Regione Lazio / Bilancio, fa discutere l’approvazione: critiche del M5s e della sezione comunista “Mandolesi”

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REGIONE LAZIO – Il documento di bilancio della Regione Lazio, guidata da Francesco Rocca, fa discutere il mondo della politica. Sull’argomento inteviene la vice-presidente della commissione regionale dedicata, Roberta Della Casa, capogruppo M5S Lazio, che già nel corso del suo intervento in Consiglio Regionale, ha affermato: “Il Bilancio tecnico presentato dalla Giunta Rocca non contiene i presupposti per essere votato favorevolmente dal Movimento 5 Stelle. Con grande senso di responsabilità abbiamo rinunciato alla presentazione degli emendamenti, per arrivare velocemente all’approvazione del documento ed evitare che i cittadini del Lazio venissero privati dei servizi essenziali, ma al tempo stesso non possiamo dare il nostro parere favorevole ad un Bilancio che presenta una scarsa disponibilità di fondi e mancanza di coperture finanziarie per andare incontro alle esigenze prioritarie della nostra regione”.

Ed ha aggiunto: “Siamo la Regione in cui le tassazioni hanno raggiunto il massimo storico, con IRPEF ed IRAP arrivati alle stelle, eppure non è stata inserita in Bilancio alcuna voce in merito ad una proporzione in base alle fasce di reddito, mentre sono sparite completamente le classi di esenzione dal pagamento delle imposte. Né tantomeno sono state allocate risorse per la sostenibilità ambientale, sul Reddito Energetico e sulle Comunità Energetiche che sono fondamentali non perché lo dice il Movimento 5 Stelle, ma perché sono ritenute centrali dall’Unione Europea”.

Abbiamo davanti un Bilancio che non combacia con le Linee programmatiche presentate dal Presidente Rocca e quando questo accade le linee di indirizzo politiche restano il libro dei sogni, perché non si può parlare di transizione ecologica, politiche per l’occupazione e addirittura di intelligenza artificiale e contestualmente non avere coperture finanziarie per realizzare questi programmi. Il Movimento 5 Stelle, è e sarà sempre dalla parte dei cittadini e per tale motivo, con lealtà, abbiamo collaborato con tutte le forze politiche, affinché questa fase di approvazione del Bilancio si chiudesse prima possibile, ma non possiamo ritenerci in linea con questo documento in cui non sono state considerate le reali richieste, le necessità e le priorità della nostra regione”- conclude.

La capogruppo alla Regione Lazio del Movimento Cinque Stelle non è l’unica ad intervenire sulla questione. Lo fa anche da Gaeta, città della provincia di Latina, la sezione “Mariano Mandolesi” del Partito Comunista. E’ proprio dalla piccola città pontina che arriva l‘ex-sindaco della stessa, Cosmo Mitrano, che è membro del “Comitato regionale di controllo contabile della Regione Lazio”. 

“E’ giunta la notizia di un probabile aumento dell’addizionale IRPEF, l’imposta regionale sugli stipendi dei dipendenti e dei pensionati dall’1,73% al 3,33%. Aumento confermato e ratificato ieri mattina dal voto in Consiglio Regionale, portando la Regione Lazio al primo posto per i redditi tra i 15.000 e i 50.000 euro con l’aliquota più alta d’Italia. Questo significa che su un reddito di 23.000 euro (reddito medio della Regione Lazio), dipendenti e pensionati subiranno un’ulteriore tassa di 400 euro circa. Il tutto avviene in piena crisi finanziaria con il carovita alle stelle, gli aumenti dell’energia, dei prodotti alimentari e di tutti i servizi come quello della sanità, dove il cittadino si trova sempre più spesso obbligato a ricorrere alla sanità privata di fronte al dilatarsi dei tempi d’attesa di quella pubblica, sempre più affossata dalle politiche liberiste sostenute dai governi di centro-destra e centro-sinistra alternatesi alla guida della Regione Lazio”.

Sembra di vedere un film già visto in piccolo nella nostra città, un film iniziato circa 11 anni fa con l’elezione di Mitrano a Sindaco e l’aumento al massimo di tutte le imposte comunali con la conseguente accelerazione dello spopolamento cittadino che ha visto scendere la popolazione sotto i 20.000 abitanti per la prima volta dopo oltre 60 anni, con oltre 1000 cittadini persi in 10 anni, e moltissimi altri emigrati se si conta che i dati sono falsati dall’acquisto e l’intestazione di molte seconde case estive da parte di molti non residenti”-  riflettono, in una nota, dalla sezione gaetana “Mandolesi”.

Infine, si legge in conclusione: “Non ci stupiremo a questo punto se la prossima edizione di Favole di Luce sarà allestita al Colosseo, tutto bello illuminato e magari perché no, con una fontana danzante al centro, ci auguriamo però che questa volta i cittadini della Regione Lazio a differenza di quelli di Gaeta, capiscano per tempo il pericolo incombente e scendano in piazza non per ammirare le luminarie, bensì per protestare contro politiche ingiuste sempre più a favore di pochi e a discapito della maggioranza della popolazione. In quel caso ci troveranno al loro fianco, come sempre è avvenuto in questi anni quando la cittadinanza gaetana ha deciso di alzare la testa e opporsi alle ingiustizie perpetuate dall’Amministrazione Comunale”.