Cisterna / Tentato omicidio del finanziere Gaetano Reina, confermata la condanna definitiva per i due responsabili

Cisterna Cronaca

CISTERNA – Nel luglio del 2019, il Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Gian Luca Soana, aveva condannato per il tentato omicidio del finanziere Gaetano Reina i due cittadini albanesi, Vjerdha Arbis e Ivanaj Nelson. Al contrario, erano stati assolti gli individui che erano stati considerati dagli investigatori gli istigatori del crimine: l’imprenditore Angelo Fanfarillo e il suo collaboratore Gianni Trichei, entrambi residenti a Cisterna. Per questi ultimi, il Pubblico Ministero aveva richiesto una condanna a 8 anni di reclusione.

I due albanesi furono condannati a 8 anni di reclusione ciascuno e furono ordinati a risarcire il vice comandante delle Fiamme Gialle, Gaetano Reina, con una provvisionale di 10.000 euro.

La sentenza d’appello confermò quanto stabilito nel primo grado, secondo il quale gli imputati avevano aggredito fisicamente il luogotenente della Guardia di Finanza, Gaetano Reina, a Cisterna di Latina, causandogli lesioni. I due avevano intenzione di vendicarsi delle indagini fiscali condotte da Reina sulla società “Chiaia di Luna”, che avevano portato a una denuncia.

Secondo l’accusa, Ivanaj Nelson, armato di un tubo di ferro, aveva seguito e raggiunto a piedi Reina, colpendolo ripetutamente alla testa. Successivamente, i due fuggirono in un’auto guidata da Vjerdha Arbis, ma furono rintracciati al porto di Bari, dove stavano cercando di imbarcarsi su un traghetto diretto in Montenegro.

Durante il tragitto da Cisterna di Latina a Bari, i due imputati furono seguiti da Reina a bordo di un’altra auto guidata da un complice, che soccorse il finanziere immediatamente dopo l’aggressione.

Nonostante il ricorso presentato dai due albanesi contro la sentenza d’appello, la Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso, confermando la condanna. Questo caso, che aveva suscitato diverse perplessità dopo la sentenza di primo grado per la mancata identificazione degli istigatori, è ora definitivamente chiuso. Resta tuttavia un vuoto riguardo all’individuazione dei mandanti, a distanza di anni dalla vicenda.