Latina / Assemblea dell’Ato4, dibattito modifica Statuto: la proposta del Pd provinciale

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LATINA – La presidenza dell’assemblea dei sindaci dell’Ato 4 spetta al presidente di turno dell’amministrazione provinciale. I motivi sono essenzialmente due: solo così può essere rappresentata la totalità delle amministrazioni dell’ambito e si può favorire la gestione unitaria della risorsa idrica. E’ la filosofia pensiero espressa dal segretario provinciale del Partito Democratico Omar Sarubbo dopo che la stessa assemblea dei sindaci nei giorni scorsi “ha sventato fortunatamente un golpe anti democratico”. Non è stata approvata la proposta di modifica allo Statuto dell’Ato4 proposta dal Comune di Latina (con l’avallo di altri due comuni a guida Fratelli d’Italia, Aprilia e Terracina) che, attraverso la presentazione di un emendamento, tentava di concentrare il potere decisionale dell’Egato 4 “nelle mani dei soli Comuni più grandi e di accaparrarsi privilegiate postazioni apicali di potere a danno di Amministrazioni minori”.

“Questo meccanismo, se fosse stato recepito, avrebbe consentito – dichiara il segretario provinciale dei Dem Sarubbo – ad un manipolo di Comuni maggiori di decidere per tutti gli altri. Siamo contenti che siano stato respinto un emendamento che, tra l’altro, aveva già ricevuto parere tecnico negativo. Sarubbo annuncia che, effettuati “gli opportuni approfondimenti richiesti da alcuni Comuni durante l’ultima Conferenza dei Sindaci”, il Pd voterà favorevolmente alla proposta di Statuto avanzata dalla presidenza. Questa è la linea stabilità negli incontri interni con i nostri amministratori. A garanzia di tutti – ha aggiunto Sarubbo – riteniamo che debbano permanere i meccanismi di voto ponderato da un doppio criterio (numero di Comuni e rappresentanza della popolazione residente) e che la Presidenza della Conferenza debba essere affidata al Presidente della Provincia di turno che istituzionalmente può rappresentare la totalità delle amministrazioni dell’ambito”.

Per Sarubbo questa è “la strada migliore per affermare il principio di solidarietà alla base del rapporto tra enti Locali” ed è “necessaria al godimento di un diritto essenziale ed universale di tutti i cittadini indipendentemente dal luogo di residenza. Siamo certi che tutti i Sindaci, a partire da quelli dei Comuni medi e minori, vorranno condividere questa impostazione di buonsenso.” L’ultima conferenza dei sindaci dell’Ato 4, tuttavia, si è risolta in un nulla di fatto perché l’emendamento proposto dal sindaco del comune di Latina Matilde Celentano è riuscito anche nell’intento di far approvare la bozza di Statuto preparato dai tecnici dell’Ambito territoriale ottimale che, già approvata a maggio, era stata rinviata ora per permettere ai sindaci neo-eletti di prenderne esame.

“Naturalmente a fare fronte all’emendamento dei comuni di Latina, Aprilia e Terracina sono stati il dirigente della segreteria tecnica operativa dell’Ato 4 , Umberto Bernola, ed il segretario generale, Ferdinando Guarracino, secondo i quali viola la Legge Galli e le conseguenti legge regionale e convenzione. Naturalmente la proposta dei tre comuni a guida Fdi è stata respinta su volere del presidente Stefanelli – 20 voti favorevoli, 7 astenuti e 2 contrari – in quanto la modifica statutaria, se accolta, penalizzerebbe non poco i comuni più piccoli dell’Ato 4 e, sul piana politico, ridurrebbe il potere nella disponibilità tuttora di Forza Italia. In sede di conferenza dei sindaci dell’Ato 4, inoltre, era molto temuta la seconda proposta del Comune di Latina”.

Se attualmente per approvare una delibera nella conferenza dei sindaci è sufficiente una maggioranza semplice, la proposta dell’amministrazione Celentano prevedeva che le delibere o le proposte avrebbero dovuto passare solo a maggioranza qualificata: 18 sui 38 comuni grazie al voto ponderato. E cioè solo 18 comuni avrebbero dovuto rappresentare la maggioranza della popolazione dell’Ato4 pur non rappresentando la reale maggioranza della popolazione residente. Con il rinvio della conferenza dei sindaci dell’Ato 4 ora bisogna trovare un accordo politico all’interno del centro destra pontino per elaborare un Statuto condiviso, soprattutto dopo che il sindaco Celentano ha definito la proposta presentata dall’assessore Ada Nasti “avesse un carattere di strumento utile all’avvio di un confronto vista l’importanza della materia. Sarà ora necessario avviare una nuova fase di confronto aperto, senza prove di forza tra le varie amministrazioni, con l’auspicio che si possa addivenire ad una soluzione condivisa e altamente rappresentativa dei territori e dei cittadini-utenti del bacino interessato”.