Itri / L’amministrazione Agresti raddoppia le sue indennità, scoppia la polemica

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ITRI – Convintamente. La maggioranza che sostiene il sindaco di Giovanni Agresti ha fatto più volte ricorso a questo avverbio per giustificare, al termine di un consiglio durato quasi dodici ore, l’aumento delle indennità per il primo cittadino e per gli assessori in carico, indennità originariamente ridotte al 40% di quanto previsto da una delibera di giunta del 2006 con Agresti Giovanni sempre sindaco di Itri. Il neo primo cittadino in campagna elettorale aveva annunciato che avrebbe rinunciato alla sua indennità per destinarla al settore Servizi sociali del Comune. A distanza di sei mesi dalla sofferta vittoria elettorale, il sindaco di Itri legittimamente ha cambiato idea e a fargli i conti in tasca è stato il principale gruppo di opposizione, Itri Facciamo Futuro, che ha votato “convintamente” contro il bilancio di previsione 2022 insieme ad un decisivo alleato di Agresti per la vittoria delle ultime elezioni amministrative, il gruppo consiliare di Forza Italia formato dai consiglieri Andrea Di Biase e Serena Ciccarelli.

I consiglieri di minoranza Antonio Fargiorgio, Tiziana Ialongo e Vittoria Maggiarra nei loro interventi hanno evidenziato come, con la manovra proposta, la maggioranza ha centrato due risultati: non solo ha riportato al 100% le indennità ma ha disposto anche un incremento in conformità agli adeguamenti previsti per il 2023 e 2024 dalla legge statale di bilancio 2022. Si tratta di un aggravio per le casse comunali stimabile in almeno 60mila euro annui. In buona sostanza, l’indennità mensile per il sindaco Agresti passerà da 1.698,44 euro a 3.396,88 euro, quella del vice sindaco Elena Palazzo da 934,14 euro a 1868,29 euro, quella degli assessori sarà raddoppiata anch’essa (da 764,30 a 1528,60 euro) e ancora l’indennità del presidente del consiglio comunale arriva a 339,68 euro rispetto ai 169,84 euro attuali. Queste indennità sono destinate ad aumentare nel 2023. Il sindaco percepirà a lordo mensilmente 3707,64 euro, il vicesindaco 2.039,20 euro, gli assessori 1.668,44 euro e la “paga” mensile del presidente d’aula sarà di 370,76 euro. Il tetto il sindaco Agresti lo percepirà nel 2024 (4.140 euro) mentre l’indennità per il vice sindaco sarà di 2.277 euro, per ciascun assessore sarà di 1863 euro e quella infine del consiglio arriverà a 414 euro.

Il gruppo consiliare di Itri Facciamo Futuro aveva avanzato una proposta che avrebbe condiviso il candidato sindaco Giovanni Agresti durante la vittoriosa campagna elettorale: di incamerare sì gli aumenti previsti dalla legge di bilancio 2022 ma di lasciarli in disponibilità del comune di Itri facendoli confluire in un apposito fondo da costituirsi presso i Servizi sociali per destinare queste stesse somme, di anno in anno, all’attuazione di iniziative e misure di tipo socioassistenziale e sanitario.

La maggioranza ha alzato le barricate al cospetto di questa proposta ma i consiglieri Fargiorgio, Ialongo e Maggiarra hanno fatto rilevare come “moltissimi amministratori di altri comuni d’Italia abbiamno già percorso questa strada, lasciando gli incrementi delle loro indennità a beneficio delle casse comunali . Ma nulla è servito”. L’attuale maggioranza ha deciso in blocco e “convintamente”, come ha riferito più volte il vice sindaco Elena Palazzo – di attribuirsi questi aumenti. Se è vero che piove sempre sul bagnato, l’emendamento (respinto) di Itri Facciamo Futuro è stato votato anche da Forza Italia che con i suoi voti il 3 ed il 4 ottobre aveva permesso al sindaco Agresti di rivincere le amministrative. “Ciò ha evidenziato – ha tuonato a più riprese l’ex sindaco Fargiorgio – l’oramai irreversibile impoverimento, in termini di numeri e di rappresentatività, della maggioranza Agresti.”

La vetrina consiliare sull’approvazione del bilancio di previsione 2022 è risultata un’occasione ghiotta per Itri Facciamo Futuro e per Forza Italia per stigmatizzare, naturalmente sul piano politico, “le inefficienze e le manchevolezze che si sono registrate nei primi sette mesi dell’amministrazione del sindaco Giovanni Agresti. La proposta di bilancio 2022 “non fornisce assolutamente le risposte che la cittadinanza si attendeva e si attende”. Inevitabile il voto contrario sul bilancio e sul regolamento dei servizi per la “Prima Infanzia” (in ordine al quale è stata lamentata l’assenza di qualsivoglia interlocuzione) e l’astensione sullo schema regolatorio per la definizione degli obblighi di qualità contrattuale e tecnica relativi al servizio rifiuti.

Sul piano politico Itri Facciamo Futuro considera “un grosso risultato” l’istituzione in consiglio comunale di una commissione consiliare per analizzare gli eventi franosi verificatisi il 3 e 4 novembre 2021 scorsi. Si tratta di un organismo che, composto dai capigruppo consiliari e da tre tecnici (un ingegnere idraulico, un ingegnere civile ed un geologo), servirà per avviare “ogni più utile interlocuzione con gli organi sovracomunali. Dovranno intervenire nella predisposizione delle progettazioni e quindi dei lavori, necessari a risolvere i problemi creatisi sul territorio a seguito degli eventi alluvionali”.

Se la proposta di istituire questa commissione aveva raccolto l’adesione ed il consenso di tantissimi cittadini, e non soltanto di quelli direttamente colpiti dagli eventi, con l’approvazione del bilancio 2022, “deludente e deficitario sotto ogni punto di vista” si è aperta sicuramente ad Itri una nuova stagione politica che ha evidenziato l’esistenza – ha concluso l’ex sindaco Fargiorgio affiancato dalle consiglieri Ialongo e Maggiarra – di un profondo solco e distacco tra la maggioranza di governo cittadino ed il paese reale. Questo gap – ne siamo certi – non sarà più recuperabile”.