Comune di Sperlonga

Sperlonga / Aumento indennità di funzione, l’ultimo consiglio comunale in una fitta confusione [VIDEO]

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SPERLONGA – “Che confusione ….Sarà perchè ti amo”. Questo mitico successo dei Ricchi e Poveri sarebbe stato la migliore colonna dell’ultimo consiglio comunale di Sperlonga se si fosse riunito in presenza per approvare l’aumento delle indennità di funzione previsto dalla legge finanziaria per il 2022 (più precisamente la numero 234/2021). Sarà stato un compito titanico per il presidente dell’assemblea Massimo Giovannangelo mantenere la calma gestendo una seduta che, a causa della Covid 19, si è svolto in video conferenza. L’avvocato Giovannangelo è arrivato a sostenere, scusandosi con i consiglieri collegati, di essere stato vittima di un “calo di zuccheri” in ordine ad una seduta che, apparentemente tranquilla, ha assunto all’improvviso un carattere fantozziano.

Sarà stato il tenore (o l’imbarazzo) dell’argomento previsto dalla legge che la votazione si è svolta….due volte. Nella prima il sindaco Armando Cusani, perchè parte in causa, opportunisticamente si asteneva la parte della sua maggioranza (esattamente quattro consiglieri), come il gregge che segue il pastore, ha fatto altrettanto. Se il sesto voto di astensione era del consigliere d’opposizione di Forza Italia Joseph Maric, tre esponenti della stessa coalizione di governo (lo stesso presidente Giovannangelo e i consiglieri Claudia La Rocca e Luciano Magliozzi votavano – com’era giusto che fosse – a favore mentre i due voti arrivavano dalle minoranze (Vincenzo Viola e Marco Costanzo) che non hanno brillato in compattezza. Insomma con 11 consiglieri presenti c’era il numero legale per svolgere il consiglio ma la delibera non è stata ritenuta correttamente approvata.

Sul piano politico a dar manforte al presidente Giovannangelo, alle prese con un perdurante “calo di zuccheri”, era niente meno che il capogruppo di Sperlonga Cambia Toscano. Avrebbe potuto infierira contro la maggioranza Cusani in balia di se stessa. E, invece, chiedeva la sospensione dei lavori per permettere la ripetizione del voto, una prassi avallata dalla segretaria generale Massimina De Filippis. Il consiglio riprendeva dopo alcuni numeri in video conferenza e tornava la necessaria calma: l‘aumento delle indennità veniva approvato dai sette consiglieri comunali presenti della maggioranza, il sindaco Cusani ed il consigliere Maric si astenevano mentre i due voti contrari arrivano dagli sfidanti di Cusani alle amministrative dello scorso giugno, Vincenzo Viola e Marco Toscano.

La segretaria De Filippis difendeva la procedura seguita ma la frittata era ormai fatta. A trarne severamente le conclusioni è stato la nascente sezione del Partito Democratica di Sperlonga che sulla sua pagina facebook ha evidenziato come “con una ridicola messinscena il Consiglio comunale di Sperlonga abbia approvato gli aumenti d’indennità di funzione previsti per i sindaci e gli amministratori comunali”.

Il Pd ha offerto un’altra chiave di lettura su quanto avvenuto in video conferenza: “Forse con l’intento di mostrare all’opinione pubblica di non essere interessati a percepire l’incremento retributivo, la strategia di voto predisposta dal solito “direttore d’orchestra” – chiaro il riferimento al sindaco Armando Cusani – è stata quella di far dichiarare il voto di astensione a 6 componenti della maggioranza (incluso lo stesso sindaco) e far votare a favore solo 3 consiglieri di maggioranza. Appare del tutto evidente che questo calcolo era stato fatto sulla base della preventiva conoscenza di come avrebbero votato i 3 consiglieri di minoranza presenti alla seduta. Di questi, infatti, 1 si è anch’egli astenuto (Maric, per l’appunto) e 2 (Viola e Toscano) hanno votato contro. Secondo l’autore di questa sgangherata strategia, la delibera sull’aumento dell’indennità sarebbe stata quindi approvata con 3 voti favorevoli e due contrari. A votazione avvenuta, però, il presidente del consiglio, dando conto – come di prassi – del risultato della votazione, dichiarava che la proposta di delibera sugli incrementi d’indennità, avendo avuto soltanto 3 voti favorevoli su 11 votanti, era stata bocciata. A quel punto è esploso il panico. Il presidente del consiglio, giustificando il suo disorientamento con “un improvviso calo di zuccheri”, si è aggrappato al parere della segretaria, ma, senza attendere che questa finisse di ricapitolare l’andamento del voto, il presidente, sempre appellandosi alla “carenza di zuccheri”, dichiarava approvata la proposta. E’ stato allora che il consigliere di minoranza Toscano, pur non avendo una laurea in matematica, faceva presente che con 3 soli voti favorevoli la delibera non poteva ritenersi approvata, perché, a suo avviso, era necessaria una maggioranza di 6 voti favorevoli. Il sindaco contribuiva ad aumentare la confusione mentale dei disorientati consiglieri introducendo i concetti di “maggioranza strutturale” e “maggioranza funzionale”, poi, con geniale intuito, proponeva che fosse ripetuta la votazione, così come avviene nella repubblica delle banane quando il risultato di una votazione non corrisponde alle aspettative del capo”.

Durissimo il commento del Pd quando attacca le minoranze:” I consiglieri di opposizione, dal canto loro, si sono ben guardati dal rigettare con forza tale folcloristica proposta di ripetere una votazione che si era svolta in piena regolarità. Due di loro hanno taciuto e il terzo (Marco Toscano come detto) si è fatto carico di togliere le castagne dal fuoco alla maggioranza proponendo di sospendere la seduta per trovare una soluzione. Ci si poteva aspettare che la sospensione sarebbe servita magari a fare una telefonata in prefettura per capire se per l’approvazione della proposta era sufficiente la maggioranza di 3 voti o se invece occorreva la maggioranza di 6 voti su 11 votanti. Ma questo non è stato fatto. Alla ripresa dei lavori consiliari, tutti i consiglieri presenti in aula (di maggioranza e di minoranza) hanno votato dichiarandosi d’accorso a ripetere la votazione. Con la nuova votazione tutti i consiglieri di maggioranza che prima si erano astenuti hanno votato a favore dell’incremento dell’indennità di funzione, il sindaco ha fatto la sua nobile figura astenendosi e dei tre consiglieri di minoranza uno si è astenuto e due hanno votato contro. E così, come si dice alla fine delle favole, tutti vissero felici e contenti.”

Il nascente circolo del Pd sperlongano lancia un appello “quanto mai opportuno: in occasione della Festa della Befana, i cittadini di Sperlonga, che hanno a cuore il buon andamento della loro amministrazione comunale, facciano dono al Comune di qualche pacco di zucchero, così in futuro, almeno al presidente del consiglio, non ricapiti di fare altre vergognose figuracce”.

In concreto la delibera, approvata dal consiglio comunale di Sperlonga tra le polemiche e tante risate, prevede con effetto retroattivo di determinare un aumento del 45% per l’annualità 2022 delle indennità lorde del sindaco di Sperlonga (che passa a 31.718 euro), del vice sindaco (5.855 euro), degli assessori (4.391 euro) e del presidente del consiglio comunale (2.927 euro). L’aumento nel corso del 2023 e, dunque, per l’anno appena iniziato, è pari al 68% e, più precisamente, di 34.959 euro lorde per il sindaco Cusani, di 6.454 euro per il suo vice, di 4.830 euro per gli assessori e di 3.227 euro per il presidente dell’assise. L’icremento delle indennità dal 1 gennaio 2024 sarà pari al 100%: 30.468 euro per il sindaco, 7286 euro per il vice sindaco, 5.464 euro per gli assessori e infine, di 3643 euro per il presidente del consiglio. Il simpaticissimo set del consiglio comunale di Sperlonga ha anche deciso che, sempre con effetto retroattivo, dal 1 gennaio 2022 il gettone di presenza (lorda) per il sindaco è di 2104,05 euro, di 420,81 euro per il vice sindaco, di 315,61 per ciascun assessore e di 210,40 euro per il presidente del consiglio comunale e di 18,08 euro per ogni singolo consigliere comunale. Basta questa somma, al netto, per far fronte a futuri “cali di zuccheri” ?

PRIMA VOTAZIONE

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