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Formia / Insediamento del Consiglio comunale: soprese ed aspettative, l’analisi dei fatti

FORMIA – Varata tra le immancabili sorprese la prima Giunta, a trazione centro destra, eletto il nuovo presidente del consiglio comunale e definite le otto commissioni consiliari e le due speciali (Sanità e salute e beni confiscati alla criminalità organizzata ), il sindaco di Formia Gianluca Taddeo ha una priorità nella sua agenda: definire il suo staff che dovrà sovraintenderlo nella delicata ed impegnativa attività amministrativa e gestionale. che lo attende nei prossimi cinque anni.

Si tratta di una serie di nomine che dovranno caratterizzare il suo ufficio di gabinetto dove sbagliare è assolutamente vietato per tentare di rimettere in moto una macchina amministrativa che di fatto è bloccata da un anno. Molta attesa riguarda la scelta proprio del capo di gabinetto che si preannuncia molto più importante di un qualsiasi assessore. Il sindaco Taddeo dovrà decidere se individuare questa figura nell’elenco delle liste (e nelle loro propaggini) che gli hanno permesso di vincere le elezioni amministrative – e dunque sponsorizzata dalle forze politiche che hanno fatto parte della sua vittoriosa coalizione – oppure scegliere un tecnico esterno di provata esperienza ed affidabilità manageriale con cui far interloquire la maggioranza politica e l’apparato tecnico burocratico dell’ente

Un altro nodo chiamato ad essere sciolto riguarda la figura del segretario generale. L’avvocato Alessandro Izzi sabato nel corso della prima riunione della Pubblica Assise ha provato ad estorcere qualche sorriso tra la maggioranza Forza Italia-Fratelli d’Italia e le minoranze ma quando ha capito che il suo amabile sorriso non aveva sortito gli effetti sperati ha fatto anch’egli dietro front. E’ assai probabile che Izzi, scelto nel 2018 dall’allora sindaco Paola Villa, non sarà riconfermato nel suo ruolo ma l’interessato ha fatto che continerà a svolgere il suo apprezzato ruolo di notaio dell’ente sino a nuove comunicazioni.

In sede di commento e valutazione del post consiglio il voto amministrativo che il 18 ottobre scorso ha portato all’elezione a sindaco di Gianluca Taddeo ha provocato tante di quelle scorie che hanno reso l’aula consiliare intitolata ad un giovane partigiano di Formia ucciso dai tedeschi in ritirata un campo maledettamente minato.

L’esito del ballottaggio – Taddeo ha vinto per una manciata di voti, 37, sul primario infettivologo Amato La Mura – ha condizionato giocoforza la seduta d’insediamento del rinnovato consiglio eletto il 3 e 4 ottobre scorsi. Vincere per il 46enne architetto funzionario del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl con quello scarto non sarà stato un motivo di esultanza, perdere (per quella manciata voti che avrebbe potuto garantire un solo condominio) per il dirigente medico della stessa Asl è stato uno smacco ed anche un motivo di rammarico

I due in una sola circostanza sono venuti verbalmente a contatto e sono volate scintille. Pur facendo gli auguri di buon lavoro al neo sindaco di Formia (il primo espresso da Forza Italia dal 1994 in poi), La Mura ha annunciato dopo tre settimane di silenzio che intende chiedere la verifica del Tar per appurare la regolarità del ballottaggio del 17 e 18 ottobre.

Soprattutto se la normativa sia stata o meno rispettata dopo l’intervento della Polizia e del Comune di sospendere il presidente della sezione numero 20 sorpreso mentre riceveva da un cittadino una tessera di un elettore che non avrebbe potuto votare lì. La Mura ha anticipato, per certi versi, le linee guida del ricorso al Tar per il quale sta lavorando un gruppo di amministrativisti romani dopo il via libera concesso dal coordinatore regionale della Lega Claudio Durigon.

Il candidato sindaco sconfitto ha parlato di una lunga sospensione delle operazioni di voto nel seggio numero 20 la mattina del 18 ottobre e ha denunciato per la prima volta la violazione del silenzio elettorale innescata e amplificata dai social.

Noi non siamo convinti di aver perso. Abbiamo in mano alcuni wh audio della chat di Fratelli d’Italia – La Mura ha cadenzato bene le parole – secondo i quali io quel giorno sarei stato arrestato. Sono qui vivo e vegeto e dimostreremo tante irregolarità riscontrate dalla lettura dei verbali di tante altre sezioni elettorali”

Gianluca Taddeo per la durata (tre ore) del consiglio comunale non ha mai tradito alcuna emozione. Se anche in occasione del giuramento è stato assai stringato (“Giuro sulla costituzione della Repubblica Italiana”), alle velenose esternazioni di La Mura ha replicato in questo modo: “Ben venga questo ricorso delle minoranze così potrà aumentare il nostro vantaggio nel seggio numero 20…”.

La coalizione di La Mura ha meditato anche di disertare la seduta inaugurale della consiliatura ma poi è scesa a più miti e corretti consigli. Se l’avesse fatto, non avrebbe accettato il responso, anche se negativo delle urne. Francesco Di Nitto, debuttante in consiglio con la lista “Formiamo il futuro” con 388 preferenze personali, avrebbe preferito che il suo candidato a sindaco, ora capogruppo consiliare, evitasse queste esternazioni “perché le cose da fare sono tante e bisogna dare risposte ai cittadini”.

L’obiettivo, a medio-lunga distanza, della coalizione dei trasversali ora è un altro: ripetere il turno di ballottaggio almeno nel seggio numero 20 laddove il presidente è stato sospeso per la violazione di un articolo di un Dpr che disciplina la normativa elettorale. Dovrà deciderlo naturalmente il Tar, il cui responso dipenderà dall’esito del procedimento penale incardinato dalla Procura di Cassino nei confronti del presidente e del cittadino sorpreso a cedergli una tessera elettorale.

La seduta,tuttavia, è sempre stata un percorso emotivo in salita. Da quando il capogruppo leghista di “Prima Formia” Antonio Di Rocco ha dovuto presiedere la prima parte della seduta d’insediamento. Di Rocco, tra i promotori della candidatura a sindaco di La Mura, non ha tradito alcun imbarazzo quando è stato invitato a sedersi a mezzo metro dal neo sindaco Taddeo. La loro, però, è stata una gelida stretta di mano con sguardi rivolti ad un’altra via Lattea . E’ andata meglio quando ha ceduto il suo scranno al neo eletto presidente del consiglio Pasquale Cardillo Cupo, più scaltro a celare le scorie e i veleni ereditati da una campagna elettorale in cui il centro destra ufficiale è stato diviso come una mela.

Le minoranze sulla presidenza del consiglio avrebbero preferito assistere un’(apparente) discussione di fronte all’indicazione illustrata dal capogruppo di maggioranza Luigi Rossi ma tutto è filato liscio come olio. Il penalista ha dovuto attendere la terza votazione quando bastava la maggioranza relativa dei voti: 16 contro le 9 schede bianche delle opposizioni che hanno votato compatte nelle primi due elezioni quando servivano i due terzi dei voti…17. Tre anni fa però un altro legale, l’avvocato Pasquale Di Gabriele, era stato eletto all’unanimità a guidare il consiglio comunale, un altro elemento politico che sintetizza una certa divisione esistente nella politica. Nelle urne e poi nelle prima scelta istituzionale.

Il vero colpo di teatro di questo consiglio malinconico ha riguardato la nomina della Giunta.

Abile a conquistare 598 preferenze nella lista di Forza Italia, il luogotenente dei Carabinieri Pietro De Meo ha rassegnato le dimissioni da consigliere comunale, ruolo che tornava a rivestire a distanza di 13 anni dopo essere stato due volte primo dei non eletti tra gli azzurri

De Meo era destinato a diventare assessore alle Politiche sociali ma prima che venisse dichiarato ineleggibile si è fatto da parte. L’interessato ha motivato la decisione per aver vinto “la scorsa settimana” un concorso interno all’Arma per diventare, al termine di un corso che “inizierò giovedì prossimo a Rieti”, sottotenente. “Non avrei potuto garantire l’impegno necessario”- ha aggiunto De Meo, che ha confermato tuttavia di aver promosso in passato un contenzioso,tuttora pendente, contro il comune in materia urbanistica.

Il sottoufficiale ha indicato per l’incarico la dottoressa Rosita Nervino, “non è la mia compagna – ha specificato – ma la responsabile di un’associazione di Santi Cosma e Damiano fortemente impegnata nel sociale”. In Giunta andrà De Meo quando avrà risolto i suoi problemi di lavoro e di incompatibilità.

Tutto regolare per la nomina a vice sindaco di Giovanni Valerio, il portavoce comunale di Fratelli d’Italia che, dopo aver contributo personalmente a dar vita al progetto del candidato a sindaco Taddeo, sarà il suo braccio destro ricoprendo l’incarico di delegato al turismo…

Quella di Valerio (non era candidato al consiglio) è stata una significativa affermazione politica di Cardillo Cupo. Grazie ai suoi 608 voti, un terzo dell’intera lista di Fdi, ha centrato tre risultati in un sol colpo: la presidenza del consiglio, l’incarico di vice sindaco e la disponibilità di un gruppo consiliare formato da tre esponenti. Un buon viatico per entrare nella cinquina per approdare in Regione e immediatamente tornare il prossimo 18 dicembre nel consiglio provinciale.

Le altre nomine assessorili, quelle dell’avvocatessa di Gaeta Chiara Avallone (Attività Produttive e Affari generali), del commercialista figlio d’arte Francesco Traversi (bilancio, entrate e patrimonio), e dell’avvocato Fabio Papa (cultura, pubblica istruzione, gestione impianti sportivi), prestano il fianco ad una sola valutazione: questi assessori, alla loro prima esperienza amministrativa, sapranno garantire il ‘quid” di cui la Giunta, già molto sperimentale, necessita?

L’unica che vanta un bagaglio di esperienza maturato nei diversi mandati assessorili ricoperti nelle più disparate ed eterogenee giunte politiche di cui ha fatto parte negli ultimi 20 anni è senz’altro Eleonora Zangrillo, 430 voti personali raccolti nella lista di Forza Italia con 430 voti personali. L’imprenditrice, dopo quattro anni, tornerà a fare l’assessore ai Lavori Pubblici (ora anche alla transizione ecologica, mobilità sostenibile, data management e sport) ma per un’amministrazione politica diversa, di centro destra, rispetto a quella che l’aveva nominata nel 2013: quella di centro sinistra dell’allora sindaco Dem Sandro Bartolomeo.

Un’annotazione politica: Fabio Papa. Presidente della commissione Lavori Pubblici nell’amministrazione del sindaco Paola Villa, Papa è risultato il primo dei non eletti della lista “Periferie al centro” che ha mandato in consiglio Marco Bianchini. Papa non rappresenterà nell’esecutivo un’altra lista minore del sindaco Taddeo, Formia Vinci, che,come la precedente, ha espresso un solo consigliere, Antonio Capraro, anch’egli superstite dell’ex maggioranza civica.

Capraro ha fatto sapere di non aver rivendicato alcuna rappresentanza nel nuovo esecutivo ed il motivo forse c’è: proverà a strappare a Forza Italia, tramite i buoni uffici del neo sindaco Taddeo,una candidatura per il rinnovo del consiglio provinciale in programma il 18 dicembre prossimo.

Il varo della Giunta ha fornito un elemento comune denominatore. I due pilastri del progetto del sindaco Taddeo, l capogruppo di Forza Italia alla Regione Lazio Pino Simeone ed il presidente del Consorzio industriale del Sud pontino, vantano in consiglio una doppia rappresentanza. Al primo sono politicamente molto vicini i primi due non eletti azzurri che sono già entrati in consiglio al posto di Eleonora Zangrillo e dell’ineleggibile Pietro de Meo. Il primo è l’ex direttore sportivo del Formia calcio degli anni d’oro, Antonio Miele. Il secondo è il giovanissimo Stefano Ciccolella, figlio di Erasmo, assessore ai Lavori Pubblici nell’ultima Giunta di centro destra guidata nella consiliatura 2008-2013. 

Il presidente Forte può fare affidamento sulla sorella, Tania, e su una positiva rivelazione elettorale. Luca De Meo, proveniente da quella Maranola in cui Taddeo ha ipotecato, unitamente alle sezioni di Trivio e a quella 27 di Penitro,la sua affermazione in rimonta.

Le nomine dei capigruppo di maggioranza si trascinano lo stesso tallone d’Achille della Giunta: un’apparente inesperienza. Renata Ranucci (Fratelli d’Italia) e Luigi Rossi (lista Taddeo) sono in assoluto al debutto in consiglio. Un pò meglio Mario Bianchini (Formia periferie al centro) e Antonio Capraro (Formia vinci) che sono alla loro seconda elezione.

 

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