Formia / A bordo del veliero “Nave Italia”: i ragazzi della coop. “Down at work” nei panni di marinai [VIDEO]

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FORMIA – Nato in cantieri polacchi il veliero “Cigno della città di Makkum” (Swan Fan Makkum) nel 1993 è stato varato ed ha preso a solcare i mari fino a compiere per ben diciotto volte la traversata atlantica dall’Olanda alle Antille. Nel 2007 arriva allo Yacht Club Italiano di Genova e lì il destino del “brigantino” ( che risulta attualmente essere il più grande al mondo in servizio attivo di navigazione) cambia : a bordo nasce “Fondazione Tender to Nave Italia Onlus” con l’obiettivo ben preciso di mettere a disposizione un veliero per le persone con disabilità.

Nave Italia” ha compiuto centania di missioni a questo scopo, lasciando che tantissimi ragazzi disabili vivessero giornate avventurose ed indimenticabili – ospitando di volta in volta fino a 22 ospiti (il numero si è ridimensionato per via delle misure di sicurezza legate all’epidemia da Covid-19) oltre l’equipaggio formato da personale della Marina Militare – proprio come lo è stato per i ragazzi e le ragazze della cooperativa sociale pontina “Down at work”.

Un’esperienza che qualche giorno fa è stata raccontata durante un evento ospitato nella Villa comunale di Formia, lì dove esiste l’ “Happy Bar” che vive proprio grazie al lavoro quotidiano dei ragazzi della Cooperativa.

Così sono stati illustrati i vari momenti della giornata che hanno visto i ragazzi affiancando l’equipaggio nelle più svariate attività di gestione della nave, gli incontri con gli ufficiali che hanno mostrato le diverse manovre necessarie al governo della stessa, e che poi sono state effettivamente eseguite in compartecipazione con l’equipaggio, nonché i momenti di aggregazione sociale ed i momenti ludici.

L’evento è stato anche l’occasione di proiettare una serie di video che hanno ripercorso questi momenti, ma anche la partecipazione alla serata di Gala per la Festa nazionale della Marina Militare Italiana che si è tenuta a La Spezia, nonché l’incontro con l’Ammiraglio di Divisione Pierpaolo Ribuffo in capo del settore Nord Italia.

Un modo “inconsueto” di “usare” il mare, ma tra i più autentici: il mare per estensione prima vera forma di “comunicazione”, ancora una volta aiuta l’uomo nella sua evoluzione sociale prestandosi, come con questo progetto, a combattiare ogni forma di pregiudizio sulle disabilità e sul disagio sociale (come la stessa mission chiarisce bene!). A bordo di “Nave Italia” si naviga con la bussola orientata all’inclusione seguendo il cosiddetto metodo “Nave Italia”.

Il “metodo Nave Italia” si articola in un arco di tempo che può durare anche un anno, suddiviso in tre fasi specifiche: pre-imbarco, in navigazione, post-imbarco.

Nell’ultimo anno Fabrizia Squillace, Francesco Beglini, Gabriele Valgattari, Maria Teresa Mariniello, Carlo Fiumara, Davide Mallozzi, Giuseppe Sommese, Marco Merenna hanno preso parte al progetto fino al giorno dell’imbarco – momento culminante – da Genova. Cinque giorni a bordo del veliero, spalla a spalla, sotto l’egida del comandante di “Nave Italia” Massimo Nava fino a La Spezia, con una piccola sosta a Lerici.

“L’esperienza su Nave Italia è stata un’esperienza diversa dalle solite, da quelle che si possono fare nella vita giornaliera. Diventare un ‘marinaio della Marina’ e vivere in simbiosi con l’equipaggio nella gestione della nave per i nostri ragazzi è stato straordinario” – ha commentato il presidente della cooperativa “Down at work”, Giovanni Squillace.

La consegna delle targhe ricordo, alla presenza di alcuni dei rappresentanti delle amministrazioni dei comuni coinvolti – Formia, Minturno, Itri, Gaeta e Spigno Saturnia – quali il sindaco di Spigno Salvatore Vento e l’assessora ai Servizi Sociali del comune di Formia, Rosita Nervino; della neo-presidene del “Rotary Club Formia-Gaeta” Stefania Valerio e alcuni rappresentanti della Base Navale della Guardia di Finanza e di alcune associazioni del territorio che hanno fortemente creduto nel progetto, ha messo la parola fine – solo per il momento – a questa prima esperienza in mare.

L’idea è quella di riproporla già il prossimo anno.

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