Ponza / L’istituto comprensivo “Carlo Pisacane” riconquista l’autonomia scolastica

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PONZA – Un risultato insperato sino a qualche tempo fa e reso possibile solo grazie all’ultima legge di bilancio che prevede alcuni incentivi normativi alle isole minori. L’istituto comprensivo “Carlo Pisacane” di Ponza ha finalmente un dirigente scolastico di ruolo e non più presidi reggenti provenienti dalla terraferma, da Formia e Terracina. L’unica istituzione scolastica di Ponza ha infatti riconquistato, dopo 14 anni, la propria autonomia grazie alla norma in base alla quale le realtà scolastiche insistenti nelle isole minori sono autonome con un numero di iscritti inferiore anche a 300 studenti. Sinora il tetto minimo era di 500 alunni che naturalmente Ponza, complice lo spopolamento demografico tipico della stagione invernale ed una perdurante denatalità, non poteva più garantire.

L’istituto “Pisacane” di Ponza aveva una particolare giurisdizione, quella della dirigente scolastica del liceo classico “Vitruvio Pollione” di Formia, la professoressa Teresa Assaiante. A prenderle il testimone è un’altra brava docente: arriva da Terracina e si chiama Tina Immacolata Abbate che, in stretta collaborazione con la direttrice amministrativa Rosa Rivieccio, oltre a occuparsi dell’Istituto comprensivo Pisacane dovrà curare il fabbisogno culturale della principale isola pontina. Se un illustre predecessore a tempo pieno nel 2008 era stato l’attuale sindaco di Ponza Francesco Ferraiuolo, la professoressa Abbate ha preannunciato che concretizzerà questa autonomia con un corso pomeridiano per consentire a tanti adulti isolani di fregiarsi del titolo di studio di scuola media inferiore. E l’insediamento della nuova dirigente è stato battezzato con la presentazione di un libro che ha rievocato una delle tante tragedie del secondo conflitto mondiale: l’affondamento nel tratto di mare tra Ponza e Ventotene del piroscafo postale “Santa Lucia”.

L’evento tragico è stato commemorato dal professor Luciano Zani nel libro “Silurate! 24 luglio 1943”. Gli inglesi pensavano che a bordo ci fosse il Duce che sarebbe stato sfiduciato dal Gran consiglio 24 ore più tardi.