Minturno / Sparò a tre fratelli a bordo di un auto, giudizio immediato per “tentato omicidio”

Cronaca Minturno

MINTURNO – Le prove schiaccianti e la gravità dell’episodio. Con queste motivazioni il Gip del Tribunale di Cassino, Alessandra Casinelli, ha disposto il giudizio immediato,con l’accusa principale di tentato omicidio, nei confronti di Ciro Milo, il 31enne di Mondragone che il 28 marzo scorso tentò di uccidere a Scauri tre fratelli di 70, 56 e 60 anni. I tre si trovarono a bordo di una Fiat Multipla, centrata all’altezza dei finestrini e della portiera da cinque colpi di pistola calibro 7.65 sparati da distanza ravvicinata da Milo che, all’epoca, dei fatti, si trovava agli arresti domiciliari proprio a Scauri, in via Pietro Apostolo, nei pressi della chiesa dell’Immacolata.

Le tre vittime – e l’ha ricostruito la Procura nella richiesta inviata al Gip – si recarono da Milo per chiedere il pagamento dell’affitto di una abitazione di loro proprietà. Seguirono momenti concitati. I tre fratelli si salvarono per miracolo, riuscirono a chiedere l’intervento dei Carabinieri che fecero irruzione nell’abitazione occupata dal 31enne, a Scauri per scontare ai domiciliari tre anni e mezzo di reclusione per un cumulo di pena per spaccio di droga e reati contro il patrimonio ma in ritardo nel pagamento dell’affitto da cinque mesi. Il 31enne inizialmente non rispose ma alle loro insistenze replicò minacciandoli di sparare cosa che poi ha fatto.

Nella successiva perquisizione i Carabinieri del Maggiore Michele Pascale sequestrarono a Milo la pistola illegalmente detenuta che nel frattempo aveva cercato di occultare nella vicina spiaggia dei Sassolini. Dopo la richiesta della Procura, il Gip Casinelli ha deciso di by-passare lo svolgimento dell’udienza preliminare e ha disposto per la fine di ottobre il processo per Milo in cui dovrà difendersi – non è escluso che l’uomo difeso dall’avvocato Nello Sgambato possa chiedere di avvalersi del rito abbreviato – dalle accuse di tentato omicidio, evasione dagli obblighi domiciliari e – come detto – detenzione illegale di arma da fuoco.