San Felice Circeo / Operazione “Free Credit”, la GdF di Modena arresta anche 61enne della zona

Cronaca San Felice Circeo

Ha interessato anche la provincia di Latina l’operazione “Free Credit” con cui il comando provinciale di Rimini della Guardia di Finanza ha notificato 35 misure cautelari personali, di cui 8 in carcere e 4 ai domiciliari, nonché 23 interdittive, di cui 20 all’esercizio di impresa, con l’accusa di aver creato e commercializzato ben 440 milioni di euro falsi crediti di imposta.

Si trova nel carcere di Modena G.G., un 61enne di San Felice Circeo che, secondo gli inquirenti, è considerato un elemento di punta di un’organizzazione che da Rimini avrebbe commercializzato falsi crediti di imposta, introdotti tra le misure di sostegno emanate dal Governo con il decreto rilancio durante la fase più acuta dell’emergenza sanitaria da Covid-19 per aiutare le imprese e i commercianti in difficoltà. L’uomo di San Felice Circeo, assistito dagli avvocati Mattia Aprea e Piero Venturi, comparirà giovedì in occasione dell’interrogatorio di garanzia nel carcere di Modena davanti il Gip del Tribunale di Rimini che ha emesso il suo provvedimento restrittivo.

“Il covid porta bene, si fanno i soldi”: se lo dicevano ridendo al telefono alcuni degli indagati intercettati dalle Fiamme Gialle, le stesse che hanno effettuato 80 perquisizioni ed il sequestro dei falsi crediti, di beni e assetti societari per il reato di indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato. Tra loro, in 9 avevano presentato domanda di reddito di cittadinanza e 3 avevano precedenti di polizia per associazione a delinquere di stampo mafioso. L’associazione a delinquere, che secondo l’ipotesi investigativa è composta da 56 soggetti che si sono avvalsi di 22 prestanomi, ha un nucleo centrale di 12 persone, raggiunte da misure cautelari custodiali, tra imprenditori e commercialisti.

L’indagine del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria trasse origine da un attento esame della documentazione relativa ad una presunta “cessione di crediti d’imposta”, effettuata da una società coinvolta in altro procedimento penale per reati fallimentari. L’analisi sull’origine dei crediti effettuata tramite l’utilizzo delle banche dati operative in uso al Corpo incrociata con le indagini sul campo e la valorizzazione delle segnalazioni per operazioni sospette, ha consentito di appurare che gli stessi erano inesistenti per carenza di requisiti. Da lì è nato il nuovo filone investigativo che fin dallo scorso mese di giugno ha consentito il monitoraggio dell’organizzazione criminale fin quasi dalla sua genesi e in tutti i passaggi di sviluppo, verificando come la stessa fosse totalmente dedicata alla creazione e commercializzazione di falsi crediti di imposta, successivamente monetizzati cedendoli a ignari acquirenti estranei alla truffa, portati in compensazione con conseguente danno finale alle casse dello Stato.

Gli esiti investigativi, suffragati dagli accertamenti bancari e dai dati pervenuti dall’Agenzia delle Entrate di Rimini e dalla Sogei spa hanno consentito di appurare le modalità di azione di questa organizzazione di cui faceva parte G.G.. Innanzitutto, tramite professionisti compiacenti, reperire società attive in grave difficoltà economica o ormai decotte, utili alla creazione degli indebiti crediti d’imposta; sostituire il rappresentante di diritto di queste società con un prestanome, da cui ottenere le credenziali per poter inserire le comunicazioni di cessioni crediti nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate, così da avere uno schermo in caso di futuri accertamenti; inserire le comunicazioni dichiarando di aver pagato canoni di locazione superiori agli effettivi (persino oltre il 260.000%) o effettuato lavori edili mai iniziati, così da generare crediti di imposta non spettanti e, infine, cedere i crediti d’imposta a società compiacenti e dopo il secondo passaggio a società terze inconsapevoli, così da rendere più difficile la ricostruzione.