Sabaudia / Inchiesta “Dune”, l’ex-sindaco Gervasi deve rimanere agli arresti domiciliari

Cronaca Sabaudia

SABAUDIA – L’ex sindaco di Sabaudia Giada Gervasi deve rimanere ai domiciliari. In caso contrario potrebbe inquinare le prove dal momento che l’inchiesta è ancora in corso. Lo ha deciso il Gip del Tribunale di Latina Giorgia Castriota rigettando il ricorso del legale dell’ex primo cittadino, l’avvocato Gianni Lauretti, all’indomani del lungo interrogatorio di garanzia in cui l’ex sindaco aveva chiarito la sua posizione in merito all’inchiesta “Dune” culminata con l’emissione di 12 ordinanze ai domiciliari e 4 divieti di dimora a Sabaudia e interdizione dai pubblici servizi per un anno. L’ex sindaco Gervasi aveva offerto la sua collaborazione rispondendo a tutte le domande del Gip in ordine ai tre diversi filoni d’indagine: l’affidamento di alcuni appalti per l’organizzazione di una prova della Coppa del mondo di canottaggio, la gestione delle concessioni balneari di chioschi e stabilimenti e la gestione di alcuni interventi nel territorio del Parco nazionale del Circeo.

In più la difesa dell’ex primo cittadino aveva fatto rilevare come un gesto di collaborazione con gli inquirenti fosse stata la decisione della Gervasi di dimettersi dall’incarico dovendosi difendere dalle accuse formulate dai Pm Sgarrella e Giammaria, quelle di peculato, corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta del contraente e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico.

La difesa di Gervasi ha deciso di impugnare l’ordinanza del Gip Castriota al Tribunale del Riesame che la esaminerà il 14 maggio. Martedì è iniziata, invece, la discussione dei primi ricorsi davanti i giudici del Tribunale della Libertà. Si sono riservati sulle istanze di revoca presentate dalle difese dell’ex assessore ai lavori pubblici del comune di Sabaudia Innocenzo D’Erme, dell’appuntato dei Carabinieri forestali in servizio presso la stazione di Fogliano Gianni Giuseppe Polidoro, di Edoardo Piovesana, responsabile del Servizio gare del Comune di Sabaudia nonché presidente della Commissione di gara, del direttore generale del Comitato Sabaudia MMXX per i Mondiali di canottaggio Luigi Manzo e di Riccardo Guglielmi, responsabile del settore appalti dell’amministrazione comunale.

Il nutrito collegio difensivo, composto dagli avvocati Leone Zeppieri, Claudio Cardarello ed Alessandro Mariani, ha sollecito la revoca delle misure cautelari sostenendo l’insussistenza del rischio di reiterazione del reato, del pericolo di fuga e dell’inquinamento delle prove.