GAETA – Clamoroso ed imbarazzante dietro front dell’Agenzia Industria Difesa: sarà di nuovo – almeno per l’estate 2023 – l’associazione Ricreativa dei Dipendenti della Difesa (Ardd) a gestire lo stabilimento balneare militare sul lungomare di Serapo. Il direttore generale dell’Aid è stato costretto a cingersi la testa di cenere – ma l’estate è alle porte – per dare a sorpresa l’affidamento della gestione del lido all’associazione che raggruppa diversi dipendenti della stessa Agenzia Industria Difesa che prestano servizio presso lo stabilimento grafico militare nel cuore di Monte Orlando a Gaeta. Il “diggì” ha dovuto effettuare un’incredibile marcia indietro dopo che nei giorni scorsi aveva annunciato ben altro: l’avvio (alla fine di maggio) di un terzo bando per la gestione dello stabilimento militare di Serapo ma anche del circolo ricreativo in via Annunziata 4 nel quartiere di Gaeta S.Erasmo dopo la decisione della stessa agenzia di annullare in autotutela i precedenti due per essere stati impugnati davanti il Tar dall’associazione ricreativa Dipendenti Difesa.
L’Agenzia Industria Difesa, davanti ad un pressione mediatica non più gestibile, ha ammesso di non aver al meglio affrontato, sul piano interpretativo, l’intera normativa. La stessa direzione generale ha dovuto ammetterlo in un comunicato stampa ufficiale: “Nelle more di questa decisione si è continuato ad approfondire in modo puntuale e scrupoloso la normativa di riferimento, prendendo in considerazione anche aspetti evidentemente trascurati, che oggi ci inducono a procedere con l’affidamento in concessione delle strutture destinate all’Organismo di protezione sociale, fino al 31 dicembre 2023, all’Associazione Ricreativa dei Dipendenti della Difesa (ARDD)”.
Che questa controversia vada subito messa alle spalle lo sollecita la stessa Agenzia Industria Difesa: “Rammaricandomi per le incomprensioni che hanno determinato tale tensione, ci auguriamo che questa situazione possa considerarsi superata e che vengano da subito poste in essere tutte le necessarie attività per l’apertura dello Stabilimento Balneare Militare di Serapo in vista dell’inizio della stagione estiva.”
Che in effetti sul litorale Serapo è iniziata da qualche giorno anche se lo “start” è previsto in occazione del “ponte” della festa del 2 giugno e della ricorrenza patronale dei Santi Erasmo e Marciano. La stessa Agenzia ha capito forse che questo “muro contro muro” contro i vecchi gestori – che non sono altro che suoi stessi dipendenti..- non stava producendo gli effetti sperati. Ad un pacifico corteo di mobilitazione degli ultimi gestori l’Aid aveva replicato l’altra mattina transennando il tratto di arenile in concessione con pali e rete in attesa di istituzionalizzare il servizio di salvamento in mare ad un gruppo di bagnini autorizzati e muniti delle dovute competenze. L’Aid correttamente ha preso in visione il calendario e ha immaginato che lo svolgimento del terzo bando sarebbe terminato a luglio inoltrato e il nuovo affidamento del lido militare sarebbe avvenuto con la stagione balneare pressochè pregiudicata.
“Dobbiamo prendere atto che hanno prevalso responsabilità, buon senso e ragionevolezza” hanno commentato i veri artefici di questo braccio di ferro, gli avvocati Alfredo Zaza D’Aulisio e Giovanni Maiello. Sono stati legali che, dopo aver impugnato al Tar i primi due frettolosi bandi dell’Aid (tra i requisiti le ditte partecipanti avrebbero dovuto dimostrare di aver fatturato un milione di euro e 527mila euro nell’ultimo esercizio finanziario…), avevano rinnovato ancora ed in extrremis la richiesta di concedere in affidamento lo stabilimento militare per la sola stagione balneare 2023 ai vecchi gestori. La stessa agenzia industria difesa soltanto il 24 maggio aveva risposto “laconicamente di non poter procedere, per la corrente stagione balneare 2023, né ad una proroga tecnica, né ad un affidamento diretto”. E invece gli avvocati Zaza D’Aulisio e Maiello avevano risposto in un atto di significazione invece come la proroga tecnica “sia percorribile in virtù del principio di continuità dell’azione amministrativa (articolo 97 della Costituzione), nei casi in cui vi sia l’effettiva necessità di assicurare precariamente il servizio nelle more del reperimento di un nuovo contraente. E poi, salvo a negare l’evidenza, nella specie sussistono tutti i presupposti per concedere all’Associazione una proroga tecnica dal momento che la stagione balneare è iniziata e le attività di “protezione sociale” afferenti il Circolo Ricreativo Dipendenti Difesa e lo Stabilimento Balneare militare di Serapo, non sono ancora state affidate.
Il mancato/omesso affidamento delle attività di “protezione sociale” afferenti il Circolo Ricreativo Dipendenti Difesa e soprattutto lo Stabilimento Balneare militare di Serapo per la stagione balneare 2023, comporta il venir meno ad una delle attività istituzionali cui è preposta questa agenzia ai sensi dell’articolo 464 del decreto legislativo 90/2010”. Il dietro front dell’Aid forse è scaturito dall’impegno sindacale di Emilio Donaggio e Annunziata Madonna e dall’ultima e pragmatica considerazione che, avanzata dagli avvocati Zaza D’Aulisio e Maiello, la direzione generale ha condiviso: i tempi, strettissimi, richiedono l’apertura del lido militare in quanto “Un nuovo bando di gara, per quanto voglia essere tempestivamente promulgato, richiede tempi non compatibili per l’esercizio dell’attività nella corrente stagione balneare (si pensi a tempi di pubblicazione del bando; ai tempi per la valutazione delle offerte; e che chiunque risulterà aggiudicatario dovrà comunque montare le strutture) – hanno aggiunto nella lettera gli avvocati Zaza D’Aulisio e Maiello – Il mancato utilizzo del bene demaniale marittimo costituisce una delle possibili cause di decadenza dell’assegnazione e l’Amministrazione assegnataria è tenuta a garantire la sicurezza della balneazione, ed i servizi minimi essenziali per la stessa!”.
I soci dell’associazione Ricreativa dei Dipendenti della Difesa hanno salutato l’inatteso affidamento della gestione dello stabilimento militare di Serapo effettuando mercoledì sera un sit in davanti la struttura. Avrebbero voluto quasi aprire i battenti ma dovranno attendere nelle prossime ore una convocazione per sottoscrivere il nuovo atto di convenzione. Dopodichè a togliere le castagne dal fuoco dovrà essere la stessa Agenzia che dovrà mantenere fede per la pubblicazione del nuovo bando (con decorrenza 1 gennaio 2024), rinviarla al prossimo autunno o attendere tempi migliori dopo questo corto circuito che in termini di immagine merita di conoscere i veri responsabili..