Omicidio Suio Terme, l’autopsia sul corpo di Giovanni Fidaleo: 4 colpi esplosi a distanza ravvicinata

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CASTELFORTE – E’ durata più del previsto – quasi quattro ore – l’autopsia disposta dal Sostituto procuratore Chiara D’Orefice sul cadavere di Giovanni Fidaleo, il direttore dell’Hotel Nuova Suio ucciso martedì scorso dall’appuntato dei Carabinieri Giuseppe Molinaro in quello che sarebbe dovuto essere un incontro chiarificatore alla presenza della donna, Miriam Mignano, che i due si contendevano. Ad eseguire l’esame autoptico presso l’obitorio dell’ospedale Santa Scolastica di Cassino è stato il dottor Giorgio Margiotta che ha confermato le prime risultanze medico legali dei Carabinieri della Compagnia di Formia: ad uccidere Fidaleo, i cui funerali si svolgeranno domenica alle 15.30 presso la chiesa parrocchiale di San Giorgio a Liri dove risiedeva con la moglie e i due figli, sono stati quattro colpi di pistola sparati da breve distanza dalla pistola calibro 9 parabellum dell’appuntato di Teano. Hanno colpito Fidaleo sulla mascella destra, al torace e all’addome provocandogli anche un principio di emorragia. Hanno partecipato all’esame anche i consulenti di parte della difesa e della famiglia Fidaleo che, attraverso gli av-vocati Giampiero Guarriello, Paolo Maria Di Napoli e Gianrico Ranaldi, hanno nominato i dottori Leonardo Esposito e Antonio Oliva.

L’autopsia, i cui risultati si conosceranno unitamente insieme ai risultati istologici e di laboratorio nei prossimi novanta giorni, sarà determinante, insieme ai rilievi balistici del Ris dei Carabinieri compiuti nell’hall dell’albergo di via delle Terme, per definire, attraverso la traiettoria dei sette colpi sparati dfa Molinaro, la dinamica omicidiaria e con essa il futuro capo d’imputazione che formulerà la dottoressa D’Orefice per Molinaro. L’appuntato è andato nell’albergo di Suio per uccidere o – come ha ribadito al Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Maria Pasqualina Guadiano al termine degli interrogatori di convalida del fermo di pg e di quello di garanzia – solo per chiarire con la sua vittima e, dunque, senza alcuna premeditazione? A contribuire a completare questo rebus sarà la stessa Miriam Mignano che, dichiarata fuori pericolo dai medici del Policlinico di Gemelli dopo un secondo e lungo intervento chirurgico cui è stata sottoposta dopo il grave ferimento, sarà sentita dai Carabinieri del Maggiore Michele Pascale appena le sue condizioni di salute lo permetteranno. La difesa di Molinaro, che si trova recluso nel carcere militare di Capua, invece è pronta a ricorrere al Riesame nei prossimi dieci giorni contro l’ordinanza emessa dal Gip Guadiano e la decisione della Tribunale di negare all’uomo, provato ma pentito, la concessione degli arresti domiciliari.

Succesivamente la difesa di Molinaro potrebbe avanzare un’altra istanza, quella finalizzata a chiedere una perizia psichiatrica per l’uomo. L’obiettivo è di ottenere il riconoscimento almeno della semi infermità di mente alla luce dei problemi di depressione avuti nel 2020 per i quali la Procura Militare vuole vederci ora chiaro sulla riconsegna all’appuntato di Teano della pistola d’ordinanza con cui ha fatto fuoco nell’hall dell’albergo di Suio.