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Ventotene / Lavori Santo Stefano, le eccezioni mosse dalle minoranze consiliari in una lettera al Sindaco

VENTOTENE-  Anticipando nei giorni scorsi all’opinione pubblica circa l’imminente nomina (poi avvenuta) da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella del generale Giovanni Maria Macioce alla testa del commissariato di governo per riqualificazione e messa in sicurezza del carcere borbonico sull’isolotto di Santo Stefano, il sindaco di Ventotene Carmine Caputo aveva rivelato come lo stesso ex alto ufficiale delle Fiamme Gialle avesse partecipato ad un sopralluogo con i tecnici di Invitalia e del comune isolano per fare il punto sul “corretto e buon andamento” dei lavori.

Se la rassicurante presa di posizione del primo cittadino doveva tranquillizzare gli animi dopo giorni di accese polemiche, l’iniziativa non ha convinto affatto il gruppo di opposizione “Uniti per il Bene di Ventotene – buona onda”. I consiglieri Gerardo Santomauro, Pasquale Bernardo e Domenico Malingieri in una lettera aperta al sindaco di Ventotene Caputo hanno definito “mistificante” il suo chilometrico e accusatorio comunicato stampa.

“Il sindaco afferma che dalla sua elezione ha seguito con attenzione il progetto di recupero del carcere borbonico ed è forse vero vista la consistenza dell’intervento. Peccato tuttavia che ne abbia parlato in diverse occasioni pubbliche con sufficienza, perfino lamentando il poco interesse dell’amministrazione in carica a causa, secondo il suo parere, del suo scarso potere auspicando un ridimensionamento del progetto e invocando uno storno di fondi per altri progetti non su Santo Stefano – esordiscono i consiglieri Santomauro, Bernardo e Malingieri – Verissimo che i lavori di messa in sicurezza stiano procedendo come da programma grazie ad Invitalia e che sia andato a buon fine il concorso di progettazione. Il sindaco Caputo si dimentica di ricordare che entrambe le cose sono il frutto del lavoro avviato nel triennio precedente dalla Commissaria di governo Silvia Costa e portato avanti dal soggetto attuatore, pur in assenza di supervisione da parte del Tavolo istituzionale permanente TIP e di un commissario ad hoc, non certo per merito dell’amministrazione comunale. Vero che le amministrazioni pubbliche che hanno sottoscritto il “Cis” esercitano funzioni di controllo, ma lo fanno attraverso le riunioni del tavolo tecnico che si tenevano con regolarità fino al ottobre 2022 e che non sono più state convocate da quasi un anno”.

Le minoranze prendono atto della tardiva nomina di Macioce a commissario di governo con un decreto del capo dello Stato – la proposta del governo Meloni risale allo scorso febbraio – ma sottolineano come non tutti i problemi siano stati risolti con la bacchetta magica.

“Se è vero che Macioce non e’ stato rinviato a giudizio per abusivismo – aggiungo i tre consiglieri di opposizione – Permane a suo carico un decreto di citazione diretta a giudizio per il reato di falso in atto pubblico con prima udienza calanderizzata per maggio 2024. Non sottaciamo che nel nostro diritto si è innocenti fino al terzo grado di giudizio con efficacia di cosa giudicata, tuttavia data la delicatezza dell’incarico e l’importanza del ruolo del commissario di governo ragioni di opportunità e trasparenza avrebbero richiesto l’immissione nel ruolo di persona al di sopra di ogni sospetto non sottovalutando che il reato contestato è di falso in atto pubblico. In verità, lo stesso Macioce, da indagato, assicurò che in caso di rinvio a giudizio avrebbe fatto un passo indietro rinunciando alla nomina. Ma così non è stato e ci piacerebbe conoscere – aggiungono i consiglieri Santomauro, Bernardo e Malingieri – cosa ha determinato il cambio di opinione”.

Ha fatto rumore poi nel giorni scorsi l’incendio provocato accidentalmente a Santo Stefano da una mongolfiera accesa la sera della festività patronale di Santa Candida lo scorso 20 settembre. Il sindaco Caputo aveva ridimensionato l’accaduto ma le minoranze chiamano ugualmente in causa il comune di Ventotene: “Ha dimenticato di attivare l’impianto anti incendio predisposto già lo scorso anno proprio per scongiurare danni alla struttura in corso di restauro e più in generale ad un’isola sotto tutela da diversi punti di vista”. Il sindaco Caputo aveva parlato di una serie di fake news fatte circolare artatamente ma la replica del gruppo di “Uniti per il Bene di Ventotene – buona onda” considera “offensiva e diffamatoria la chiosa finale del primo cittadino – lo scrivono direttamente al capo dell’amministrazione comunale di Ventotene – che accusa di interesse privato università, istituti di ricerca e associazioni che hanno stipulato accordi di partenariato con la struttura commissariale, le cui attività saranno essenziali per la futura sostenibilità dell’intero progetto.

La rete dei partners, attraverso le proprie iniziative, ha il solo scopo di favorire il buon esito del progetto, che non consiste solo nel puro e semplice restauro del complesso carcerario. Certamente ci sarà un attento monitoraggio sugli sviluppi futuri e sul dinamismo del Comune per dare seguito a quanto impostato e realizzato sinora, per lo sviluppo del progetto museale, la costruzione dell’approdo, la creazione dell’ente gestore, l’avvio delle iniziative per dare sostenibilità futura al complesso carcerario, evitando un altro abbandono”. Le minoranze ringraziano l’ex commissario straordinario di governo Silvia Costa “per il lavoro svolto e per la straordinaria capacità di ascolto degli isolani di cui ha accolto sollecitazioni e idee progettuali” ma avanzano un piccato ed interessante quesito: “Il nuovo commissario sarà capace di fare altrettanto? Noi ce lo auspichiamo proprio perchè riteniamo che il ruolo del commissario di governo sia fondamentale per la buona riuscita di tutto il progetto”.

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