Frosinone / Omicidio Willy Monteiero Duarte: prosegue il processo, attesa per la sentenza

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La sentenza di condanna di primo grado all’ergastolo ha cercato di “dare una risposta al dolore per una tragedia provocando, di fatto, un’altra tragedia”. Non ha tradito le aspettative la lunga udienza, durata mercoledì quasi cinque ore, del processo di secondo grado che si sta svolgendo a Roma, davanti la prima sezione penale della Corte d’Assise d’appello, per l’omicidio di Willy Monteiero Duarte, l’aspirante cuoco di Paliano di 21 anni, di nazionalità capoverdiana, massacrato di botte in pieno centro storico a Colleferro nella notte tra il 5 ed il 6 settembre 2020. A censurare le pesante condanne inflitte al termine del processo di primo grado celebrato davanti la Corte d’Assise del Tribunale di Frosinone sono stati i legali di uno dei due principali imputati, Marco Bianchi, condannato all’ergastolo insieme al fratello Gabriele.

Gli avvocati Vanina Zaru e Leonardo Bianchini hanno lanciato nei loro interventi accuse sulle modalità di svolgimento del processo di primo grado: “‘Le testimonianze non sono riuscite a provare la colpevolezza di nessuno dei quattro imputati. I testi hanno detto ognuno una cosa diversa e la sentenza ne ha preso un pezzo da ognuno. Ma a fronte di condanne così severe – hanno sottolineato – le prove devono essere granitiche’’.

E ancora gli avvocati Zaru e Bianchini: “’Questo processo ha spersonalizzato Marco Bianchi, chiamato solo come uno dei fratelli Bianchi”. Un peso in questa tragica vicenda lo avrebbe avuto anche l’aspetto mediatico, secondo la difesa di Marco:‘’Sui siti gli articoli su questa vicenda fanno molte più visualizzazioni se ci sono le immagini dei fratelli Bianchi piuttosto che le foto di Willy, questo perché – ha ribadito – si è voluto creare un mostro’’.

L’udienza era stata inaugurata dalla lunga arringa difensiva dell’avvocato Vito Perugini, il legale di Francesco Belleggia, condannato dai giudici di Frosinone a 23 anni. Come da previsione è stato escluso il coinvolgimento del giovane nella dinamica omicidiaria e sott’accusa sono finiti i testimoni che l’hanno chiamato in causa, definiti inattendibili e accusati di aver cambiato versione nelle varie deposizioni rese durante le indagini e davanti il Tribunale di Frosinone. Il processo – in aula erano presenti tutti i quattro gli imputati, compreso Mario Pincarelli (condannato in primo grado a 21 anni di carcere), il cui legale difensore Loredana Mazzenga era intervenuto nell’udienza dell’11 maggio – è stato aggiornato al 15 giugno quando completerà l’arringa dell’avvocato Bianchini e seguirà quella, molto attesa, degli avvocati Valerio Spigarelli e Ippolita Naso, legali di Gabriele Bianchi. La sentenza, salvo probabili rinvii è attesa per il prossimo 23 giugno.