Gaeta / Concorso assistente sociale, prime note integrative al ricorso presentato al Tar

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GAETA – Nulla di penalmente rilevante, per carità, ma due determine di un Consorzio pubblico privato (Aipes) molto influente in provincia di Frosinone per la gestione dei servizi alla persona sono diventate “note integrative” del ricorso al Tar in programma il 7 dicembre prossimo contro l’esito del concorso pubblico per titoli ed esame per la copertura di un posto di “istruttore direttivo-assistente sociale categoria D” indetto dal comune di Gaeta per conto del distretto socio sanitario Latina 5. Questi due provvedimenti sono stati allegati dalla signora Lena Errante che, attraverso l’avvocato Luca Scipione, chiede – com’era ormai noto – l’annullamento per “gravi vizi procedurali, formali e sostanziali”, vinta abbastanza nettamente (su un lotto di 66 partecipanti) dalla dottoressa Stefania Maria Grazia Bucolo, catanese d’origine, residente a Campoli Appennino, in provincia di Frosinone e da anni assistente sociale del comune di Ponza.

Le note integrative alla richiesta di sospensiva avanzata dalla dottoressa Errante riguardano la vincitrice del concorso delle polemiche ma anche per alcuni componenti della commissione valutatrice nominata (la mattina del 19 ottobre, giorno di svolgimento della prima delle due prove scritte) dalla segretaria comunale di Gaeta Patrizia Cinquanta nella veste di responsabile pro tempore dell’ufficio personale del comune. Dell’Aipes vennero chiamate a far parte quali componenti della commissione di concorso indetto al comune di Gaeta l’istruttore direttivo Silvia Tatangelo (che del Consorzio è un’assistente sociale) ed il dottor Maurizio Loreto Ottaviani, esperto e, soprattutto, direttore del consorzio ciociaro.

Sin qui tutto chiaro anche nella richiesta di sospensiva l’avvocato Scipione ha già fatto rilevare un presunto errore la mattina del 19 ottobre dalla segretaria Cinquanta. Non doveva essere lei a nominare la commissione ma la dirigente del settore competente “in cui è inquadrato il posto messo a concorso”. Insomma sarebbe dovuta essere – in base a quanto prescrive l’articolo 11 del regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi del comune di Gaeta – la dirigente del settore sociale del comune di Gaeta, Annamaria De Filippis, che poi della commissione è diventata presidente

Poteva, esclusivamente per una questione di opportunità, la signora Stefania Maria Grazia Bucolo partecipare al concorso che l’ha vista primeggiare lunedì scorso? Qualche dubbio è sopraggiunto alla dottoressa Errante quando ha avuto la possibilità di esaminare due determine firmate dal direttore del Consorzio Aipes Maurizio Loreto Ottaviani, lo stesso “esperto” chiamato dal comune di Gaeta. La prima è la numero 23 ed è datata il 5 settembre. Aveva come oggetto lo scorrimento della graduatoria della procedura selettiva per assistenti sociali con l’assunzione a tempo determinato full time di cinque unità. I nomi nuovi assunti non sono stati scritti per esteso ma al primo posto ci sono queste iniziali “B.S.M.G.”. Se non ci fossero casi clamorosi di omonimia dovrebbe corrispondere al nome di “Bucalo Stefania Maria Grazia”. Dopo una sola settimana, era il 12 settembre, l’incredibile colpo di scena.

Il concorso al comune di Gaeta era stato naturalmente bandito ma nessuno immaginava se e quando si sarebbe svolto. E invece il 12 settembre con la determina dirigenziale numero 25 il direttore prende atto che la dottoressa ““B.S.M.G.” ed altre due neo assunte (C.A. e C.M.), primancora di prendere servizio il successivo 1 ottobre come “istruttore direttivo assistente sociale categoria D1” nei comuni del distretto socio sanitario Frosinone /C, “ha rinunciato all’incarico giuste comunicazioni”. Insomma bisogna riconoscere molto coraggio alla dottoressa ““B.S.M.G.”, verosimilmente la dottoressa Stefania Maria Grazia Bucolo, di rinunciare ad un importante e qualificato incarico pubblico primancora di partecipare e (e poi vincere) al concorso indetto dal comune di Gaeta. La neo vincitrice avrà fatto leva sulle sue capacità e titoli accademici e i fatti lunedì 28 novembre scorso le hanno dato ragione. La professionista catanese ha vinto in concorso con 91,75 punti. Rappresentano la somma algebrica del voto della prima prova scritta (28,75), della seconda (27,00), dei titoli in possesso (9,00) e della prova orale (27,00) dove, insieme alla seconda classificata (V.I.), ha fatto la differenza rispetto alle altre 15 partecipanti.

Con il ricorso al Tar in programma il 7 dicembre la signora Errante, esclusa dopo la prima prova scritta, spera che questo concorso delle tante presunte anomalie ricominci daccapo.