Formia / Acquacoltura e Carta Vocazionale, Paola Villa: “subito convocazione della Commissione in materia”

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FORMIA – ” Sono stati, finalmente, individuati gli specchi d’acqua idonei e non idonei per installare e/o rinnovare impianti di itticoltura e miticoltura, le cui vecchie concessioni sono scadute il 31 dicembre 2020. Siamo soddisfatti che la delibera di oggi tenga in considerazione quanto in parte espresso nella Delibera n.116 del 19/02/2010, delibera che istituiva “l’Area Sensibile del Golfo di Gaeta e dei bacini drenanti”; in un primo momento, infatti, non era stata considerata, ma dopo l’intervento delle diverse associazioni del territorio in materia ambientale, la delibera è entrata come corpo integrante dell’atto di indirizzo odierno. Le aree, inoltre, in cui sarà possibile attuare attività di acquacoltura (Tav. B8 e Tav. C8) sono specchi d’acqua a quasi 4 km dalla costa”. A parlare in questi termini alla luce della Carta Vacazionale Regionale, destinata alla regolamentazione dell’acquacoltura, è l’ex-sindaco di Formia, nonchè attuale Consigliera comunale, Paola Villa. Nel suo intervento si fa, ovviamente, portavoce del punto di vista del gruppo politico/ consiliare di cui è referente, vale a dire Un’altra città- Movimento cinque stelle. 
“Ricordiamo che oggi gli impianti si trovano a molto meno di 2,5km dalla linea di costa. Questo consentirà di liberare l’area sensibile da allevamenti di pesci e cozze che l’hanno inquinata, deturpata, condizionando notevolmente la flora e la fauna, la biodiversità dell’habitat naturale e l’intera vita dell’ecosistema marino e costiero, oltre a pregiudicare le attività turistiche e sportive dell’intero tratto di costa che va da punta Stendardo al porticciolo romano di Gianola e in particolare, la costa di Vindicio” – aggiunge la Villa.
“Ora tocca ai comuni tenere in considerazione questa delibera,: infatti con la L.R. n.1/2020 si attribuisce ai comuni la funzione amministrativa concernente il ‘rilascio delle concessioni dei beni del demanio marittimo e di zone del mare territoriale’, pertanto oggi i comuni di Formia e Gaeta dovranno pretendere che chi vorrà rinnovata la propria concessione all’allevamento dovrà ‘traslocare’ fuori dall’Area Sensibile, come prevede la delibera regionale odierna che è immediatamente eseguibile. Oggi è possibile dimostrare concretamente la tanto decantata comprensorialità con un’azione corale dei due consigli comunali di Formia e Gaeta della delibera regionale e la sua immediata esecuzione.
E conclude: “Pertanto, siamo a richiedere una convocazione urgente della commissione comunale in materia (demanio e ambiente) perché si attivi quanto prima: l’ispezione degli impianti esistenti (come già prevedeva la delibera di giunta comunale n.346 del 30/11/2020);  la dislocazione di quelli che vogliono il rinnovo della concessione fuori l’area sensibile; l’ordinanza di smantellamento per coloro che non rispettano la delibera regionale. Ora non ci sono più scuse, ora bisogna agire perchè la salvaguardia del mare, del nostro mare, è salvaguardare il futuro economico, sociale e ambientale della comunità“.