Ventotene / Nuovo appalto approdi turistici, scatta un’ulteriore indagine della Procura

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VENTOTENE – Nessun caso Modigliani, per carità, ma un’inchiesta parallela, seppure nelle fasi embrionali, è stata avviata dalla Procura di Cassino per tentare di fare chiarezza – e c’è davvero bisogno – sulla vicenda culminata con la richiesta di rinvio a formalizzata nei confronti dell’ex sindaco di Ventotene Gerardo Santomauro e di altre sette persone tra assessori, consiglieri comunali e dirigenti del comune accusati di brigato per dichiarare decaduto, perché incompatibile, l’allora consigliere comunale di minoranza ed ex vice sindaco dell’isola Modesto Sportiello.

Dalle ipotesi di reato di falso in atto pubblico e abuso d’ufficio dovranno difendersi il prossimo 23 l’ex sindaco Gerardo Santomauro, la Giunta ed i consiglieri di maggioranza in carica sino allo scorso febbraio (Pasquale Bernardo, Aurelio Matrone, Ermanno Taliercio, Lucio Nicolella e Umberto Matrone) e i dirigenti e i funzionari del settore finanziario, lavori pubblici e urbanistica del comune isolano Valerio Carlin, Antonina Rodà e Francesco Romagnoli per far revocato due concessioni demaniali intestate alla moglie di Sportiello per la gestione di numerosi pontili attestando – secondo la Procura falsamente – la situazione di morosità dello stesso Sportiello relativamente al versamento della Tarsu, della Tares e della Tari dal 2012 al 2019.

Dopo la conclusione delle indagini preliminari tre degli indagati Pasquale Bernardo, Aurelio Matrone Aurelio e Lucio Nicolella, assistiti dall’avvocato Antonio Fantaccione si sono rivolti alla Procura di Cassino non per allegare le legittime memorie difensive – secondo quanto prevede l’articolo 415 bis del Codice di Procedura Penale – ma per presentare un esposto contro ignoti ora oggetto di mirate ma riservatissime indagini del gruppo di Formia e della tenenza di Ventotene della Guardia di Finanza. Il caso è delicatissimo e le considerazioni a cui sono giunti Pasquale Bernardo, Aurelio Matrone e Lucio Nicolella sarebbero inquietanti, imbarazzanti ed inverosimili.

I fatti. Il comune di Ventotene “cacciò” il 21 dicembre 2020 l’ex vice sindaco Sportiello non tanto per alcuni tributi comunali (Tari e Tares) non versati dal 2012 al 2019 quanto per il mancato rispetto della normativa in base alla quale Sportiello avrebbe dovuto chiedere le dovute autorizzazioni con tanto di nulla allo stesso Comune di Ventotene prima di trasferire alla Marina di Ventotene srl (dunque alla moglie Antonella Langella) le concessioni demaniali numero 40/2005 e 2/2010 rilasciate per l’attracco delle imbarcazioni da diporto nel porto romano dell’isola. Ora gli accertamenti delle Fiamme Gialle stanno cercando di verificare la portata delle accuse mosse nella denuncia alla Procura di Bernardo, Matrone e Nicolella secondo i quali il comune di Ventotene avrebbe sì rilasciato i nulla osta – perché le concessioni 40 e 2 fossero nella disponibilità della moglie di Sportiello –  ma fondamentalmente saranno falsi, taroccati e ricostruiti abilmente da un grafico attraverso photoshop ed un scanner di ultima generazione. I firmatari dell’esposto hanno intanto nominato una grafologa giudiziaria, la dottoressa Maria Concetta Aquilino, per esaminare quattro documenti del comune verificare “se siano o meno presenti anomalie nella loro formazione da cui si possa evincere la loro falsificazione materiale”.

Bernardo, Matrone e Nicolella hanno chiesto alla Procura di Cassino di fare altrettanto per verificare o meno se esista o meno un’autorizzazione al subingresso nelle concessioni da parte della signora Langella e accertare se quelle inviduate dai dirigenti comunali siano o meno veritiere o meno. Secondo i consiglieri denuncianti i nulla osta “spuntati” (come il memoriale Moro nel covo Br di Montenevosi a Milano a 12 anni dall’omicidio dello statista Dc) il 20 gennaio 2021 ed individuati dall’architetto Luigi Cirillo sarebbero stati costruuiti a tavolino per favorire l’attività imprenditoriale di Sportiello che, dopo aver sostenuto Santomauro alle amministrative del 2017, è diventato il suo principale avversario in consiglio per poi contribuire – il figlio è stato eletto consigliere comunale – la vittoria il 12 giugno scorso del neo sindaco Carmine Caputo ai danni dello sfiduciato notaio Santomauro.

La Procura di Cassino sa, contrariamente al contenuto della richiesta di rinvio a giudizio del sostituto procuratore Marina Marra, il Responsabile del Procedimento, in ordine ai documenti presentati dagli interessati e poi rinvenuti presso la Sede Comunale, “non ha potuto mancare di rilevare l’incongruenza e la stranezza della documentazione prodotta”. Il 13 maggio 2008 l’Ufficio Locale Marittimo di Ventotene avrebbe rilasciato un parere favorevole per il trasferimento delle concessioni alla “Marina di Ventotene” ma “non può in alcun modo valere come autorizzazione in quanto è stato rilasciato da un’Amministrazione priva di potere e competenza” dopo che la gestione delle concessioni demaniali grazie ad una legge dello Stato era passata dalle autorità marittime agli enti locali, al comune di Ventotene nella fattispecie. Per gli ex consiglieri Pasquale Bernardo, Aurelio Matrone e Lucio Nicolella “desta non poca perplessità il contenuto del documento della Guardia Costiera dell’isola nella misura in cui, da un lato non si ha alcuna certezza della sua data di formazione poiché è privo di protocollo, dall’altro lato non si comprende per quale ragione l’Ufficio Locale Marittimo di Ventotene in data 13 maggioi 2008 avrebbe dovuto rilasciare una autorizzazione rispetto a una domanda che non era diretta a tale Amministrazione e per la quale il giorno successivo si è limitata a esprimere esclusivamente un parere (riconoscendo di non avere competenza alla decisione)”

E c’è di più. A fronte di un’istanza della “Marina di Ventotene s.r.l.”per la “revisione della tassa Rsu”, il Comune di Ventotene, dapprima – con provvedimento sindacale del 14 ottobre 2010, prot. 3134 – ha “ratificato e autorizzato” Marina di Ventotene s.r.l. alla “sub-gestione delle Concessioni Demaniali Marittime n. 40 e Rep. 85 rilasciata dalla Capitaneria di Porto di Gaeta il 10 maggio 2005 e n. 2 rilasciata dal Comune di Ventotene il 10 giugno 2010” e poi successivamente – con provvedimento del 15 ottobre 2010 dei responsabili dell’Area 3 e 6 – richiamando espressamente il provvedimento sindacale ha formalmente autorizzato Marina di Ventotene s.r.l. “a gestire in affitto, come da contratto, le concessioni demaniali marittime n. 40/85 e 02/2010″ intestate ai sig.ri Sportiello e Langella”

“Appare poi anche la circostanza per cui in calce all’istanza presentata il 20 aprile 2012 dai signori Sportiello e Langella (anche in qualità di amministratrice di Marina di Ventotene s.r.l.) con la quale era stato autorizzato lo spostamento del punto di ormeggio è stata chiesto al Comune di Ventotene ” il prosieguo dell’autorizzazione formalizzato il 13 maggio 2008 risulta priva di data protocollo, da parte dei responsabili delle Aree 3 e 6 del Comune”. Insomma questo provvedimento per un verso si pone in contraddizione con le autorizzazioni rilasciate il 14 e 15 ottobre 2010 ( dal tenore della richiesta e del provvedimento parrebbe che gli interessati e i responsabili presupponevano che le stesse non esistessero) per un altro “appare illegittimo nella misura in cui dispone la “prosecuzione” di un provvedimento, quello dell’Ufficio Territoriale Marittimo di Ventotene, del tutto illegittimo e privo di valore”.

Capitolo rifiuti. Il 31 dicembre l’allora consigliere d’opposizione ed ex vice sindaco Sportiello inviò al comune e, dunque, anche ai consiglieri di maggioranza affermando di non essere solidalmente responsabile con la “Marina di Ventotene Srl ” (legalmente rappresentata dalla moglie, la signora Langella , contitolare delle concessioni demaniali marittime in discussione) e, quindi, di non essere tenuto al pagamento verso il Comune di Ventotene di eventuali tributi non pagati dalla società. Per i consiglieri Pasquale Bernardo, Aurelio Matrone e Lucio Nicolella il sindaco di Ventotene in carica il 14 ottobre 2010, il dottor Giuseppe Assenso, in riscontro a una richiesta di sgravio per il pagamento della Rsu – avrebbe, “assolutamente fuori contesto, “ratificato e autorizzato” la “subgestione” da parte di Marina di Ventotene Srl delle concessioni demaniali marittime rilasciate a Sportiello e Langella. Il contenuto della lettera – dicono alla Procura Bernardo, Matrone e Nicolella (quest’ultimo è peraltro un sottoufficiale della Guardia di Finanza) – è ideologicamente astruso. Non si capisce assolutamente quale nesso ci sia tra le premesse – riferite ad una domanda di revisione della tassa R.S.U. presentata dall’amministratore unico della “Marina di Ventotene Srl” e nelle quali si fa inutile riferimento ai documenti “C” ed “E” -, la parte centrale, con cui si ratifica e autorizza qualcosa che nessuno ha richiesto, e la parte conclusiva, in cui il Sindaco manda la nota al Responsabile dell’Ufficio Finanziario per valutare la richiamata richiesta di revisione Tarsu presentata da Langella Antonella, in data 13 ottobre 2010 con protocollo comunale numero 3134”.

Confrontando le firme apposte in calce ai documenti “C” e “D” “si evince che il timbro del Comune di Ventotene interseca esattamente negli stessi punti il gruppo firma del sindaco dell’epoca. Allo stesso modo, la firma autografa dello stesso ex sindaco interseca esattamente negli stessi punti sia il suo gruppo firma che il timbro tondo dell’Ente”.

I firmatari della denuncia hanno deciso di vestire di panni di Sherlock Holmes – ruolo che ora stanno esercitando gli investigatori della Finanza di Formia e Ventotene – hanno sovrapposto, controluce, i due documenti, “riscontrando la completa coincidenza, in ogni parte, delle firme e dei timbri. Questa circostanza alimenta consistenti dubbi in ordine all’autenticità di almeno uno di detti documenti, ovvero di entrambi, avvalorati anche da ulteriori elementi. Infatti, dalla sovrapposizione degli atti è emersa anche la perfetta corrispondenza dell’identico numero di protocollo, “2590”, attribuito ai due documenti”.

Quest’ultimo episodio “è del tutto inverosimile, al pari di quanto detto poc’anzi per la firma autografa, essendo impossibile che una stessa parola o uno stesso numero scritti più volte dalla stessa persona, di proprio pugno, possano coincidere tra loro in ogni minima parte”. E poi la data di protocollo riportata sul documento “C” …”Appare apposta da mano diversa da quella che ha scritto il numero di protocollo “2590” (cosa che non emerge dal documento “D”). Anche in questo caso, appare alquanto strano che il numero di protocollo e la relativa data possano essere stati scritti da soggetti diversi e non dall’unica persona demandata a tale compito (il protocollista)”. E la denuncia alla Procura termina con la presentazione di “un ulteriore elemento di dubbio sull’originalità dei documenti”: “Osservando la firma autografa apposta in calce al documento “B” (quello dal contenuto palesemente illogico), sempre riferita al sindaco Giuseppe Assenso ma che, prima facie, appare diversa da quella riportata sui documenti “C” e “D””.

L’ex vicesindaco Sportiello da tempo attraverso i suoi legali accusa l’ex sindaco Gerardo Santomauro, i consiglieri comunali di maggioranza e alcuni dirigenti del Comune di Ventotene di gravi illeciti commessi contro di lui, perpetrati attraverso “la strana scomparsa dagli archivi comunali di tutte le autorizzazioni da lui ottenute nei trascorsi dodici anni e delle ricevute di pagamento dei tributi”. Ecco la piccata conclusione dei consiglieri Pasquale Bernardo, Aurelio Matrone e Lucio Nicolella: “Le sue dichiarazioni sono del tutto false e diffamatorie. L’unica stranezza della vicenda è costituita proprio dal contenuto dei documenti prodotti dallo Sportiello e poi guarda caso ritrovati anche negli archivi comunali”. Che ci sia stato l’intervento di qualche “manina” deve accertarlo la Procura di Cassino ma lo faccia subito – auspicano i firmatari dell’esposto – per accertare la verità” che a Ventotene è diventata merce rara ed introvabili. Purtroppo.