Formia / Delitto Romeo Bondanese, la Procura ricorre contro l’assoluzione del cugino Osvaldo Vellozzi

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FORMIA – Osvaldo Vellozzi deve essere processato con l’accusa di rissa aggravata. La richiesta è contenuta in un ricorso che il sostituto procuratore Maria Perna della Procura dei Minorenni di Roma ha presentato contro la sentenza del 18 maggio scorso con cui il Gup Efisia Gaviano aveva assolto, al termine del rito abbreviato, il 17enne di Formia dall’accusa di aver partecipato alla rissa che precedette l’omicidio, avvenuto il 16 febbraio 2021, del cugino Romeo Bondanese. Secondo il giudice Efisia Gaviano fu proprio Vellozzi ad intervenire per primo nel tentativo, purtroppo non andato in porto, di salvare la vita a Romeo, aggredito da un gruppo di coetanei provenienti da Caserta e da alcuni centri della provincia per trascorrere a Formia la serata di martedì grasso 2021.

Secondo il Gup Gaviano non è stato provato che Vellozzi, assistito dagli avvocati Vincenzo e Matteo Macari, abbia partecipato ad una rissa che precedette l’aggressione mortale allo studente formiano frequentante l’istituto nautico Caboto di Gaeta. Il processo inizierà il 17 maggio 2023 davanti i giudici d’appello e i legali di Vellozzi tenteranno di dimostrare il contrario e, cioè, che Vellozzi, rimasto gravemente ferito all’inguine, tentò di aiutare Romeo e, nel tentativo di bloccare ed allontanare il presunto omicida del cugino, sarebbe stato ferito da quest’ultimo alla gamba destra “al punto da non rendersi conto di tutto quanto stava succedendo attorno a lui” .

Le motivazioni della sentenza del Gup Gaviano offrirono lo scorso luglio diverse rivelazioni, sinora all’oscuro della pubblica opinione. Uno su tutti riguarda il movente dell’omicidio….che in effetti non c’è. Secondo le informative del commissariato di Polizia di Formia i ragazzi casertani prima di arrivare a Formia a bordo dei rispettivi scooter furono molto di più quelli finiti sotto processo. Furono dieci. Arrivarono da Gaeta e decisero, intorno alle ore 19 del 16 febbraio 2021, di fermarsi a Formia “per mangiare qualcosa presso il ristorante McDonald’s” in via Vitruvio, sul lato opposto rispetto a cui in cui si trova la terrazza dove morì Romeo.

Il presunto omicida e Bondanese si parlarono per un’incredibile scambio di persona. Romeo si rivolse al giovane di Casapulla perché lo aveva scambiato – lo si legge nelle motivazioni del Gup Gaviano – per un suo amico di Formia. “Uè…..R. manco mi saluti”. Il 17enne casertano gli avrebbe risposto con frasi del tipo: “Ma che vuoi? Vuoi vedere che ti spacco la faccia”  – “Se sali sopra, ti spacco la faccia”. La risposta dell’indagato per omicidio preteritenziale è stata riportata da molte persone presenti “in termini leggermente diversi, fermo restando la circostanza che si trattava di espressioni aventi natura aggressiva e alterata”.

Romeo chiese al suo interlocutore cosa volesse e spiegò agli amici “cosa realmente chiedessero da lui”. Il Tribunale dei Mimnorenni arrivò ad una conclusione: tra la vittima ed il suo aggressore un contatto ci sarebbe stato dopo qualche parola di troppo ma “se così fosse – scrive il Gup Gaviano – non sminuisce né giustifica l’indiscussa e sconcertante drammaticità e gravità di quanto successivamente accaduto”. Le testimonianze rese agli inquirenti sono state le più svariate e le numerose variabili “non hanno permesso di ottenere un risultato univoco. Si pensi – aggiunse anche il Gup – al diverso momento di arrivo sui luoghi a fronte di fatti verificatisi in pochissimo tempo, alla visuale verosimilmente limitata dalla presenza di molte persone, appartenenti all’uno, all’altro gruppo o estranee ad entrambi, nonché alla paura e tensione che ben possono aver emotivamente influito sulla lucidità dei soggetti interrogati”.

Due anni di ammissione alla prova per il presunto autore dell’omicidio ed uno per altri tre giovani della provincia di Caserta che parteciparono all’aggressione mortale la sera di Carnevale 2021. Era terminato con queste decisioni il 5 ottobre scorso il processo per il delitto di Romeo. Lo stesso Gup del Tribunale dei Minorenni di Roma Efisia Gaviano aveva raccolto integralmente la richiesta formalizzata nel corso della sua requisitoria da parte del sostituto procuratore Maria Perna. Il 17enne di Casapulla per due anni deve un’attività di volontariato presso una realtà parrocchiale della zona mentre i suoi tre amici, a processo con l’accusa di rissa aggravata, dovranno fare altrettanto ma solo per un anno presso alcune entità associative e di volontariato di Recale, Caserta e Portico di Caserta. Relativamente alla rissa per la quale è stato sollecitato un nuovo processo per Vellozzi sono indagati altri due giovani di Formia ma da parte della Procura ordinaria di Cassino. All’epoca dei fatti 19enni e ora difesi dagli avvocati Pasquale Di Gabriele ed Erasmo Nasta, i due nei mesi scorsi hanno ricevuto la conclusione delle indagini preliminari da parte del Sostituto procuratore Chiara D’Orefice.