Latina / Covid-19: comincia a star male dopo il vaccino, avviata pratica richiesta di indennizzo

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LATINA – Dopo la somministrazione della prima dose del vaccino Pfizer contro il Covid-19 ha avuto un infarto ed una reazione trombotica ed in conseguenza di queste “insorgenti” patologie ha dovuto rinunciare ad avere un bambino. L’avvocato Renato Mattarelli sostiene di aver notato un nesso causa-effetto tra il vaccino contro il Coronavirus (somministrato il 29 giugno 2021) e l’attuale situazione clinica di una donna di 33 anni residente nel quartiere Chiesuola a Latina. Il legale ha maturato questa convinzione dopo approfonditi test scientifici e medici e ora ha chiesto di “verificare gli estremi di una composizione bonaria del risarcimento danni” scrivendo all’agenzia italiano del farmaco, al Ministero della salute, all’Asl di Latina e finanche alla casa farmaceutica che produsse il vaccino anti Covid, la Pzifer Italia che – ironia della sorte – possiede uno dei suoi hub industriali più importante in Italia in via Isonzo a Latina. La storia di questa donna che compirà 34 anni il prossimo 9 novembre naturalmente merita una contro verifica medica ma secondo l’avvocato Mattarelli l’esistenza della sua assistita è cambiata improvvisamente si sottopose quasi due anni fa, presso il centro ex Rossi sud sulla via Monte Lepini, alla prima profilassi.

“La paziente subito dopo – scrive subito il legale all’agenzia italiana del farmaco – iniziò ad accusare dolori e febbre che aveva creduto essere la normale le reazione al vaccino. Ma quando i sintomi non sono passati e le condizioni peggiorate, dopo qualche settimana si recò al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina a causa di forti dolori all’addome”.

“Dimessa in giornata – aggiunge il legale -, i medici repertarono un comune dolore all’epigastrio e febbre. Poche ore dopo la 33enne tornò al pronto soccorso distrutta dal dolore”. Solo in questa circostanza le sarebbe stato “diagnostico un infarto del legamento falciforme” ed è stata ricoverata per approfondimenti. La donna avrebbe sviluppato una sintomatologia, prima caratterizzata da febbre, spossatezza, astenia e dolore, e dopo – come detto – un infarto del legamento falciforme, reazione trombotica, elevati valori di frequenza cardiaca medi persistente, angiomi del contesto parenchimale, altre patologie iatrogene fra cui sindrome depressiva-reattiva. La paziente capiva a quel punto che la reazione trombotica sarebbe stata una conseguenza della vaccinazione al punto che tra un pronto ed un altro nel novembre 2021 i medici le diagnosticarono il cardiopalmo che non esitano ad attribuire alla “…pregressa reazione trombotica da vaccino Pfizer per covid…”. La causa vaccinale e le reazioni avverse – ha aggiunto l’avvocato Mattarelli nella lettera e – venivano confermate dal professor Domenico Alvaro dell’Università La Sapienza di Roma. Che si espresse testualmente in questi termini“… si attesta che la Sig.ra………di anni 31 ha avuto una grave reazione avversa alla 1° dose di vaccino Pfizer (vaccino anti-covid).. per il momento è opportuno attende remissione per seconda dose…”.

L’avvocato Mattarelli ha avviato la domanda di indennizzo sulla scorta della normativa vigente, integrata da una disposizione dedicata appositamente ai danneggiati da vaccino anti-Covid. La ragazza di 33 anni di Latina non vive più come prima del 29 giugno 2021: “La donna che sognava semplicemente di sposarsi e di avere figli vive costantemente con dolori violenti e improvvisi all’addome ed è costretta a evitare ogni occasione di contagio che potrebbe compromettere ulteriormente la sua salute già devastata dalla vaccinazione”.