Frosinone / Delitto piccolo Gabriel, fissato l’appello per la mamma Donatella Di Bona

Cronaca Frosinone

FROSINONE – Il prossimo 1 dicembre inizierà davanti la Corte d’Assise d’appello di Roma il processo di secondo grado nei confronti di Donatella Di Bona, la giovane di 28 anni di Piedimonte San Germano che nel primo pomeriggio del 17 aprile 2009 avrebbe soffocato mortalmente il primogenito Gabriel. I legali della donna, gli avvocati Lorenzo Prospero e Chiara Cucchi, hanno chiesto in un ricorso presentato lo scorso 6 settembre che venga riformulata la sentenza a 30 anni di reclusione emessa il 12 novembre scorso dal Gup del Tribunale di Cassino Domenico Di Croce al termine del rito abbreviato.

Nei giorni scorsi il compagno della donna, Nicola Feroleto, aveva ottenuto dalla stessa Corte d’Assise d’appello l’annullamento della condanna di primo grado all’ergastolo emessa dalla Corte d’Assise del Tribunale di Cassino il 20 novembrew 2020. Il 53enne muratore di Villa Santa Lucia dovrà scontare ora 24 anni di carcere. I giudici di secondo grado avevano avallato l’accordo a tre, tra difesa, il sostituto Roberto Nomi Bulgarini della Procura di Cassino e la Procura generale, per derubricare l’ipotesi accusatoria iniziale, omicidio aggravato, in omicidio semplice la cui pena massima è di 24 anni. La Corte d’assise di appello ha inoltre riconosciuto a Nicola Feroleto le attenuanti che gli erano state negate al termine del processo celebrato a Cassino e,cioè, di non aver ucciso materialmente Gabriel che aveva avuto da una relazione extraconiugale con Donatella, di aver vissuto in un ambiente socialmente degradato e di possedere una scarsa scolarizzazione.

I legali di parte civile, gli avvocati Alberto Scerbo e Giancarlo Corsetti hanno evidenziato, invece, come Feroleto, dopo aver rilasciato in questi due anni circa dodici dichiarazioni diverse tra loro, abbia ammesso le sue responsabilità nel delitto, nel senso di non aver fatto quanto necessario per salvare la vita di Gabriel dopo che Donatella l’aveva soffocato perché insofferente al pianto del bambino mentre i due amanti si erano appartati. “E’un rimorso che mi porterò dietro per tutta la vita” ha detto il muratore di Villa Santa Lucia.