Droga e armi: maxi operazione a Reggio Calabria e a Latina, 11 arresti

Cronaca Latina

LATINA – Undici persone sono state arrestate dalle autorità nelle province di Reggio Calabria e in provincia di Latina nell’ambito dell’operazione “Nuove leve”, coordinata dalla procura di Palmi. Gli arrestati sono stati accusati di vari reati, tra cui danneggiamento aggravato, detenzione illegale di armi da fuoco, spaccio di droga e munizioni. Tra gli indagati anche Rocco Lombardo, 24enne di Sinopoli, domiciliato a Sabaudia, anche lui destinatario di una misura cautelare in carcere. In carcere sono finiti anche Michele Lombardo, 27enne di Seminara, Gabriele Lombardo, 25enne di Melicucco, Fidia Mesiano, 21enne di Melicuccà, Elio Arcangelo Morfea, 28enne di Sinopoli e Francesco Violi, 43 anni di Palmi. Arresti domiciliari, infine, per Giuseppe Oliveri, 32 anni di Seminara, Angelo Lombardo, Giony Quaranta e Samuele Quaranta, questi ultimi di Cinquefrondi.

L’origine delle indagini

L’indagine, coordinata dalla Procura di Palmi, diretta da Emanuele Crescenti, dalla Procura dei minori di Reggio Calabria, diretta da Roberto Placido Di Palma, scaturisce dall’attività investigativa condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Palmi da novembre 2021 ad agosto 2022, avviata a seguito di un danneggiamento con colpi di arma da fuoco avvenuto presso l’abitazione di una donna di Seminara. La vicenda inizia però ancora prima, a fine ottobre 2021, quando i carabinieri di Seminara, a seguito di un’aggressione subita da un uomo di 59 anni e dai suoi figli minori, hanno denunciato alla Procura di Palmi un gruppo di ragazzi individuato soprattutto grazie alla collaborazione di una signora del posto, che era stata testimone della rissa avvenuta proprio sotto la sua abitazione, in grado di riconoscerne gli autori e di fornire i filmati della sua videosorveglianza. Durante l’aggressione, la donna avrebbe anche cercato verbalmente di convincere gli aggressori a desistere, ricevendo però chiare minacce da parte di alcuni di loro. Pochi giorni dopo, la stessa donna è stata oggetto di danneggiamenti da parte, secondo gli investigatori, di Tommaso Oliveri e Rocco Lombardo i quali avrebbero esploso 18 colpi di pistola contro la sua abitazione. Da qui le immediate indagini poste in essere alla ricerca degli autori dai militari dell’Arma volte ad accertare anche il presunto collegamento con il precedente fatto delittuoso.

Le indagini e la ricostruzione del gruppo

L’inchiesta ha consentito di individuare i due presunti responsabili del danneggiamento e di ricostruire il gruppo composto, per lo più, da soggetti tra i 19 e i 30 anni. Si tratta di giovani che, secondo gli inquirenti, potevano contare anche sull’appoggio di conoscenti e parenti di rilievo criminale e che riuscivano a reperire armi e droga con estrema facilità. Grazie a messaggi, foto e video che gli indagati si scambiavano su Whatsapp, estrapolati dal cellullare di Oliveri, infatti, gli investigatori sono riusciti a scoprire che la baby gang avrebbe avuto disponibilità non solo di pistole e fucili ma anche di kalashnikov.