Cronaca

Formia / Falso in bilancio per oltre 3 milioni e mezzo, assolti due imprenditori

FORMIA – Si è conclusa con due assoluzioni la denuncia formalizzata dalla Guardia di Finanza di Formia a carico di due titolari (P.G. e S.D) di una impresa risultata fittizia ed utilizzata solo per ottenere fidi bancari e raggiri per illecite operazioni di finanziamento. I due Formiani, sessantenni, avevano infatti predisposto un bilancio di circa tre milioni e mezzo di euro, poi risultato totalmente falso, con un’Iva evasa pari ad Euro 325.000,00 circa e una evasione fiscale IRAP per un importo di oltre 120.000,00 Euro.

I due Formiani, difesi dall’Avvocato Pasquale Cardillo Cupo, sono stati cosi denunciati dalle Fiamme Gialle di Formia alla Procura di Cassino per omessa dichiarazione dei redditi nell’anno di interesse e distruzione delle scritture contabili. Tuttavia i due Formiani, all’esito del processo, per il quale il Pubblico Ministero chiedeva la condanna a 2 anni di reclusione ciascuno, sono stati mandati assolti dal Giudice Monocratico del Tribunale di Cassino, Dott. Gioia, il quale ha condiviso la tesi dell’Avvocato Cardillo Cupo, che evidenziava come proprio dalle testimonianze dei Finanzieri e dai loro atti emergesse l’erroneità nel formulare le imputazioni provvisorie, poi condivise dal Pubblico Ministero nella richiesta di rinvio a giudizio. I

nfatti, avendo gli stessi militari nella loro escussione parlato di bilanci falsi per oltre 3 Milioni di Euro, finalizzati a raggirare istituti di credito e terzi simulando ampie capienze economiche in realtà inesistenti per ottenere illecitamente credito, non era possibile ipotizzare Evasioni Iva e Omesso versamento a fini Irap, atteso che se trattavasi – come riferito dagli investigatori – di operazioni mai avvenute e poste in essere da una società inesistente e persino priva di sede, con bilancio palesemente falso, giammai si sarebbe potuto pretendere il pagamento di un’Iva mai incassata o di un imposta su utili di impresa mai realizzati. Un’impostazione accusatoria e un capo di imputazione errato che ha permesso, così, ai due Formiani di ottenere una insperata sentenza di assoluzione.

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