MINTURNO – L’uccisione di Pier Paolo Pasolini, che dopo mezzo secolo è ancora avvolta nel mistero, sarà al centro dell’incontro con la giornalista Simona Zecchi, autrice del volume “L’inchiesta spezzata di Pier Paolo Pasolini. Stragi, Vaticano, DC: quel che il poeta sapeva e perché fu ucciso”, edito da Ponte alle Grazie, previsto per Giovedì 22 Dicembre alle ore 17, nell’ambito degli eventi in occasione del Natale presso il Castello Ducale di Minturno, organizzati dall’amministrazione comunale. A seguire, alle ore 19, la proiezione del secondo film del regista, “Mamma Roma”, interpretato da Anna Magnani. A Pasolini è dedicata la mostra iconografica aperta fino all’8 Gennaio 2023 nell’ambito del centenario del grande intellettuale del Novecento, a cura dell’Associazione Culturale “Il Sogno di Ulisse”. Ingresso libero.
L’argomento della morte del poeta è tornato recentemente agli onori della cronaca grazie alla relazione resa pubblica dalla Commissione parlamentare Antimafia che ipotizza una connessione tra il furto della pellicola originale di “Salò o le 120 giornate di Sodoma” e l’omicidio di Pier Paolo Pasolini avvenuto la notte tra l’1 e il 2 novembre 1975 all’Idroscalo di Ostia. Secondo alcune ipotesi all’origine dell’incontro all’Idroscalo di Ostia, in cui morì il poeta e regista, ci sarebbe stata proprio l’intenzione di recuperare la pellicola per non perdere irrimediabilmente alcune scene del suo ultimo film. Un incontro che, secondo questa ipotesi, sarebbe stato una “trappola”. Dunque, non si tratterebbe del tragico esito di un incontro sessuale sfociato estemporaneamente in una aggressione da parte di un unico individuo e cioè Pino Pelosi, condannato in via definitiva per l’omicidio di Pier Paolo Pasolini.
SIMONA ZECCHI – 22 Dicembre 2022, ore 17
Vive e lavora fra Roma e Lione, dove collabora con la redazione italiana dell’emittente Euronews. Scrive per TPI. È autrice del libro-inchiesta “Pasolini.
MAMMA ROMA- 22 Dicembre 2022, ore 19
Mamma Roma, prostituta, decide di diventare una rispettabile piccolo borghese. Con il figlio Ettore va ad abitare in un appartamento della periferia romana. Saputa la verità su di lei, il ragazzo delinque, è arrestato e muore in carcere per i maltrattamenti subiti, invocando Guidonia, il paese dov’è cresciuto, ma anche metafora della Madre e del grembo materno. Secondo film di Pasolini dopo “Accattone”, fondato sulle figure retoriche dell’ossimoro e della sineciosi (in cui si affermano, di uno stesso oggetto, due contrari); su una morale dell’ambiguità (gli angeli impuri); sul principio di non contraddizione (tematico e stilistico); sul tempo che non muta e si ripete; sulla continuità tra padri e figli; sull’idea tragica della morte, l’unica che all’uomo dà una vera grandezza. Bianconero: Tonino Delli Colli (con echi di Caravaggio). Musica: Concerto in Do Maggiore di A. Vivaldi.