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Estensione della Zona Economica Speciale, le reazioni alla lettera del governatore Francesco Rocca

Subito l’estensione della Zona Economica Speciale (ZES) anche alle province di Latina e di Frosinone. La richiesta è contenuta in una lunga e circostanziata che il presidente della Regione Francesco Rocca ha inviato mercoledì al ministro per gli Affari europei, il Sud Italia, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffele Fitto. Quella del governatore è una presa di posizione politicamente significativa perché l’esclusione normativa dalla Zes del territorio del Basso Lazio potrebbe acuire la sua già preoccupante desertificazione industriale a favore delle vicine regioni Abruzzo, Molise e Campania che normativamente potrebbe accedere a significativi sostegni al credito ed una fortissima defiscalizzazione.

“La Regione Lazio – evidenzia nella missiva il presidente Rocca – guarda con grande interesse e fiducia al processo di revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che, insieme con la presidente Meloni, il Governo tutto, Lei – si rivolge al Ministro di Fdi – sta portando avanti in collaborazione e in accordo con la Commissione Europea”.

Il PNRR, secondo il presidente Francesco Rocca, rappresenta un’opportunità unica per affrontare sfide cruciali e rafforzare la resilienza economica e sociale. In un contesto di cambiamenti significativi nell’ambito delle politiche di ripresa economica e sviluppo territoriale, la Regione Lazio ha espresso la sua preoccupazione e insieme la sua determinazione a garantire un trattamento equo per tutte le regioni. La proposta di istituire una Zona Economica Speciale (ZES), unica nel Mezzogiorno, sta sollevando – come detto – preoccupazioni legate all’impatto potenziale sulle regioni confinanti. Il Lazio, in particolare, condivide confini con tre delle regioni coinvolte nella ZES Unica: Abruzzo, Molise e Campania.

“Questo potrebbe ulteriormente penalizzare le Regioni già in difficoltà economica, creando uno squilibrio nell’attrazione di investimenti produttivi – ha sottolineato Rocca – Siamo preoccupati per l’effetto negativo che questa iniziativa potrebbe avere sulle regioni limitrofe, che, malgrado affrontino sfide simili, non potranno godere degli stessi benefici fiscali e semplificazioni amministrative. Nella lettera viene evidenziato come, nonostante siano state apportate modifiche significative alla Carta degli Aiuti a Finalità Regionale per il 2022-2027, alcune Regioni confinanti potrebbero ancora beneficiare di agevolazioni più elevate rispetto alla Regione Lazio. Il presidente Rocca ha lanciato un appello al Governo Meloni affinché venga avviata una discussione con la Commissione Europea volta a garantire un trattamento equo alle Regioni limitrofe. La Regione Lazio, in alternativa, ha proposto l’istituzione di un regime speciale – esteso alle aree in difficoltà di sviluppo già individuate, confinanti con la ZES Unica – avente le stesse agevolazioni previste per le regioni del Mezzogiorno. In particolare è stata chiesta particolare attenzione alle imprese che insistono nelle province del Lazio meridionale (Latina e Frosinone, oltre all’area di Cassino). “Crediamo che, ha concluso il presidente della Regione Lazio – attraverso il dialogo e la cooperazione si possa ottenere una revisione del PNRR che risponda alle esigenze di tutte le regioni e contribuisca a un futuro migliore per l’Italia”.

La lettera di Rocca, attesa da giorni, ha creato un dibattito e tra i primi nel centro destra ad aderivi è l’assessore regionale del Lazio al Lavoro, Università, Scuola, Formazione, Ricerca, Merito, Giuseppe Schiboni. A suo dire la richiesta dell’estensione della ZES anche alle province di Latina e di Frosinone “dimostra ancora una volta l’attenzione e la lungimiranza che questo governo regionale ha per la crescita dei suoi territori. La Zona Economica Speciale, rappresenta un importante strumento per accrescere l’attrattività e la competitività delle nostre province riducendo il divario con il resto del Paese. E’ un motore indispensabile per la nostra economia capace di segnare una svolta per il rilancio anche in termini di rinnovata centralità delle province di Latina e Frosinone e quindi di tutto il Lazio”.

“Si tratta di una misura che sviluppa competitività e crescita e quindi nuove occasioni di lavoro. Le nostre province, a partire da quella di Latina, stanno subendo da anni – ha osservato l’ex sindaco di San Felice Circeo – gli effetti di una crisi devastante che viene contrastata ogni giorno solo grazie allo spirito di collaborazione e resilienza delle piccole e medie imprese. La Regione è al loro fianco in un’ottica di collaborazione interistituzionale e dialogo all’insegna dell’equità, dello sviluppo, della coesione”.

Un consenso all’iniziativa del governatore è arrivo anche dal sindaco di Latina Matilde Celentano. Definisce la richiesta di allargare il perimetro della ZES “un trattamento equo per tutte le regioni. La Zes Unica, per Abruzzo, Molise e Campania, andrebbe a penalizzare i territori limitrofi esclusi che già soffrono gli effetti di una crisi devastante, in particolare la provincia di Frosinone e la provincia di Latina. I benefici fiscali previsti per la Zes potrebbe creare uno squilibrio nell’attrazione di investimenti produttivi nelle aree confinanti”.

“L’iniziativa di coinvolgere il Governo, nell’ambito della revisione del Piano di ripresa e resilienza che lo stesso sta portando avanti in collaborazione con la Commissione europea, per inserire Latina e Frosinone nella Zes Unica è del tutto condivisibile – ha aggiunge la dottoressa Celentano – Lo dico da sindaco di una città dalle mille potenzialità che già si trova in svantaggio soprattutto per carenze infrastrutturali, soprattutto viarie, che nel tempo hanno limitato le possibilità di sviluppo. Ancora una volta il presidente Rocca si è mostrato sensibile a quelle che sono le esigenze del territorio pontino, della sua comunità tutta”.

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