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Gaeta / Elezioni2022, candidata Sabina Mitrano: “propongo un modello diverso, rispettoso e di gruppo” [VIDEO]

GAETA -“Siamo e vogliamo continuare ad essere orecchie e voce delle esigenze e proposte dei cittadini. Ad una politica sorda contrapponiamo i principi dell’ascolto e della partecipazione attiva, del dialogo costruttivo. Gaeta è una città bellissima, degna delle migliori cartoline ma dietro queste apparenze si nasconde un drammatico vuoto. Io voglio contribuire, nell’interesse dei miei concittadini, a togliere tanta polvere sotto un tappeto pieno di tanti inganni”. E’ diretta, forse troppo, Sabina Mitrano, ufficialmente la seconda candidata a sindaco che,dopo Cristian Leccese, ha deciso di formalizzare la sua disponibilità a porre fine al mitranismo. Quello di Cosimino naturalmente.

Il via libera alla sua campagna elettorale c’è stato nei giorni scorsi in occasione di un primo appuntamento pubblico che la professoressa di lettere ha voluto organizzare, in piazza della Libertà, per avviare una raccolta firme per proporre la discussione e revisione del progetto di “restyling” del molo Santa Maria, un tentativo di rifacimento che ha definito “fuori contesto e raffazzonato” di un luogo dalla grandissima importanza storica ed architettonica nel cuore del borgo medievale. Mitrano ha inaugurato questa petizione affiancata dai componenti e simpatizzanti di tre gruppi (Gaeta comunità di Valore, Una Nuova Stagione ed Europa Verde) che hanno deciso di sostenere questa sfida che “parte, davvero, dal basso”.

“Siamo rimasti da subito piacevolmente colpiti dal vero e proprio bagno di folla che ci ha accolti in piazza – ha subito esordito la professoressa Mitrano nell’intervista video allegata – Per tutti noi è stato tanto gratificante quanto estremamente indicativo di come i cittadini sentano forte l’esigenza di dire la loro tanto sui progetti ed i programmi di riqualificazione presentati, quanto su moltissimi altri argomenti che, evidentemente, non hanno visto negli ultimi anni il minimo tentativo di dare risposte adeguate da parte dell’amministrazione comunale. Il nostro programma lo costruiremo tra la gente, realmente”.

Quello che è mancata in questi dieci anni – ha aggiunto – è stata una visione di città. Tanti interventi, slegati tra di loro, non hanno contribuito a risolvere gli annosi e datati problemi di Gaeta. Le faccio solo un esempio? La nostra città ha un piano regolatore generale giurassico, l’anno prossimo compirà 50 anni. Sono tanti per una città che giustamente non è più la stessa. Anzi è peggiorata. Possono arrivare caoticamente anche i turisti d’estate ma i gaetani veri se ne stanno andando. Nel corso di questo duplice mandato del sindaco Mitrano Gaeta ha subito un impoverimento demografico preoccupante. Tanti cittadini vanno a vivere negli altri centri del Golfo perché è complicato vivere, trovare una casa da affittare o un semplice servizio che ti è dovuto. Mi piacerebbe essere alla guida di una città sana e vivibile per i cittadini, una comunità. Da qui il nome alla mia lista, Gaeta comunità di valore”.

Inaugurando una nuova fontana rotatoria all’incrocio tra via Firenze e via Lungomare,il sindaco Cosmo Mitrano ha annunciato, invece, altre sorprese nel corso di questa campagna elettorale: “I cittadini – ha replicato Sabina Mitrano che nel sindaco omonimo è stata per oltre un anno assessora alla cultura – hanno bisogno di qualcosa di diverso, di interventi che, a differenza di quellli realizzati senza alcun parere di valutazione ambientale, possano essere condivisi per aiutarli a vivere meglio Gaeta. Questo sinora non è avvenuto”

Sabina Mitrano nell’intervista video parla del suo principale potenziale competitor, Cristian Leccese (“Se sarà in grado di affrontare autonomamente la campagna elettorale lo vedremo nel corso delle prossime settimane e mesi”) ma contesta il mitraismo anche per il metodo utilizzato sinora: “Da dieci anni siamo stati abituati ad un modello apicale con un’unica voce – dice testualmente – che sorprende e comanda su tutto. Io propongo un modello diverso, rispettoso e di gruppo. E’ in grado di rendere Gaeta non una città più grande ma più giusta…Ne ha davvero bisogno”.

Sabina Mitrano contesta l’equazione secondo la quale il nuovismo non sia sinomimo di affidabilità amministrativa: “Essere nuovi – replica nell’intervista video – significa avere una visione nuova per la città e non essere impreparati a governarla. Io sono pronta a farlo con un gruppo di cittadini che non devono, a differenza di quanto è avvenuto sinora, coltivare interessi propri e personali”

La candidata a sindaco proposta da Gaeta comunità di Valore, Una Nuova Stagione ed Europa Verde sa di avere un problema politico che attende una risoluzione. Nel suo ambito elettorale opera un altro candidato che Gaeta l’ha guidata per due mandati consecutivi dal 1994 al 2002. Si tratta di Silvio D’Amante, del Pd,che può essere considerato l’unico e l’ultimo sindaco di centrosinistra di Gaeta nel dopo guerra. Sabina Mitrano non crede che possa esserci un accordo tra i due e,dunque, il processo di atomizzazione dell’atomo (il centro sinistra di Gaeta) dovrebbe continuare. Lo fa capire quando, pur manifestando “tanto rispetto per il dottor D’Amante, uomo preparato e competente, chiarisce che “oggi la questione principale è di ripensare la città e di guardare al futuro. Il dottor D’Amante, lo ricordo bene, decise nel 1994 di raccogliere una sfida. E’ la stessa che la mia generazione prende oggi a pieno titolo diritto. Ce l’ha spiegato anche il riconfermato presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell’ultimo discorso di fine anno: proviamo a prendere questo testimone e proviamo a cambiare la nostra vita e quella dei nostri figli”.

Sabina Mitrano,che con orgoglio dice di essere stata la “vera ed ultima assessora alla cultura del comune di Gaeta, vanta però una breve militanza in una Giunta,quella di Cosimino Mitrano, sulla quale chiede di far passare i titoli di coda. Tirando un po’ il fiato, la professoressa replica concludendo con una battuta: “Io, a differenza di tanti assessori che si sono autoproposti, sono stata chiamata. Quando ho visto che quell’ambiente non era proprio il mio ho deciso di andare via”. Ma sarà stato proprio così…?

 

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