Frosinone / Delitto Thomas Bricca, copia forense dei cellulari: botta e risposta tra Difesa e Parte civile

Cronaca Frosinone

FROSINONE -“Affermare che quelle cinque persone, dei cui telefonini sono state disposte le copie forensi, non hanno avuto a che fare, direttamente o indirettamente, con il delitto di Thomas Bricca mi sembra fuoriluogo ed inopportuno. Direi o, meglio, consiglierei solo di attendere”. L’avvocato Marilena Colagiacomo ha fatto fatica a nascondere il suo disappunto dopo aver letto le dichiarazioni del collega Angelo Testa che, difensori dei principali indagati (sinora) nell’inchiesta del sostituto procuratore Rossella Ricca, Roberto e Mattia Toson (padre e figlio), aveva sottolineato come dagli esami tecnici irripetibili sui telefonini di cinque persone non sia emersa alcuna prova regina sulla loro presunta colpevolezza.

In effetti ad Alatri, a cinque mesi dall’omicidio di Thomas, cresce la tensione perché non è arrivata – almeno – la tanto auspicata svolta alle indagini per il delitto del 19enne. Il legale di parte civile della famiglia tiene ora a sottolineare come “siano state ultimate soltanto le copie forensi di due dei cinque telefonini – ha aggiunto l’avvocato Colagiacomo – Leggo le dichiarazioni dei colleghi della difesa ma mi chiedo: se gli esami non sono stati ancora ultimati e noi dovremmo essere tra i primi ad avere i risultati dopo aver nominato un nostro consulente, come fa la difesa a escludere il coinvolgimento in questa brutta storia quando ha deciso liberamente di non costituirsi con alcun perito di fiducia?”.

Le dichiarazioni dell’avvocato della famiglia Bricca hanno fatto seguito a quelle del legale di Roberto e Mattia Toson. Per l’avvocato Testa dopo l’esame dei rispettivi telefonini non è arrivata alcuna svolta alle indagini. Insomma non c’entrano a differenza di tante ipotesi e congetture. In effetti Mattia ha sempre dichiarato che nel momento del delitto di Thomas – avvenuto intorno alle 20.30 del 30 gennaio scorso – era andato a prendere in auto la sua fidanzata alla periferia di Alatri, per poi andare a cena presso un agriturismo di Veroli per una festa di compleanno. Se la ragazza ha sempre confermato la versione di Mattia, secondo alcuni altri partecipanti alla festa hanno dichiarato agli inquirenti che Toson è arrivato alla festa in ritardo, dopo quaranta minuti, intorno alle 21…

Un fatto è certo: l’I-Phone di Mattia, nell’orario del delitto (tra le 20 e le 21) era spento (non agganciando) alcuna cella telefonica di Alatri mentre quello del padre Roberto è inutilizzabile in quanto – ha ripetuto l’avvocato Testa – lo ha rotto, involontariamente, mentre spaccava la legna per casa. I Carabinieri del Racis hanno passato al setaccio anche il telefonino del fratello di Roberto Toson, Francesco Dell’Uomo, considerato dalla Procura di Frosinone il movente dell’agguato. Il 29 gennaio 2023, nel corso di una lite nel centro di Alatri, Dell’Uomo era stato picchiato e appeso a una balaustra da un gruppo rivale capeggiato da Omar Haudy un ragazzo di origine marocchine (amico di Thomas) che era entrato in contrasto con i Toson, forse per motivi legati allo spaccio di droga.

Gli stessi consulenti della dottoressa Ricca hanno effettuato la copia forense del telefonino di Christian, un amico di Mattia Toson: la sera del delitto, quando si sparse la voce infondata che quest’ultimo era stato colpito da un colpo di pistola, si precipitò in ospedale dove, invece, trovò Thomas morente. Se le parti civili e le difese hanno avviato una battaglia verbale, è probabile – secondo quanto emerso – che la Procura di Frosinone attraverso i Carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale promuova nuovi interrogatori coinvolgendo persone “captate” dal contenuto dei cinque telefonini o altre che sinora non sono state mai sentite”.