Gaeta / Lottizzazione abusiva, indagini ancora in corso sul piazzale della stazione ferroviaria

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GAETA – La Procura della Repubblica indaga ancora relativamente alla trasformazione del piazzale della stazione ferroviaria di Gaea in un parcheggio per il quale, a differenza della legittima linea di difesa esternata dal sindaco Cosmo Mitrano, sarebbe stato consumato già il reato penale di lottizzazione abusiva. Lo si evince da tanti elementi emersi in questi giorni, soprattutto dopo che il Gruppo di Formia della Guardia di Finanza ha eseguito un decreto di sequestro dell’area, di quasi 2800 metri quadrati, disposto da un decreto da uno dei più influenti e preparati Gip del Tribunale di Cassino, la dottoressa Alessandra Casinelli.

Che le indagini siano in corso l’hanno capito subito i dieci indagati: il presidente del Consorzio Industriale del sud pontino Salvatore Forte, i membri del Cda Consortile in carica il 14 giugno 2019 Vincenzo Zottola e Antimo Merenna (approvarono una delibera con cui si proponeva al comune di adottare la variante urbanistica dell’area senza alcun visto della Regione Lazio alla luce delle disposizioni dell’articolo 1 della legge regionale 36 del 2 luglio 1987), il sindaco Cosimino Mitrano e gli assessori Angelo Magliozzi, Teodolinda Morini, Alessandro Martone, Lucia Maltempo e Felice D’Argenzio che recepirono senza alcuna verifica normativa la richiesta del Consorzio Industriale e la dirigente dell’area “Riqualificazione urbana” del Comune di Gaeta Stefania Della Notte semplicemente perchè rilasciò il parere di regolarità tecnica alla delibera numero 171 del 2 agosto 2019.

Questa consapevolezza è stata maturata dalla decisione della Procura di Cassino e dal suo massimo dirigente, il dottor Luciano D’Emmanuele, di non emettere il decreto di chiusura di indagini secondo quanto prevede l’articolo 415 del Codice di procedura penale. I dieci indagati giovedì attendevano di avere questo provvedimento che al momento non c’è motivo per cui le persone iscritte nel registro degli indagati al momento non possono fare nulla, hanno processualmente le mani legate. Devono solo attendere quando –secondo i dettami del Codice procedurale – potranno chiedere di essere interrogati dallo stesso Procuratore D’Emmanuele o da un organo di polizia giudiziaria e, in più, presentare memorie scritte.

Le indagini – secondo quanto è stato confermato negli ambienti della Procura di piazza Labriola – sono in corso e stanno monitorando, tra le altre cose, la gestione del piazzale della stazione ferroviaria di Gaeta – o piazza Mazzini – da quando con un avviso pubblico il Cosind il 29 giugno 2018 mise in vendita, al prezzo base di 408mila euro, alcuni beni immobili insistenti nell’area dell’ex piazzale della stazione. Si tratta di tre fabbricati ed un locale termico sito in piazza Mazzini in una posizione privilegiata “al centro di una serie di attività economiche e culturali di grande impatto turistico”. Il bando venne aggiudicato alla Immobiliare Cavour srl, l’unica società ad aver fatto pervenire un’offerta maggiorata di mille euro, 409mila euro subito dopo essere stata costituita il 7 settembre 2018 con un capitale sociale di 30mila euro.

La Procura di Cassino non ha chiuso le indagini perché vuole dare risposta ad un intricante quesito: perché il Comune di Gaeta durante i giorni più caldi dell’estate 2019 non esercitò alcun diritto di prelazione sull’area messa in vendita da un altro ente pubblico perdipiù avente la stessa gestione e conduzione politica, riferibile a Forza Italia? Gli accertamenti sono in corso anche su un altro versante: l’avvio dell’iter per dar vita ad un progetto di finanza da parte del Consorzio Industriale relativamente alla trasformazione in un parcheggio a momento del piazzale della stazione ferroviaria.

Per il sindaco Mitrano l’approvazione della variante urbanistica proposta dal Consorzio industriale è stata una sorta di declassificazione urbanistica dell’area rispetto alla previsione originaria contemplata nel Piano regolatore generale del comune di Gaeta approvato nel lontano 1973. L’area all’epoca venne disciplinata come “S”, servizi , destinata ad ospitare un polo scolastico. Nell’aprile 2021 la società concessionaria del parcheggio, la Gaeta Parking, ha presentato al comune una certificazione asseverata di inizio lavori, una Cila, l’includendo l’area oggetto di frazionamenti e venduta alla società immobiliare Cavour srl.

Per la Procura fu una palese forzatura anche se il rappresentante della stessa “Cavour srl”, Edoardo Panzini, non è assolutamente indagato. Durante le operazioni di vendita di parte del piazzale, dei tre fabbricati e di un locale caldaia lo stesso Consorzio il 30 maggio 2019 ed il 28 giugno 2019 presentò al comune di Gaeta il frazionamento di una parte dell’area a quella oggetto della pubblica alienazione con la formazione complessiva di ulteriori sette particelle. Queste furono cedute, dopo un contratto preliminare, dal Consorzio alla Cavour slrl “oltre a quanto indicato nell’avviso di vendita del 29 giugno 2018. Fu una procedura regolare? Secondo la Procura no. “Ne è derivato – secondo il Gip Casinelli nel provvedimento di sequestro- un aumento della capacità edificatoria del lotto del terreno oggetto del bando di vendita. La trasformazione della zona “S” a zona di parcheggio dei lotti adiacenti l’area dell’ex stazione ferroviaria ha in definitiva incrementato la superfice edificatoria della suddetta area, la quale, avendo di fatto recuperato gli spazi per gli standard urbanistici , potrà essere utilizzata a fini edificatori per tutta la sua estensione”. Due numeri su tutti per esprimere la vocazione residenziale: tre metri cubi per metro quadro di superfice.

Il sindaco Mitrano ha confermato di non aver ancora un avvocato per farsi difendere. Di sicuro non sarà il suo storico legale, Antonio Buonemani, ma un professionista con una spiccata specializzazione nel settore urbanistico. Il collegio difensivo è in fase di allestimento e via stanno aderendo gli avvocati Vincenzo Macari, Andrea Di Croce e Stefano Martone. Hanno posto un solo interrogativo: se il Gip Casinelli ha rigettato le richieste del dottor D’Emmanuele di sequestrare la documentazione tecnico amministrativa riguardante la cessione del piazzale della stazione e la sua trasformazione attraverso un progetto di finanza in un remunerativo parcheggio sulla base di quale presupposto i loro assistenti sono indagati per concorso in lottizzazione abusiva?

La Procura sicuramente ha a disposizione altri e significativi elementi probatori che, al momento secretati, sono off limits delle difese. I tempi di questa delicatissima inchiesta, esplosa nelle fasi iniziali di un’incerta campagna elettorale per l’elezione in primavera del nuovo sindaco di Gaeta, sono stati poi laboriosi e lenti. La richiesta di sequestro del piazzale della stazione è stata protocollata il 28 giugno, il Gip l’ha accolta soltanto il 12 novembre. Lo stesso giorno il provvedimento viene rilasciato per “uso esecuzione” per essere notificato agli interessati, viene protocollato alla Guardia di Finanza il 18 novembre e solo giovedì 16 dicembre, dopo quasi un mese, fatto recapitare almeno per quanto riguarda il comune di Gaeta durante il consiglio comunale per l’approvazione del bilancio di previsione 2022. Un segnale alla classe politica gaetana? Può darsi.

Intanto è caccia alle possibili fonti documentali della Procura per le quali sono interessati i legali difensori dei dieci indagati. Del futuro urbanistico del piazzale della stazione ferroviaria di Gaeta si sono occupati il deputato Raffaele Trano di “Alternativa” firmatario di un’interrogazione parlamentare e gli ultimi due consiglieri di opposizione presenti nel consiglio comunale di Gaeta, Emiliano Sciniscariello di “Una Nuova stagione” e Franco De Angelis, di Demos. Anche loro hanno collaborato con la Guardia di Finanza? Il consigliere De Angelis smentisce di aver firmato un qualsivoglia esposto penale “perché per me la politica è tutt’altra cosa”.  Intanto con Scinicariello ha avanzato una proposta politica decisamente provocatoria: il comune di Gaeta, attraverso una delibera consiliare, autorizzi, anche se a posteriori, l’avvio della procedura finalizzata all’acquisizione al proprio patrimonio immobiliare del piazzale della stazione ferroviaria. Ma le principali accuse sono rivolte al sindaco Mitrano: “Non intendiamo entrare nel merito della vicenda giudiziaria in sé – stia sereno il Sindaco, che anticipava in conferenza stampa lo “sciacallaggio preventivo” – sia perché l’avviso di Garanzia è strumento a garanzia, appunto, di coloro che sono indagati, sia perché continuiamo a non avere entusiasmi particolari per la vicenda giudiziaria stessa. Se il reato contestato nella vicenda, come si evince dalla lettura del dispositivo notificato alla Giunta, è quello della lottizzazione abusiva, non possiamo che chiedere la convocazione di un Consiglio Comunale ad hoc per chiedere l’acquisizione a patrimonio pubblico dell’area tutta. E ci riserviamo di chiedere immediatamente al Sindaco di far trascrivere in Conservatoria l’avviso di reato su quel bene, semmai alla proprietà venisse in mente di vendere l’area. Del resto è stato fatto altrettanto con l’area ex Avir, medesimo reato contestato e tutto il Consiglio Comunale ha votato per il rafforzamento del vincolo pubblicistico su quell’area, noi due inclusi. Perché quando l’interesse è quello “pubblico” noi non ci tiriamo indietro, su ciò che è della città non ci sono giudizi “di bandiera”. Poi, le vicende giudiziarie faranno il loro percorso, così come sta accadendo per la vicenda ex Avir, e noi auspichiamo che finiscano per il meglio per tutti i soggetti coinvolti. Ma adesso chiederemo un Consiglio Comunale – hanno ribadito Scinicariello e De Angelis – per riprenderci il parcheggio della “ex Stazione”.