CISTERNA – La violenza sessuale consumata? Non è stata provata. Il presidente del primo collegio penale del Tribunale di Latina Gianluca Soana ha assolto per insufficienza di prove un uomo di 50 anni di Cisterna dall’accusa di violenza sessuale. I guai per l’indagato erano iniziati quando il locale commissariato di Polizia aveva inviato alla Procura un’informativa contenente, alla luce anche di alcune prove testimoniali, una serie di episodi violenti compiuti nel lontano 2015 ai danni della moglie e della figlia.
Gli inquirenti decisero di approfondire le proprie indagini ascoltando la figlia del 50enne che, destinataria anche lei dei maltrattamenti perché il genitore non condivideva la sua scelta di andare a vivere con un cittadino nordafricano, raccontò dell’altro. Mise a verbale che la madre era costretta a subire rapporti sessuale dal marito contro la sua volontà. Le indagini non furono facili perché la donna, incalzata dalla Polizia, ancor prima delle rivelazioni della figlia smentì le avances del marito per timore di possibili ritorsioni. Le dichiarazioni della figlia fecero il resto e la madre confermò tutto.
La ricostruzione di quest’ultima è stata alla base della requisitoria del sostituto procuratore Antonio Sgarrella che ha chiesto per il 50enne di Cisterna cinque anni e otto mesi di reclusione. Il Tribunale di Latina, al termine di una breve camera di consiglio, ha dichiarato prescritto il reato di maltrattamenti in famiglia e ha assolto il 50enne, difeso dall’avvocato Amleto Coronella, dall’accusa di violenza sessuale per insufficienza di prove.
Per un’altra drammatica vicenda il Gip del Tribunale di Latina Mario La Rosa ha disposto il divieto nei confronti di un 55enne di Pontinia ad avvinarsi all’abitazione della moglie. L’uomo, accusato di lesioni e maltrattamenti, avrebbe esercitato un controllo davvero inverosimile nei confronti della moglie con limitazioni economiche e continue violenze fisiche e psichiche.
