Sabaudia / Spunta un muro in cemento sulla spiaggia, scoppia la polemica

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SABAUDIA – Sta scatenando non poche polemiche il muro spuntato all’improvvisto a pochi metri dal mare di Sabaudia, lasciando molti a chiedersi come sia possibile che sia stato eretto nonostante il vincolo di inedificabilità per i primi duecento metri dalla spiaggia. Sui social la discussione si è innescata, generando centinaia di commenti e mentre l’opposizione comunale alza la voce, presentando un’interrogazione sull’argomento.

Le polemiche si sono accese ancor di più quando un utente sui social media ha pubblicato una foto risalente al 2020, in cui al posto del muro si vede un recinto di legno. Un muro che sembrerebbe esserci da almeno venti anni, ma era nascosto dalla sabbia e dalle canne. Rimosse queste ultime il muro è tornato visibile agli occhi dei bagnanti. Questa evidente trasformazione del paesaggio marino ha suscitato ulteriori interrogativi sulla legalità dell’opera e sul ruolo delle autorità competenti nel suo monitoraggio.

La zona incriminata si trova nelle vicinanze del Promontorio, ed è qui che sorge l’imponente struttura, che alcuni descrivono come un muro in cemento, mentre altri insistono che non sia affatto di tale materiale. La controversia attorno a questa questione si sta rapidamente diffondendo sui social media, con molti utenti indignati per il possibile scempio perpetrato in uno dei luoghi più incantevoli del Lazio.

Da parte sua, il sindaco di Sabaudia Alberto Mosca, appena appresa la notizia, ha già dato disposizioni alla Polizia locale di eseguire verifiche, mentre l’Ente Parco dice di non avere responsabilità in quanto è stato costituito solo nel 2005 e, prima di quella data, gli abusi edilizi erano all’ordine del giorno.

 

La nota del Parco Nazionale del Circeo

Sull’argomento interviene il Presidente dell’Ente Parco Nazionale del Circeo, Giuseppe Marzano.

“Ogni giorno – dichiara – scopro aspetti del Parco Nazionale del Circeo che lo fanno apparire sempre più interessante e straordinario, soprattutto per le sue peculiarità naturalistiche e paesaggistiche. Di sicuro, colpiscono le centinaia di specie animali che vivono stabilmente in quest’area o che vi trascorrono parte della propria vita, sorprendono i numerosi habitat esistenti, alcuni di essi ormai assolutamente rarefatti a livello europeo. Ho dovuto, purtroppo, rendermi conto che la naturalità e la grande bellezza di questi posti poggia spesso su equilibri delicati e fragili, minacciati, negli anni, da eventi non proprio compatibili con un’area protetta così importante.

Ad esempio: da decenni in una delle zone umide di importanza mondiale è attivo un poligono di tiro per l’addestramento con armi da fuoco; per molti anni si sono potuti costruire manufatti, anche sulla duna millenaria, senza alcun permesso edificatorio; sono state introdotte specie animali alloctone senza valutare i danni che avrebbero potuto arrecare agli habitat delle specie indigene; hanno tentato di far diventare, parte del lago di Paola, un porto turistico con migliaia di inquinanti barche a motore; utilizzato la spiaggia e la duna per eventi altamente invasivi, come gli spettacoli pirotecnici o veri e propri rave party con migliaia di persone esagitate dall’alto volume dei suoni emessi. Proprio in questi giorni, viene segnalata sui social l’apparizione di un muro imponente ai piedi della duna e giustamente si registra l’indignazione di residenti e semplici frequentatori dell’area.

Facendo un minimo di indagine si scopre che quel muro risale probabilmente a tempi antecedenti gli anni 2000. Il manufatto era mascherato, verso la spiaggia, oltre che dai cumuli di sabbia, da palizzate di cannucce, ora rimosse forse in attesa di rimetterne di nuove, che ne nascondevano l’evidenza e, in qualche modo, ne attenuavano il nefasto impatto visivo.

È mai possibile che, prima d’ora, nessuno l’avesse notato? Ora si cercano capri espiatori e, come a volte accade, si punta il dito verso l’Ente Parco. Dimenticando che quest’ultimo è stato istituito con un DPR del 2005, risultando effettivamente operativo solo dal 2007. Prima del 2005 sono stati commessi migliaia di abusi edilizi e quel muro potrebbe essere uno di quelli. Gli organi competenti svolgeranno tutti gli accertamenti e procederanno con le eventuali azioni sanzionatorie che riterranno opportune. Stiamo tracciando una linea di condotta per l’Ente Parco basata su tolleranza zero verso tutte le attività che potrebbero arrecare disturbo ai delicati equilibri ambientali del territorio che, speriamo, non ci impediscano di proseguire. Ben venga l’indignazione dei cittadini più sensibili di fronte a certe aberranti attività, sappiano che noi saremo sempre dalla loro parte!”.