Formia / “Sistema Formia Due”, rinviata l’udienza preliminare per i 17 indagati

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FORMIA – E’ destinato quasi totalmente ad impattare e a disintegrarsi contro l’avvenuta prescrizione quello che era stato definito dalla procura di Cassino il nuovo filone del “Sistema Formia”. Turbata libertà degli incanti ma anche falsità materiale ed ideologica erano queste le pesanti ipotesi investigative che, al momento restano tali – avrebbe dovuto affrontare il Gup del Tribunale di Massimo Lo Mastro nel nuovo – si fa per dire – procedimento in cui gli indagati sono 17. Primeggia in questo elenco il quattro volte sindaco della città Sandro Bartolomeo affiancato tra gli altri da ex dirigenti ed in carica dello stesso comune – l’ex responsabile del settore Opere Pubbliche Marilena Terreni ed il successore Giuseppe Caramanica ma anche l’ex dirigente della ripartizione urbanistica Sisto Astarita – funzionari di medio livello come Antonietta Franciosa, Gioconda Terreri, Pierluigi Di Russo e Vincenzo Buffolino e l’ex assessore alle attività Produttive nell’ultima Giunta di centro sinistra Giovanni Costa. 

Quando era tutto pronto per l’inizio dell’udienza preliminare, il colpo di scena: se ne riparlerà il prossimo 6 aprile per l’omessa notifica al difensore dei 16 indagati. I loro nomi scaturirono da delicatissima inchiesta che, avviata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, proseguì dalla Procura della Repubblica di Cassino. I giudici antimafia di Napoli stavano cercando di capire se la camorra si fosse infiltrata o meno nella gestione del maxi finanziamento del governo per la realizzazione della strada Pedemontana. Quando avevano capito che dell’arteria non era stato approvato un progetto definitivo ed esecutivo affidarono l’incarico di proseguire l’inchiesta alla Procura ordinaria. E così ha fatto il sostituto procuratore Chiara D’Orefice.

Dopo tre anni dal presunto svolgimento dei fatti ha chiuso le indagini nei confronti di politici, dirigenti e funzionari di primissimo piano, accusati di aver pilotato l’esito di alcuni appalti pubblici nel corso del 2017. Si tratta innanzituitto di quello per il conferimento alla società “Prometeo srl” di Roma del servizio di formazione ed assistenza tecnica per il rafforzamento della capacità building del personale dell’ente per l’accesso ai fondi europei. Secondo la Procura il reato si sarebbe consumato dal 18 aprile 2016 al 4 maggio dell’anno successo. E le anomalie sarebbero state due: il comune non avrebbe espletato alcun bando di gara ma vennero invitate solo tre ditte ma – secondo le risultanze investigative della Procura – il risultato finale già si conosceva.

Il secondo capo d’imputazione riguarda invece la realizzazione degli impianti di pubblica illuminazione, incarico affidato alla società “Garofalo Costruzioni srl” di Casapesenna attraverso un accordo conclusivo raggiunto con quella che la dottoressa D’Orefice parlò di una collusione consistita nell’accordarsi preventivamente con il titolare dell’impresa, Raffaele Garofalo, e due collaboratori (Enrico Fabozzi e Gennaro Santoro), “al di fuori dei canali istituzionali precedenti alla definitiva assegnazione dei lavori, sia prima che nel corso e alla fine degli stessi sfruttando le relazioni esistenti con funzionari e politici regionale e nazionali”.

Per questo capo d’imputazione tre funzionari comunali sono indagati nello specifico per aver redatto falsamente atti pubblici certificando l’esecuzione di opere realizzate eseguite parzialmente o in difformità rispetto al capitolato di casa. La Procura indagò poi sulla costruzione di un parcheggio privato, su un’area privata di Gennaro Santoro, attraverso la falsificazione di mirati certificazione urbanistici. I parametri erano diversi da quelli reali e a firmare i certificazione furono due persone diverse “apposte sotto i timbri lineari” di due diversi responsabili di servizio.

In questa vicenda penale la Pedemontana c’entra sempre. La Procura sostenne che nel gennaio 2017 furono esperiti i tentativi per l’esclusivo conferimento della progettazione preliminare della strada Pedemontana alla società “Satpi Consulting Engineers” di Roma. L’indagato più eccellente in questa vicenda era e resta l’ex sindaco di Formia Sandro Bartolomeo che, assistito dall’avvocato Luca Scipione, non vuol sentir parlare di avvenuta prescrizione: “Quello ricevuto nel settembre 2020 non è stato il primo avviso di garanzia per il mio impegno amministrativo. In 17 anni ne ho ricevuti altri e ho sempre dimostrato con sentenze di proscioglimento di aver agito sempre agito nell’interesse della mia città. Farò altrettanto anche in questo procedimento quando inizierà”.