GAETA – Il comune di Gaeta poteva aprire il cantiere in piazza Risorgimento per la trasformazione di quelli che sono stati da sempre i “campi da tennis” in una sempre necessaria area destinata alla sosta? Questo interrogativo il Movimento cinque stelle lo pone alla Procura della Repubblica di Cassino alla quale ha inviato, attraverso i Carabinieri della Tenenza di Gaeta, un esposto in cui sono contenute una serie di presunte anomalie procedurali.
Una, in particolare, riguarda un parere, che non sarebbe positivo, rilasciato dalla Soprintendenza ai rilievi del Dipartimento di
IL Movimento Cinque Stelle fa rientrare quest’iniziativa nell’ambito di una promessa fatta durante l’ultima campagna elettorale amministrativa quando “insieme a tutta la coalizione (che sosteneva la candidatura a sindaco di Silvo D’Amante) s’erano impegnati affinché fossero in primis rispettati per il futuro funzionale di piazza Risorgimento gli standard urbanistici di verde pubblico e verde attrezzato promettendo di rivedere totalmente il progetto oggi in fase di lavorazione. “Di questo dobbiamo dare atto della bontà del lavoro svolto dall’ex consigliere di Demos Franco De Angelis che per primo portò avanti una situazione che già nei primi atti sembrava intraprendere una strada diversa da quella della trasparenza. L’esposto mira ad avere risposte alle tante perplessità che nutriamo nell’esclusivo interessi dei cittadini e – ha aggiunto concludendo Avixo – per una più trasparente fruibilità di questa parte, che dovrebbe essere destinata ad area verde, del centro storico di Gaeta medioevale”.
L’ex sindaco, consigliere comunale di minoranza e componente del direttivo nazionale dell’associazione anti mafia Silvio D’Amante ha chiesto al comune di uscire allo scoperto. Come? Creando un osservatorio permanente “con tutte le associazioni di categoria per poter monitorare, per quanto di competenza, il territorio (residenze,concessioni edilizie, licenze commerciali,subentri). Non possiamo più pensare che il problema – ha fatto rilevare l’ex primo cittadino – non esista e che non coinvolga le nostre vite. È acclarato da tempo l’interesse delle organizzazioni malavitose per il nostro territorio. Qui investono per ripulire i loro guadagni. Commercio ed edilizia sono i comparti più a rischio. Bisogna alzare il livello di attenzione e di vigilanza. Da parte dello Stato sarebbe auspicabile – ha concluso – un’azione più pressante con l’istituzione di un sede distaccata della Dia nel nostro territorio e un potenziamento degli organici di Polizia,Carabinieri e Guardia di Finanza”.