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Formia / Chiara Recco: al pregiudizio sulla sua tetraparesi risponde col progetto “Disabilmente.it”

FORMIA – Chiara Recco è una donna di 42 anni i cui movimenti sono minimi e talvolta convulsi, ma il cui animo è un fucina di idee incastonata in una potente forza di volontà in corsa verso il futuro. Chiara è simpatica, intelligente e determinata. E’ anche affetta da “tetraparesi spastica distonica” – una forma di paralisi che coinvolge contemporaneamente la muscolatura volontaria di tutti e quattro gli arti – una disabilità neuro-motoria che la porta a percorrere la sua esistenza su una sedia a rotelle spinta dall’amore della sua famiglia e, soprattutto, dalla sua mente brillante.

Queste parole in effetti non bastano a descriverla, almeno non quanto sarebbe utile incrociare il suo sguardo, che rivelerebbe come la luce della volontà sia in grado di arginare il buio dell’ignoranza. Quell’ignoranza che negli anni l’hanno portata al cospetto di persone che l’hanno creduta minorata, incapace dal punto di vista intellettivo, ferendola profondamente non solo perchè considerata nel modo non corretto per la scarsa conoscenza, ma anche per il pregiudizio e i luoghi comuni che, purtroppo, talvolta, intrappolano il mondo della disabilità.

Chiara avrebbe potuto arrendersi all’evidenza, gettare la spugna, invece no. Chiara ha fatto quello che insegna un adagio di Mahatma Gandhi: ha incarnato il cambiamento che vuole vedere nel mondo. Come? Nell’altro modo a portata di click di “incrociare il suo sguardo”: il progetto editoriale “Disabilmente.it” nato da una sua idea e dalle sue mani nel 2016.

Chiara è autrice del sito – ha imparato a costruirlo studiando attraverso i tutorial a disposizione su internet e contattando tecnici di sua conoscenza per avere consigli. D’altra parte nel 2005 aveva già conseguito l’ “European Computer Driving Licence” o “Patente Europe del Computer”, dopo il diploma di Tecnico dei Servizi Turistici presso l’Ipseoa “A. Celletti” di Formia nel 1999, con il supporto della sua insegnante Anna Buonaiuto.

Quelli delle scuole superiori sono anni che ricorda con affetto: è ancora in contatto con i suoi compagni di classe, gli stessi che intrapresero, all’epoca, uno sciopero bianco per determinare la sua partecipazione alle gite scolastiche.

Chiara è autrice di tutti i contenuti: è una “giornalista” scrupolosa che vuole parlare della dimensione a cui appartiene – come una delle tante umane possibili – vuole presentarla ai suoi lettori, e – attraverso la rubrica “Io condivido” ha creato un canale informativo sulle iniziative del mondo della disabilità. Realizza interviste, a volte aiutandosi con un comunicatore vocale – ovviando così alla sua disartria (disturbo del linguaggio di tipo motorio) – altre realizzandole scritte via mail. Insomma, contro il tedio dell’ignoranza disfattista Chiara ha sfoderato il costruttivismo della creatività, della corretta informazione e della condivisione.

Nel 2019 è proprio nella sua scuola superiore che è tornata, in un’aula convegni gremita di ospiti e autorità civili, a presentare “Disabilmente.it”. Sì, Chiara ha impiegato qualche anno prima di metterci la faccia, ma le remore non erano per lei – che ha il sorriso della serenità – erano per i suoi utenti che, alla luce di quanto le avevano dimostrato alcune persone nel corso della vita, avrebbero potuto rimanere viziati dal preconcetto legato alla sua tetraparesi.

Ma Chiara – evidentemente, direi – non è solo la sua teatraparesi: Chiara è il servizio civile nel 2004 presso l’Asl, negli uffici di Formia; Chiara è la firma delle locandine per il teatro Bertolt Brecht di Maurizio Stammati nel 2006; Chiara è la segreteria della cooperativa – di cui fa parte – “Nuovo Orizzonte” nel 2019; Chiara è il diploma, lo studio, il suo sito, la sua progettualità continua. A parlare fedelmente di Chiara – più della sua tetraparesi – è “Disabilmente.it” e il suo desiderio di “farlo diventare un punto di riferimento del mondo dell’associazionismo” – ci spiega ed aggiunge: “farne un vero e proprio lavoro”.

“Tutti mi avevano scoraggiato” – ci confida, ma invece, cara Chiara, sei una grande “collega”!

Leggetela su Disabilmente.it!

PS Se la conosceste e doveste incontrala, per favore non chiedetele: «ti ricordi di me?» le fa veramente venire un diavolo per capello e una testa così bella ha altro a cui pensare!

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