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Latina / Rifiuti, il presidente Stefanelli boccia l’ipotesi di riaprire la discarica Borgo Montello

LATINA – La discarica di Borgo Montello non può riaprire per accogliere i rifiuti della provincia pontina dopo il rifiuto a farlo da parte del sito dell’Ecologia Viterbo. Lo ha detto il Presidente dell’amministrazione provinciale Gerardo Stefanelli a conclusione dell’incontro – svoltosi nel pomeriggio di mercoledì – avuto con il Prefetto Maurizio Falco per effettuare una “doverosa ricognizione” all’indomani della prevedibile decisione della Regione Lazio di inibire il conferimento dei rifiuti prodotti dalle province di Latina e Frosinone nel sito, perché saturo, del capuologo della Tuscia.

Quella di Stefanelli è stata un’importante risposta dopo essere stato interpellato ed interrogato dalla stessa Regione a valutare l’ipotesi di riaprire la discarica di Borgo Montello per evitare un’altra emergenza rifiuti sul territorio pontino. “Non è possibile alcuna deroga – ha detto Stefanelli – e lo dimostreremo al Prefetto consegnandogli una relazione che i nostri uffici stanno completando”.

I rifiuti vanno trasferiti in un sito alternativo a quello di Viterbo e nell’incontro di mercoledì Stefanelli ha informato il Prefetto di una prima iniziativa alternativa: il centro servizi ambientali di Castelforte ha già deciso come operare. Trasferirà i propri rifiuti, trattati ed imballati, in Olanda. Lo farà attraverso una nave specializzata che partirà nei prossimi giorni dal porto commerciale di Gaeta. Lo stesso Csa ha chiesto alla Regione un adeguamento delle tariffe che, risentendo di questo inedito ma necessario conferimento all’estero, subiranno un deciso aumento. La Tari di quei comuni convezionati con la Csa di Castelforte dovrà subire un necessario aumento.

Lo stesso presidente Stefanelli ha confermato al Prefetto come le altre due società pontine specializzate nel trattamento dei rifiuti, la Rida di Aprilia e la Refecta di Cisterna, non hanno ancora deciso come ovviare alla chiusura della discarica di Viterbo. Il Prefetto, nel frattempo, ha chiesto al presidente dell’ente di via Costa di avere un monitoraggio quotidiano per evitare che l’emergenza assuma un duplice carattere, igienico sanitario da una parte ma anche di ordine pubblico dall’altra.

Per quanto riguarda la provincia di Frosinone la Regione ha inviato mercoledì una precisa lettera all’antitrust: prevede di riaprire la discarica di Roccasecca entro il mese di novembre. E’ già pronto il 5° invaso della discarica gestita dalla Mad: si tratta di un bacino da 450mila metri cubi già autorizzato. Non parte perché la società pretende certezze: vuole che venga stabilito il livello di inquinamento attuale in modo da poter misurare eventuali aumenti. Più volte la Mad ha dovuto rispondere, anche penalmente, dei livelli di inquinamento ma uno studio del Consiglio nazionale delle Ricerche ha evidenziato come i terreni sinora gestiti abbiamo una carica elevata di metalli per ragioni naturali. Senza un dato di partenza certificato, Mad non intende, dunque, riprendere l’attività.

Roma capitale invece ha prorogato il conferimento dei propri rifiuti nella discarica dell’Ecoambiente di Albano Laziale anche dopo il 15 novembre, giorno in cui scadrà l’ordinanza firmata dal sindaco della Roberto Gualtieri. In quest’ottica la Regione ha elaborato e pubblicato una determina con cui ha sollecitato il rinnovo dell’Aia, l’Autorizzazione Integrata Ambientale che è fondamentale per autorizzare (anche dopo il 15 novembre) il funzionamento del sito di Albano nel frattempo gestito da due commissari Prefettizi, Paola Ficco e Andrea Atzori, dopo l’interdittiva antimafia che ha colpito la società Ecoambiente.

Roma capitale vuole avere un po’ di ossigeno sino ai primi mesi del 2023 ed in quest’ottica la Regione ha inviato i droni dell’Anac per monitorare quel che resta a disposizione della discarica di Albano. A disposizione ci sono 108mila metri cubi, poco cosa rispetto alla quantità di rifiuti – 1100 tonnellate – che la capitale invia nel sito dei Castelli. Facendo qualche calcolo anche la discarica di Albano, dopo quella di Viterbo, dovrebbe chiuedere i battenti subito dopo Natale.

Ad anticipare i tempi sono state essenzialmente due società laziali: il Csa di Castelforte e l’Ama che pensano di trasferire i rifiuti trattati in Olanda. Almeno sino alla prossima estate quando dovrebbe aprire un nuovo ed importante lotto della discarica di Viterbo. Intanto ad uscire con le ossa rotta da questa vicenda è la politica pontina che non ha saputo o voluto realizzare una propria autonomia per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti e i nodi, quanto prima, arrivano sempre al pettine. Come in questi giorni.

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