Latina / Funzionalità della “Rete dell’Infarto”: è polemica tra l’Asl e Forza Italia regionale

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LATINA – Chiamata in causa da più parti e, nello specifico, dal coordinatore regionale e dal capogruppo di Forza Italia alla Regione Lazio, Claudio Fazzone e Pino Simeone, la direttrice generale dell’Asl di Latina Silvia Cavalli non ha temporeggiato ad offrire la sua versione: la “rete dell’infarto” dell’azienda sanitaria pontina “rappresenta un’eccellenza nel panorama italiano, e si fonda su una forte sinergia tra i mezzi di emergenza dell’Ares 118 e i reparti di UTIC/Emodinamica degli ospedali “S. Maria Goretti”di Latina e “Dono Svizzero” di Formia con l’obiettivo di ridurre i tempi dalla presa in carico del paziente all’inizio del trattamento di angioplastica.

Secondo l’Asl questa organizzazione ha consentito nel 2021 di trattare complessivamente 603 casi di infarto al miocardico acuto (Ima) con procedura di angioplastica primaria di cui il 63.9% entro 90 minuti dall’accesso. La rete nel sud pontino è stata rinforzata, poi, con l’estensione dell’attività h24 del reparto di Emodinamica del “Dono Svizzero” di Formia, permettendo un incremento dei casi da 85 del 2020 ai 180 casi del 2021. La direttrice generale dell’Asl Cavalli difende quella che definisce “l’ottima funzionalità della rete e il collegamento diretto tra 118 e ospedali”.

A suo dire “è pienamente coerente con quanto previsto nel Piano della Rete di Emergenza Cardiologica della Regione Lazio (giugno 2022) ed ha dimostrato la sua piena efficacia come si evince dall’elevata percentuale di assistiti con IMA, superiore al 77%, soccorsi e trasportati con i mezzi del 118”. Sin dall’attivazione nel 2012, questa rete si è avvalsa di un sistema di trasmissione diretta degli elettrocardiogrammi, eseguiti dal personale del 118 sul paziente a domicilio o sul mezzo di soccorso, e l’invio alla stazione ricevente della Uoc di Emodinamica/Utic dell’Ospedale S. Maria Goretti, e attraverso la medesima piattaforma contestualmente alla CO 118 di Latina, che funge da esclusivamente da back-up – spiega aggiungendo la dottoressa Cavalli – in caso di necessità, senza aggiungere alcun passaggio ulteriore e senza intervenire nella relazione diretta fra i mezzi e la Uoc di Emodinamica dell’Ospedale S. Maria Goretti, in perfetta continuità con quanto avveniva in precedenza”.

Il Senatore azzurro Fazzone ha deciso di scrivere al neo ministro della salute, Orazio Schillaci, ed al presidente facente funzione della Regione, Daniele Leodori, per chiedere il loro intervento contro larevisione del sistema della rete di emergenza per l’infarto definita nel Lazio. “Così come impostata, – esordisce subito il neo presidente della commissione Ambiente al Senato – va a ledere il diritto alla cura dei cittadini ed a penalizzare un sistema, i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti, come quello della provincia di Latina che nella qualità ed efficacia ha le sue radici. Non abbiamo nulla da eccepire se la riorganizzazione di cui si parla si traducesse in un innalzamento degli standard qualitativi di un servizio fondamentale che nella rapidità ed efficacia della diagnosi e dell’intervento ha il suo scopo e ragion d’essere. Molto da contestare considerato che, al contrario, come emerge dai passaggi illustrati nel piano con l’attuazione di questa determinazione, dovesse provocare una centralizzazione dei servizi della rete per l’emergenza cardiologica su Roma a discapito dell’attività svolta, tra l’altro in modo egregio, nelle province del Lazio“.

In particolare – a dire del Senatore Fazzone – si trasformerebbe un sistema “lineare ed efficientissimo in un’ articolata serie di passaggi che vanno ad inficiare l’efficienza della rete esistente mettendo, di fatto, a rischio la vita stessa delle persone colpite da infarto per i quali il fattore tempo è determinante”.

Il “protocollo” previsto nella determina prevede che la centrale operativa del 118 di Roma stabilisca la destinazione del paziente sulla base dei diversi quadri clinici ed elettrocardiografici e l’ubicazione e la capacità di risposta dei diversi nodi della rete. “Questo significa che dalla provincia di Latina ogni elettrocardiogramma (Ecg) dovrà essere inviato alla Centrale operativa del 118 di Roma per poi essere rinviato a Latina “allungando i tempi che, al contrario, dovrebbero essere sempre più contratti se si vogliono salvar le vite dei pazienti. Si tratta di un progetto, inoltre, che va a contrastare con gli eccellenti risultati raggiunti, dal 2011 ad oggi, proprio dalla rete per l’emergenza cardiologica attivata presso il Dea di II livello dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina che si è collocato in oltre dieci anni di attività ai primi posti in Italia per l’efficienza della rete, il numero di interventi effettati e di vite salvate.

Solo il mantenimento delle strutture territoriali provinciali di riferimento possa garantire il  rispetto della timeline del servizio che non può, come nel caso della rete per l’infarto della provincia di Latina, essere in alcun modo messa a rischio in nome e in virtù di una riorganizzazione che sembra guardare a criteri meramente ragionieristici e non certo a quelli dell’efficienza e dell’efficacia. Abbiamo il dovere e la responsabilità, come rappresentanti delle istituzioni a tutti i livelli, di unire le forze – ha concluso il coordinatore regionale di Forza Italia – per prevenire e contrastare tali scelte che purtroppo si traducono in disservizi e che, anziché migliorare le eccellenze esistenti le penalizzano”.