Sud Pontino / Omicidio Pietro Caprio, interrogatorio di garanzia per Angelo Gentile

Caserta Cronaca Minturno Sud Pontino

E’ in programma martedì mattina, alle 12, davanti il Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Daniela Vecchiarelli l’interrogatorio di convalida del fermo di polizia giudiziaria cui è sottoposto da domenica mattina Angelo Gentile, l’ex operaio di 82 anni di Baia Domizia accusato di aver ucciso e distrutto il cadavere di Pietro Caprio, l’insegnante di 58 anni che prestava servizio presso le scuole media “Sebastiani” e “De Santis” di Minturno e di Marina di Minturno.

Il legale del presunto omicida, l’avvocato Gabriele Gallo, ha annunciato che il suo assistito risponderà a tutte le domande del magistrato per sottolineare la sua estraneità alle gravi accuse che gli vengono formulate in ordine al delitto che sarebbe avvenuto nel tardo pomeriggio di venerdì sorso in una zona isolata di Cellole. Gentile, attualmente rinchiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, ribadisce di non essere mai stato, né a bordo della sua Fiat Palio e tantomeno a piede, in via Pietre Bianche dove – secondo i Carabinieri di Sessa Aurunca– avrebbe ucciso con un suo fucile legalmente detenuto il professore di educazione fisica molto conosciuto a Minturno per poi appiccare il fuoco all’auto della madre, una Dacia Duster, su cui si trovava.

“Il mio assistito continua a ribadire di non essere mai stato nel luogo in cui sarebbe stato ucciso il professor Caprio – ha detto l’avvocato Gallo – Se saranno necessarie, ci sono alcune testimonianze che potrebbero ribaltare la tesi dell’accusa”.

Chiederò al Gip, in considerazione dell’età avanzata del signor Bianchi, l’attenuazione della misuta cautelare in carcere e, ancor prima, la sua revoca”. Per la difesa dell’anziano di Baia Domizia è importantissimo collocare nel tempo l’ora dell”omicidio di Caprio, un elemento utile alle indagini che potrebbero scaturire dagli accertamenti medico legali che la Procura di Santa Capua Vetere disporrà sui suoi poveri resti sopravvissuti dalle fiamme che hanno ridotto ad una carcassa di lamiere fumanti la Dacia Muster della mamma 83enne.

Alla vigilia dell’interrogatorio di convalida del fermo l’avvocato Gallo non crede neppure al movente dell’omicidio del professor Caprio che dice di aver appreso “soltanto dalla stampa”: un prestito di circa 10mila del 2002 che Bianchi non sarebbe riuscito ad onorare completamente con l’insegnante di educazione fisica in servizio nelle due scuole di Minturno.

“Questa circostanza l’ho appresa solo da voi cronisti – ha concluso l’avvocato Gallo – Al momento, benché le indagini siano tuttora in corso, questo presunto movente non l’ho letto da nessun atto”. Secondo la ricostruzione investigativa dei Carabinieri della Compagnia di Sessa Aurunca, condivisa dai sostituti procuratori Chiara Esposito e Gionata Fiore della Procura di Santa Maria Capua Vetere, il professor di educazione fisica avrebbe chiesto all’anziano di Baia di pagargli l’ultima rata del prestito che gli aveva concesso, appunto, 21 anni fa. Ci sarebbe stato un incontro chiarificatore in una zona isolata, poi degenerato. Il professor Caprio è arrivato sul posto a bordo dell’auto, una Dacia Duster, della madre 83enne, affiancata dalla Fiat Palio dell’84enne.

Ad inchiodare l’anziano sarebbe stato il sistema di videosorveglianza del comune che avrebbe immortalato l’incontro e la fuga, dopo venti minuti, dell’anziano. Il tempo di sparare al docente e di educazione fisica e di dare alle fiamme la Dacia della madre della vittima. Il presunto omicida prima di finire in carcere ha confermato di conoscere la sua vittima, ha ammesso di aver ottenuto nel 2002 di un prestito ma ha escluso di essere uscito venerdì pomeriggio a bordo della Fiat Palio. Ora il suo legale afferma di non essere andato neppure a piede in via Pietre Bianche.

I Carabinieri nel corso delle loro prime indagini hanno rinvenuto e sequestrato presso l’abitazione di Gentile la sua auto e soprattutto due fucili da caccia a doppietta ora al vaglio dei Ris del comando provinciale di Caserta per appurare se abbiano o meno un legame con correlazioni con la causa del delitto del professore di Cellole. Gli inquirenti erano riusciti a risalire all’identità della vittima grazie ai dati dell’immatricolazione dell’auto dell’anziana madre, la stessa che nella serata di venerdì attendeva il figlio per cenare insieme dopo che l’uomo si era separato da un’estetista di Cellole. All’allarme della madre del professor Caprio si era aggiunto quello del presidente di una cooperativa di salvataggio attiva sul Litorale Domizio che nel pomeriggio di venerdì avrebbe dovuto incontrare proprio il professore di educazione fisica in servizio a Minturno. Una prima svolta all’intera e misteriosa vicenda c’era stata, invece, sabato mattina quando un pescatore aveva notato la Dacia Duster annerita dalle fiamme e ridotta ad una carcassa divorata da un incendio doloso.