Golfo Area Sensibile, Osvaldo Agresti (M5s): “C’è un lavoro da portare a termine in modo chiaro e trasparente” [VIDEO]

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GAETA – “Nei 18 mesi di partecipazione al governo della Regione Lazio, il M5S ha dato attuazione concreta alla delocalizzazione degli impianti di Acquacoltura. L’attuazione della delibera di istituzione dell’area sensibile del golfo del 2010, passati 12 anni, rischiava infatti di rimanere solo sulla carta senza l’individuazione delle aree idonee dove esercitare questo tipo di attività e rilasciare nuove concessioni. Al termine di un processo lungo processo che ha coinvolto comuni, associazioni, sindacati ed aziende private in un paziente lavoro di audizioni a cui ha dato un contributo importate il nostro assessore alla transizione ecologica Roberta lombardi, la maggioranza ha approvato nel luglio 2022 la “Carta Vocazionale”, con il risultato che non si potranno più istallare impianti nello specchio acqueo interno alla linea che va da Punta Stendardo (Gaeta) a Monte d’Argento (Minturno)”. Lo dichiara il candidato al consiglio regionale del Lazio per il Movimento 5 Stelle, Osvaldo Agresti.

“Questa accelerazione, richiesta a gran voce dai cittadini e dagli operatori turistici – continua – rischia però di impantanarsi ancora volta al bizantinismo dei comuni che non hanno recepito la delibera con un unico consiglio comunale congiunto, come era auspicabile e continuano ad andare invece in ordine sparso. Le concessioni non sono state rinnovate, ma non è stato fissato un termine di scadenza unitario entro il quale l’intero golfo dovrà essere liberato. Come non mi risulta ci sia una progettazione o studio di fattibilità in assenza della quale le aziende avanzano problemi occupazionali. Le risorse per realizzare tutto questo potevano essere trovate all’interno dei fondi comunitari per la pesca ed acquacoltura FEAMP, ma finora il Flag locale (Fisheries Local Action Group), il gruppo di azione comunitario composto da soggetti pubblici e privati che avanza le domande di finanziamento, non ha ritenuto strategico questo tipo di intervento, privilegiandone altri”.

“La programmazione 2014 – 2020 gli aveva assegnato fondi per 1 milione di euro, poi ridotti a circa 700mila ed è ormai in via di conclusione. Compito di chi governerà la Regione Lazio sarà verificare come verranno assegnati i fondi delle prossime programmazioni, e, soprattutto, vigilare perché la carta vocazionale, non rimanga solo… una carta!” conclude Agresti.

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