Malta legalizza la cannabis a scopo ricreativo

Economia

ECONOMIA – Malta è il primo paese europea a legalizzare l’uso della cannabis a scopo ricreativo. La legge, approvata in parlamento il 14 dicembre scorso, dovrà essere firmata dal presidente della Repubblica prima di entrare effettivamente in vigore.

Cosa dice la legge

Come spiega un articolo de Il Post, la legge – proposta dal primo ministro laburista Robert Abela – consentirà ai cittadini maggiorenni di portare con sé una quantità di sostanze stupefacenti (hashish e marijuana) inferiore o pari a 7 grammi; in aggiunta, sarà possibile coltivare fino ad un massimo di quattro piante di cannabis e conservare in casa un massimo di 50 grammi di infiorescenze essiccate.

Il trasporto di una quantità di stupefacenti superiore a 7 grammi e inferiore a 28 grammi è punito con una sanzione amministrativa (una multa di massimo 500 euro). La nuova normativa, inoltre, vieta il consumo di cannabis in pubblico; di contro, sarà possibile fare uso di hashish e marijuna presso le abitazioni private o appositi locali pubblici che, a differenza di quanto si possa pensare, saranno piuttosto diversi dai celebri coffee shop olandesi. I locali, infatti, saranno affidati in gestione ad associazioni private (senza fini di lucro) e saranno gli unici esercizi autorizzati alla vendita dei prodotti derivati dalla cannabis.

La situazione in Italia

In Italia, la legge n. 242 del 2016 (“Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa”) ha reso legale, anche senza autorizzazione, la coltivazione della cannabis sativa L. Quest’ultima può essere lavorata per ottenere alimenti, cosmetici, olio, carburante, materiale per l’agricoltura, la bioingegneria e la bioedilizia.

La normativa ha altresì contribuito alla formazione di una variegata nicchia di mercato, quello della cannabis ‘legale’; si tratta di una definizione ufficiosa, che viene comunemente applicata ai derivati della canapa etichettati come ‘light’, in quanto caratterizzati da una concentrazione di THC inferiore o pari allo 0,5%. Tali prodotti, come ad esempio la qualità AK47, sono in vendita presso negozi al dettaglio autorizzati o e-commerce specializzati quali Raskal. La cannabis ‘legale’, per via del contenuto quasi nullo di THC non è una sostanza stupefacente, in quanto non sortisce effetti psicotropi né provoca dipendenza.

Al di fuori del perimetro della legge 242/16, qualcosa si muove per legalizzare la cannabis ‘comune’ a scopo ricreativo; a settembre, infatti, la Commissione Giustizia del Parlamento ha approvato il testo base contenente una proposta di legge avanzata da PD, M52, LEU e Più Europa per la depenalizzazione del consumo di cannabis a scopo ricreativo. Parallelamente, per un referendum volto a modificare il Testo Unico sulle droghe del 1990 sono state raccolte circa seicentomila adesioni; in entrambi i casi, però, l’iter parlamentare si preannuncia quantomeno tortuoso, dal momento che le forze politiche appaiono nettamente divise sull’argomento.

Lo scenario europeo

Malta ha battuto sul tempo il Lussemburgo, dove è in fase di approvazione un disegno di legge che implementerà la depenalizzazione dell’uso di cannabis a scopo ricreativo. Sarà consentito il consumo, così come sarà legale possibile acquistare e trasportare non più di 3 grammi di cannabis. In aggiunta, il disegno di legge prevede la possibilità di coltivare fino a quanto piante mentre resterà inalterato il divieto di consumare hashish o marijuana in pubblico.

In altri paesi, come la Germania e i Paesi Bassi, la cannabis non è legale ma semplicemente depenalizzata. In altre parole, entro certi limiti, il consumo e la detenzione non costituiscono reato e non sono perseguiti dalla legge. Ciò vuol dire che, in linea di principio, la cannabis per uso ricreativo è ‘tollerata’ e accuratamente regolamentata, con precise limitazioni per quanto riguarda le quantità acquistabili e le modalità di consumo, ammesso in ambito privato e in appositi locali pubblici.