Cassino / Si è inventata una violenza sessuale, donna andrà a processo per “calunnia”

Cassinate Cronaca

CASSINO – Si era inventata la violenza sessuale temendo possibili ritorsioni dal fidanzato con il quale avrebbe dovuto a breve sposarsi. Una donna di 30 anni, originario del centro del cassinate, dovrà difendersi dall’accusa di calunnia il prossimo 19 aprile davanti il Gup del Tribunale di Cassino. A chiedere che venga processata è stato il sostituto procuratore Marina Marra dopo la clamorosa vicenda che aveva visto la donna vittima di una violenza sessuale da parte di un operaio, anch’egli del cassinate, ora 47enne.

I due negli ultimi mesi del 2018 si erano conosciuti su facebook e quell’amicizia virtuale si è trasformata ben presto in qualcosa di diverso. Sino a quando i due si erano dati un appuntamento e avevano consumato un rapporto sessuale nell’auto di lui in un luogo appartato. Per timore di essere scoperta dal fidanzato la donna, all’epoca 26enne, si rivolse in Procura e denunciò di essere stata costretta a subire quella violenza. Lo stesso Pm Marra aprì le indagini e, concludendole, stava per chiedere il rinvio a giudizio per l’operaio sposato. Determinanti furono le indagini difensive compiuti dai legali dell’uomo, gli avvocati Paolo Maranola e Sandro Salera. Dal contenuto delle chat che l’operaio aveva provvidenzialmente conservato spuntò un’altra verità o, meglio, due: il rapporto fu consenziente e la 26enne si inventò tutto per timore di una ritorsione del fidanzato ufficiale.