Politica

Sanità al collasso, il sindaco di Formia scrive al Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca

FORMIA – “La sanità dei nostri territori è sull’orlo del collasso. Una gravissima situazione che si innesta sul conclamato stato di fragilità della vita dei nostri cittadini, i quali hanno un diritto costituzionalmente garantito, leso da anni di inerzia, a causa dei piani mai attuati e progetti rimasti in sospeso”. Il sindaco di Formia Gianluca Taddeo, che già nel 2022 convocò in Comune una importante Conferenza dei sindaci del Distretto socio-sanitario per affrontare le criticità che gravano ed interferiscono con i servizi erogati dal D.E.A. I livello dell’Ospedale “Dono Svizzero”, ha indirizzato una dettagliata lettera al presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e al primo cittadino di Latina, Matilde Celentano, quale presidente della “Conferenza locale per la Sanità”, per farsi portavoce del grido di allarme in cui versa il sistema sanitario nel sud pontino e nell’intera provincia.

“Un’area vasta caratterizzata da grandi potenzialità, rimaste, purtroppo, in questi anni inespresse, ma anche da un grande patrimonio di professionalità e strutture che credo possano, se attenzionate nel modo adeguato, dare nuovo lustro ad un settore tanto importante quanto delicato come quello rappresentato dalla sanità – osserva Taddeo – Purtroppo in questo particolare contesto questo genere di potenzialità sono di fatto mortificate dalla mancata attuazione di una efficace ed efficiente rete territoriale assistenziale che avrebbe e dovrebbe strutturarsi su modelli di servizi diffusi e radicati sui singoli territori al fine di fornire alle nostre comunità un riferimento intermedio e drenante, rispetto ai Pronto soccorso oggi unico riferimento per i cittadini, tra ospedale e domicilio, in grado di realizzare la presa in carico dei soggetti fragili, spesso cronici, polipatologici, anziani, i cui bisogni di salute sono determinati da fattori sia clinici che sociali”. Il sindaco Gianluca Taddeo pone l’accento sull’opera di sgretolamento e di depauperamento dell’intero sistema sanitario regionale messa in atto in questi anni dall’ex presidente della Regione, Nicola Zingaretti e dall’assessore alla Sanità Alessio D’Amato.

“I Punti di primo intervento erano sette nella sola provincia di Latina (Sezze, Cisterna, Cori, Priverno, Sabaudia, Gaeta e Minturno) e sono stati trasformati in Pat, Punti di assistenza territoriale. Si è trattato di un’operazione che, anziché risolvere le criticità, le ha ulteriormente aggravate tanto che i Pat funzionano solo h12 e non h24 come accadeva per i PPI, spesso non hanno personale medico presente per fronteggiare le emergenze e la rete di emergenza urgenza. Le Case della Salute aperte sono operative ma non è data piena contezza delle prestazioni che dovrebbero fornire”.

Una problematica che coinvolge i presidi ospedalieri già compressi come il Santa Maria Goretti di Latina – Dea di II livello – il Dono Svizzero di Formia – Dea di I livello – il Fiorini di Terracina e il San Giovanni di Dio di Fondi, che per svariati motivi che vanno dall’inadeguatezza strutturale, all’insufficienza di posti letto, al sottodimensionamento cronico del personale medico, infermieristico, tecnico e di assistenza, non sono in grado di rispondere con urgenza e con immediatezza alle richieste degli utenti per assicurarne l’assistenza richiesta. Il sindaco di Formia, sin dal giorno del suo insediamento nel 2021, ha richiesto più volte diversi incontri al Direttore Sanitario P.O. Sud di Formia per affrontare e cercare di gestire tali problematiche e porre rimedio alleviando il disagio quotidiano agli utenti.

“Nonostante l’egregio e costante sforzo ed impegno profusi da tutto il personale sanitario – prosegue Gianluca Taddeo – la risposta nei confronti dei cittadini risulta inadeguata a causa delle criticità della struttura e soprattutto della carenza di personale. La situazione peggiora quando, con la stagione estiva, il numero di presenze nella nostra Regione, ed in particolar modo nei Comuni del litorale, e nella Provincia di Latina, aumentano a dismisura. Nel periodo estivo, il personale, già sottodimensionato e numericamente inadeguato a sostenere la copertura dei turni, fruisce delle ferie contrattuali determinando questa emergenza, ormai strutturale, e mai affrontata da chi vi ha preceduti, degenerando in modo esponenziale”. Un esempio? La richiesta formulata, alla direzione generale dell’Asl di Latina, a giugno di quest’anno, e ripetuta a luglio 2023, pur senza ricevere alcun riscontro, dal direttore f.f. della Uoc di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Dono Svizzero di Formia, con cui si evidenziava la carenza di medici anestesisti presso i Presidi di Terracina e Fondi, che, senza interventi rapidi e mirati, rischia di portare dai primi giorni di agosto ad una interruzione di pubblico servizio a causa dell’impossibilità di coprire i turni e quindi di assicurare tutte le prestazioni inerenti.

“E’ evidente – continua Taddeo – che la carenza di anestesisti blocca di fatto la piena operatività di qualsiasi reparto, a partire proprio da quello di emergenza urgenza, che nell’ospedale di Formia trova riferimento, nonché dei presidi di Terracina e Fondi. Da ogni singolo anestesista rianimatore in servizio dipende, infatti, l’efficienza delle attività lavorative di intere équipe e di interi percorsi sanitari complessi. Basti pensare al funzionamento di una sala operatoria, dove ogni paziente operato ha bisogno di un anestesista la cui professionalità specialistica è insostituibile affinché la stessa vita del paziente sia in sicurezza. L’amministrazione comunale di Formia si è sempre spesa per far fronte a questa perenne e gravissima problematica, ma adesso richiede interventi costruttivi e determinati al fine di raggiungere passo dopo passo, ragionando per priorità, gli obiettivi che una sanità eccellente richiede, a partire dall’organizzazione e modulazione della assistenza sanitaria sui territori, che oggi rappresenta l’unico vero strumento che abbiamo per poter vincere la battaglia contro il sovraffollamento, le lunghe liste di attesa e la parcellizzazione dell’offerta”.

Nella lettera il primo cittadino punta sul potenziamento delle strutture esistenti: “Siamo di fronte ad una situazione in cui è fondamentale agire ricorrendo anche a misure straordinarie e fare leva sulle eccellenze a disposizione. Dovrebbe essere la priorità proprio nell’ottica di rafforzare il sistema sanitario dell’intera provincia di Latina e del Lazio. Chi si è insediato da pochi mesi è normale che non abbia la bacchetta magica e possa risolvere in un istante le tante problematiche in essere. Ma sono altresì convinto che proprio il cambio di passo di cui, con il sostegno della compagine politica che vi supporta, siete portatori non possa che iniziare oggi”. “Ritengo che possa essere utile un’azione chiara e sinergica da parte delle istituzioni – conclude Taddeo – Abbiamo, ciascuno per il proprio ruolo, l’onore di rappresentare una visione complessiva dell’offerta sanitaria nella nostra provincia che possa portare alla risoluzione delle criticità”.

Il sindaco di Formia ha chiesto al presidente della Regione Lazio Francesco Rocca un incontro urgente sulle problematiche sistemiche e congiunturali che caratterizzano il comparto sanità nel comprensorio centro e, in particolar modo nell’ospedale di Formia su cui si verticalizzano, essendo Dea di I livello i presidi ospedalieri di Fondi e Terracina e contestualmente al sindaco di Latina Matilde Celentano, quale presidente della “Conferenza locale per la Sanità”, di convocare una riunione per definire le strategie migliori per superare in maniera netta e concreta l’emergenza in corso”.

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