Formia / Polizia scientifica a lavoro nella villetta di via dei Pini, presunto bunker di Antonio Bardellino [VIDEO]

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FORMIA – Si sono protratti più del previsto giovedì mattina gli accertamenti tecnici e genetici compiuti dalla squadra “sopralluoghi” della Polizia scientifica di Roma all’esterno e all’interno della villetta di Via dei Pini 7, nel complesso residenziale del Villaggio del Sole a Formia, in una cui botola sotterranea si sarebbe nascosto, sino al 2018,il fondatore ed uno dei primi capi del clan dei Casalesi, Antonio Bardellino.

Ad inviare gli investigatori della Polizia, affiancati dagli adenti Direzione investigativa antimafia di Napoli, della Squadra Mobile di Latina e del commissariato di Gaeta e dai Carabinieri del Ros e del Nucleo Investigativo del comando provinciale, sono stati i Pm della Direzione Distrettuale di Roma, gli stessi che stanno indagando sul tentato omicidio del nipote di Antonio Bardellino, Gustavo, avvenuto il 15 febbraio 2022 nell’atrio dell’autosalone “Buonerba” di Gianola a Formia in cui lavorava. 

Gli accertamenti degli inquirenti – come detto – sono stati lunghi e meticolosi e sono serviti per individuare ed isolare eventuali tracce biologiche di Antonio Bardellino che sinora era stato considerato vittima di un agguato di camorra – l’ha sentenziato anche la sentenza del processo “Spartacus” – compiuto da Mario Iovine nel lontano 1988 in Brasile. L’arrivo giovedì in grande stile della Polizia all’interno del “Villaggio del Sole” di Formia – le cui analisi saranno oggetto di verifica in laboratorio – non vuole escludere il contrario e, cioè, che Antonio Bardellino, sulla scorta di nuove dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, si sarebbe rifugiato in questo covo bunker nei momenti in cui – almeno al 2018, anno in cui sarebbe morto all’età di 73 anni – tornava nel sud pontino per incontrare i fratelli Ernesto e Silvio e i rispettivi figli.

Gli specialisti inviati dalla Dda capitolina, a differenza di quanto avvenuto nel primo sopralluogo effettuato lo scorso 24 luglio, non hanno trovato il proprietario della villetta di via Pini 7, l’81enne italo americano Vito Iacopino ma il nipote Antonio Tavano che ha motivato la sua presenza relativamente all’impegno assunto con lo zio della gestione ordinaria della villetta di Acquatraversa.

L’anziano – come si ricorderà – è tuttora indagato per favoreggiamento con l’aggravante mafiosa per il tentativo di omicidio del 45enne Guastavo Bardellino. Nei guai sono finiti anche l’imprenditore Luigi Diana e l’ex marito di Katia Bidognetti, Giovanni Lubello.

Perchè gli inquirenti considerano la villa dei Pini 7 il presunto nascondiglio di Antonio Bardellino? In questa abitazione non curata come le altre vicine è stata avvistata – l’ultima volta avvenne il 30 agosto 2022 – la seconda moglie del capo dei Casalesi. Rita De Vita, con i figli. La donna è stata in passato proprietaria dell’appartamento che, ancorprima, era stato acquistato dall’inventore della mitica discoteca Seven up, la longa manus della famiglia Bardellino, Aldo Ferrucci.

Vito Iacopino spiegò ai Carabinieri di aver acquistato la sua villa al Villaggio del Sole da “un criminale importante la cui moglie si chiama Rita De Vita”. Ma dove i due si sarebbero conosciuti ? Forse nella Repubblica Dominicana dove Antonio Bardellino, successivamente alla data (1988) del presunto decesso per mano di Mario Iovine. Lì Iacopino avrebbe gestito una discoteca che poi decise di vendere a Bardellino – secondo una ricostruzione dei Carabinieri – in cambio di soldi e della villetta di via dei Pini 7 dove ieri sono giunti gli ‘007″ della Dda di Roma.

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