Formia / Cinque righe per dirsi addio: il consigliere comunale Di Nitto e la sua “indipendenza”

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FORMIA – Cinque righe per dirsi addio e per evidenziare come potere andreottiano logori davvero chi non ce l’ha. Il consigliere comunale Francesco Di Nitto ha deciso di affidarsi ad un stringatissimo comunicato – inviato pari pari ai primi 17 indirizzi di posta elettronica presenti nell’emailing lista dell’ufficio stampa del comune di Formia – per divorziare definitivamente dalla coalizione che il 3 ed il 4 ottobre scorsi ha sostenuto la candidatura a sindaco dell’infettivologo Amato La Mura.

Di Nitto era inseguito dai cronisti dalla mattinata e ha deciso di firmare un ecumenico ed asciutto comunicato stampa per formalizzare il primo strappo nel rinnovato Consiglio comunale a soli tre mesi dalla vittoriosa affermazione elettorale del sindaco Gianluca Taddeo al termine del ballottaggio del 17 e 18 ottobre scorsi. Di Nitto, consigliere comunale sorprendentemente eletto nella lista “Formiamo il futuro” grazie a 388 voti personali moltissimi dei quali conquistati nella sua enclave di Gianola a suon di ronde notturne ai danni di altri candidati della coalizione d’appartenenza, il suo atteso divorzio dal dottor La Mura l’ha formalizzato con una plastica presa di posizione che appare molto di più di un tradimento nei confronti di chi solo tre mesi fa avrebbe voluto avere sindaco di Formia.

Il consigliere di “Formiamo il futuro” nell’ultimo rigo e mezzo del suo comunicato stampa ha ufficializzato “la volontà di non proseguire nel ricorso presentato al Tar del Lazio – sezione di Latina – dal candidato sindaco Amato La Mura in merito allo scorso ballottaggio del 17 e 18 ottobre”. Chi avrebbe voluto leggervi una motivazione, più o meno veritiera, è rimasto deluso. E invece Di Nitto il 18 novembre scorso era stato raggiunto da molti attestati di apprezzamento per il coraggio mostrato quando decise di apporre il suo nome nel ricorso numero 794 con cui La Mura ha chiesto al Tar del Lazio – sezione di Latina di autorizzare un nuovo secondo turno delle elezioni amministrative che incoronarono per una manciata di voti, 37, Gianluca Taddeo quale neo sindaco di Formia

Ad affiancare il candidato sindaco sconfitto in qualità di sottoscrittori ci furono alcuni dirigenti e presentatori delle sue liste elettorali (Pietro Zerri, Antonio Bernardi, Francesco Paolo Conte, Enrico D’Angelis, Marilena Terreri, Giuseppe Racca e Giancarlo Asilo, quest’ultimo ha ritirato l’adesione al ricorso sabato scorso) e l’unico consigliere comunale, per di più alla prima elezione, fu Francesco Di Nitto: chiesero di rendere il ricorso ammissibile per essere discusso nel merito il 9 febbraio prossimo. E l’obiettivo era di andare a fare le pulci all’intero carteggio elettorale e, sulla scorta di presunte irregolarità commesse, sollecitare la ripetizione del ballottaggio in 19 dei 30 seggi del comune di Formia.

Dal momento della sottoscrizione del ricorso da parte di Di Nitto qualcosa è cambiato. Il neo consigliere non ha più frequentato la coalizione di La Mura mettendo letteralmente le tende nella segreteria del sindaco Taddeo al secondo piano del palazzo municipale per esercitare correttamente il mandato elettorale ricevuto. Due mesi sono bastati per cambiare idea sul ricorso al Tar che aveva sottoscritto per fare piena luce sull’esito del ballottaggio? Solo gli stolti – recita una massima proverbiale – non cambiano mai idea, ma la rinuncia ad avallare dopo due mesi una forte inziativa giuridica desta qualche perplessità.

Il ricorso – fanno sapere dagli ambienti legali del candidato La Mura – si discuterà regolarmente il 9 febbraio ma il disimpegno di Di Nitto è anche sinonimo di un palese avvicinamento alle posizioni della maggioranza Taddeo , una fase che aveva avuto un prologo interessante con la decisione, per esempio, del secondo dei consiglieri non eletti nella lista “Prima Formia” (la Lega per intenderci) Alberto D’Angiò di abbracciare la causa politica dei Fratelli d’Italia. 

A Formia il mercato delle vacche storicamente non conosce limiti temporali ma il caso di Di Nitto non è proprio una novità assoluta.

Alle amministrative del 2018 fu uno dei dirigenti della lista “Formia Vinci” che candidava a sindaco la professoressa Paola Villa. Succcessivamente per settimane l’imprenditore agricolo di Gianola ha frequentato le stanze del comune più di un dipendente e funzionario dell’ente. E l’obiettivo era stato uno soltanto: guadagnare un posto nello staff del neo presidente del consiglio comunale Pasquale Di Gabriele. L’avvocato penalista, dopo un lungo corteggiamento, disse a Di Nitto che il comune la sua indennità l’avrebbe potuta risparmiare. E così è stato. Di Nitto poi è stato davvero una spina nel fianco del sindaco Paola Villa rivendicando una rappresentanza in Giunta o, semmai, una delega per Formia Vinci. La professoressa di scienze naturali fu inflessibile ma questo comportamento lo pagò a caro prezzo il 28 dicembre 2020. Il capogruppo di Formia Vinci Antonio Capraro – ora anch’egli consigliere comunale di maggioranza – non approvò la salvaguardia degli equilibri di bilancio e l’esperienza amministrativa del primo sindaco donna di Formia finì lì.

Di Nitto avrebbe potuto collocarsi nella coalizione di Forza Italia e Fratelli d’Italia del sindaco Taddeo ma optò per quella alternativa di La Mura riuscendo nell’intento di approdare in Consiglio, ma poi la sconfitta elettorale risicata gli ha fatto perdere il sorriso. La fotografia più lampante di questa scollatura fu scattata nel Consiglio comunale di insediamento del 6 novembre. La Mura e Di Nitto plasticamente e fisicamente divisi in Consiglio ma il neo consigliere ha ottenuto, seppur sgomitando, quanto cercava: una rappresentanza per le minoranze nelle commissioni Turismo e, soprattutto, Lavori Pubblici. 

Ora il consigliere di “Formiamo il Futuro”, dopo la tradizionale e abusata attenta valutazione e un approfondimento sull’azione della macchina amministrativa, ha ufficializzato la sua indipendenza all’interno del Consiglio comunale di Formia. Approda in maggioranza? Per niente. È troppo presto. Rimane all’opposizione da “indipendente per svolgere in completa autonomia il mandato di consigliere comunale nel rispetto del ruolo e delle prerogative che hanno sempre contraddistinto la mia azione amministrativa nell’esclusivo interesse della collettività e del territorio che mi onoro di rappresentare, valutando e votando caso per caso i provvedimenti che l’amministrazione sottoporrà alla mia attenzione. E’ una decisione avvenuta dopo aver compreso la complessità dei meccanismi della macchina amministrativa che ha necessità di collaborazione e condivisione di intenti, con l’obiettivo di contribuire a far uscire Formia dall’impasse di questi anni”.

Di Nitto è giovane, ma è già assai scaltro. Ha deciso di rimanere al suo posto impedendo, di fatto, al resto della sua ex coalizione di chiedere la rivisitazioni delle commissioni.