Frosinone / Delitto di Willy Monteiro Duarte, depositati i ricorsi in Appello dei quattro imputati

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Il nuovo legale difensore di Marco Bianchi, l’avvocatessa fiorentina Vanina Zaru, è stata l’ultima a sfilare presso la cancelleria della Corte d’Assise d’appello di Roma per presentare nell’ultimo giorno utile il ricorso contro la sentenza all’ergastolo con cui il giovane di Artena, insieme al fratello Gabriele, fu condannato lo scorso luglio per il delitto di Willy Monteiro Duarte, il cuoco di nazionalità capoverdiana ma residente a Paliano ucciso di botte nella notte tra il 5 ed il 6 sempre in largo Oberdan a Colleferro.

Considerato il principale autore materiale del delitto, Marco Bianchi confida nel processo d’appello per ribaltare il verdetto di primo grado e, decidendo di cambiare radicalmente il proprio collegio difensivo, ha chiesto di ascoltare per la prima volta alcuni nuovi testimoni che avrebbero assistito all’aggressione mortale nei confronti di Willy e di effettuare esami scientifici più meticolosi, come quello sui vetrini derivanti dall’autopsia sul cadavere del cuoco 21enne. Questa richiesta caratterizza anche l’appello proposto dai legali di Gabriele Bianchi, gli avvocati Valerio Spigarelli e Ippolita Naso:il loro assistito ha sì partecipato alla tragica aggressione di Willy ma non ha mai toccato la vittima.

La difesa di Gabriele, che punta al riconoscimento dell’omicidio preterintenzionale, ha definito contradditorie le dichiarazioni rese da alcuni amici dei fratelli di Artena. Il processo d’appello è atteso anche dalle difese degli due giovani condannati dalla Corte d’Assise del Tribunale di Frosinone presieduta dal giudice Francesco Mancini. A Francesco Belleggia erano stati inflitti 23 anni di carcere e ora il giovane di Artena, attraverso l’avvocato Vito Perugini, ha avanzato la stessa richiesta: nuove testimonianze perché quelle rese davanti i giudici di Frosinone sono state definite inattendibili.

Mario Pincarelli era stato condannato a 21 anni di carcere e ora, attraverso l’avvocato Loredana Mazzenga, ha sollecitato la derubricazione dell’originario reato di omicidio volontario in omicidio preterintenzionale e ha chiesto nuove prove testimoniali oltre che esami più “veritieri” non essendo state trovate tracce del suo dna sul cadavere di Willy. Con il rinnovo della costituzione di parte civili da parte della famiglia attraverso gli avvocati Domenico Marzi e Vincenzo Galassi è quasi certo che il processo d’appello inizierà nella primavera 2023.