Gaeta / Demolizione depositi ex Arbatax, dopo oltre 20 anni arriva la riqualificazione [VIDEO]

Gaeta Politica Video

GAETA – Dopo un’attesa di oltre 20 anni sono entrate in azione venerdì le ruspe per demolire quello che è considerato un altro e superato reperto dell’archeologia industriale di Gaeta. L’ingresso, lato Formia, della città sarà migliorato, dal punto di vista urbanistico ed estetico, grazie all’abbattimento, alle spalle delle potenziate banchine del porto commerciale “Salvo D’Acquisto”, dello storico deposito “ex Orfruit”. Di proprietà demaniale è stato a lungo utilizzato come magazzino di carico e scarico del prodotto grezzo e lavorato da parte di una società proprietaria di una cartiera ad Arbatax, in provincia di Nuoro. Una volta dismesso questo stabilimento nel territorio del comune di Tortolì, s’interruppero anche i collegamenti con il porto commerciale di Gaeta nel quale l’impresa sarda vantava una concessione demaniale per le operazioni di movimentazione dei propri prodotti.

Le ruspe sono state azionate grazie alla programmazione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale che, utilizzando parte di un finanziamento regionale del 2020 di 210 mila euro, permetterà alla città di beneficiare di uno spazio strategicamente appetibile, di circa 3000 metri quadrati nel quartiere di San Carlo-La Pjaia. A curare il progetto di demolizione è stato l’ingegner Francesco Maria D’Alessio con la collaborazione dell’ingegner dell’Adsp Guido Guinderi nella veste di direttore dei lavori. L’opera di abbattimento costerà 120mila euro ma per il presidente dell’Autorità di sistema, Pino Musolino, assume “molto di più di un valore simbolico perché, dopo la realizzazione della rotonda all’altezza dell’ingresso del porto commerciale, questa demolizione permetterà alla città di riappropriarsi di un’area abbandonata da anni”

Una volta demolite – forse prima di Natale- le volumetrie del capannone, circa 14mila metri cubi, saranno recuperate e delocalizzate in un altro sito del potenziato porto commerciale di Gaeta secondo le prescrizioni del piano regolatore portuale. Con quale futura destinazione urbanistica il comune ha avviato una concertazione con l’ex Autorità portuale ma sia il presidente Musolino che il sindaco – come si evince nelle interviste video allegate – sono stati sin troppo ermetici ad evitare di anticipare cosa ne sarà dell’ex deposito Orfruit. Il presidente Musolino, affiancato dal fedele dirigente della filiale di Gaeta dell’Adsp, Lucio Pavone, ha parlato di una grande appetibilità del porto commerciale dopo la stagione della pandemia. Ed è sicuro che l’area della struttura da abbattere dovrà attenersi esclusivamente alle prescrizioni del Piano regolatore portuale di Gaeta, nonostante di fronte operi un centro commerciale “affamato” di posti auto: “Non potrà essere diversamente – ha aggiunto specificando il presidente Musolino – Il sito sarà destinato rigorosamente ad un utilizzo logistico portuale sempre con l’intenzione di creare economia ed occupazione- Ma saremo attenti anche alle istanze che ci formalizzerà il comune per definire destinazioni d’uso compatibili e non impattanti con il quartiere di San Carlo”

Che la demolizione dell’ex deposito Orfruit serva per continuare la riqualificazione, urbana ed ambientale, del tratto di water front che si trova all’ingresso,lato sud, della città di Gaeta lo ha detto il sindaco Cristian Leccese che, tra le immancabili dirette sui social e gli insostituibili selfie con alcuni degli assessori e consiglieri comunali di maggioranza presenti, ha definito l’azione delle ruspe uno “spartiacque tra un passato, che fortunatamente non c’è più, ed un futuro innovativo e sostenibile sul piano ambientale”. Nel futuro potrebbe esserci l’adesione del comune di Formia all’ex network portuale di Civitavecchia. La Lega in estate, con la partecipazione del deputato europeo Antonio Rinaldi, ha ufficializzato la richiesta di entrare nell’Authority tra il gelo del comune di Gaeta. Ora che il Ministero delle Infrastrutture potrebbe essere guidato dal carroccio e dal suo leader nazionale il presidente Musolino è stato diplomaticamente più aperturista “Il nostro mestiere è quello di gestire i porti – ha detto il manager veneziano che non ha mancato di rivolgere un appello ai neo parlamentari delle province di Latina e Frosinone eletti il 25 settembre per sostenere questa grande ricchezza del comprensorio- Se la Regione e lo Stato, su indicazione della comunità di Formia, ci dovessero dire di gestire il porto di questa città ci faremo trovare pronti”.

Interpellato a tal riguardo, il sindaco di Gaeta Leccese è stato inizialmente evasivo (“Non sono deputato a fare considerazioni su questa ipotetica e libera scelta” – ha aggiunto) per poi valutare “con interesse” la possibilità che lo scalo di Molo Vespucci a Formia, grazie alla sua specificità e interesse nazionale per essere un porto passeggeri, possa diventare un unicum con quello di Gaeta che ha una storia, riconosciuta, per essere il secondo hub commerciale del Lazio e tra i più importanti del litorale tirrenico. Non vedo contrapposizioni – ha concluso il sindaco di Gaeta – anzi potrebbero esserci importanti prospettive economiche su due asset e a pochi chilometri di distanza”. Dovrà deciderlo la politica e, nello specifico, il consiglio comunale che a Formia ha la stessa maggioranza (Forza Italia) di Gaeta. Lo farà?

INTERVISTE Pino Musolino, presidente Autorità di sistema portuale Mar Tirreno Centro settentrionale, e Cristian Leccese, sindaco di Gaeta


PHOTOGALLERY

Questo slideshow richiede JavaScript.