Formia / Fallimento Formia Serivizi, il curatore fallimentare chiede 5 milioni di euro al Comune

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FORMIA – Ormai a cadenza periodica torna ad aleggiare, ad 11 anni dal clamoroso fallimento, il fantasma della Formia servizi spa, la società mista pubblico privata del Comune istituita nella metà degli anni novanta per la gestione delle strisce  blù e di alcuni servizi turistico-portuali. Il curatore fallimentare, nominato all’epoca dal Tribunale di Latina, l’avvocato Gianmarco Navarra, ha chiesto al socio pubblico della società, il comune di Formia, un risarcimento danni di oltre cinque milioni di euro per l’occupazione dell’infrastruttura realizzata dalla Formia servizi spa, il parcheggio multipiano di piazza Aldo Moro.

A dire dell’avvocato Navarra l’occupazione abusiva sarebbe avvenuta almeno sino alla pubblicazione di una sentenza del Consiglio di Stato che aveva definito illegale l’utilizzo dell’opera per garantire la sosta a pagamento nel cuore della città. L’istanza risarcitoria dell’avvocato Navarra sarà discussa in una delicata controversia processuale che inizierà il prossimo dicembre davanti la sezione civile del Tribunale di Cassino. L’avvocatura del Comune ha annunciato che contesterà l’istanza avanzata della curatela fallimentare semplicemente perché la decisione del comune di Formia, motivata dal diritto di superfice vantato e concesso sull’area su cui è stato realizzato il multipiano, era stata inizialmente avallata da una sentenza del Tar poi ribaltata – come detto – dal Consiglio di Stato.

Il comune si opporrà all’azione risarcitoria della curatela fallimentare  della Formia servizi anche sulla scorta di un accordo nel frattempo raggiunto con l’avvocato Navarra che prevedeva il pagamento di un canone di locazione dell’infrastruttura e la previsione di realizzare importanti interventi di adeguamento.  Il default decretato dal Tribunale di Latina nel settembre 2010 fu provocato essenzialmente dalla realizzazione del parcheggio multipiano in piazzale Aldo Moro e l’impresa che realizzò l’infrastruttura ha chiesto anch’essa di nuovo i danni all’allora socio di maggioranza della Formia servizi, il Comune per l’appunto.

Si tratta della “Multipiano del Golfo scarl ” che ha attribuito platealmente all’amministrazione formiana le cause della sua delicatissima situazione economico-finanziaria cui è venuta, nel frattempo, a trovarsi. Ha promosso nel frattempo un delicatissimo contenzioso davanti il Tribunale civile di Cassino. Il via c’è stato lo scorso 14 luglio con il Comune che, chiamato in causa, è destinatario di una pesante richiesta di risarcimento danni di 2 milioni e 200 euro: un milione e 800mila euro per le fatture emesse e mai onorate dalla Formia servizi ai fornitori durante l’apertura del cantiere e 400 mila euro derivante dalla decisione del Comune di revocare il collaudo tecnico che esso stesso aveva disposto, dopo una espressa richiesta della società costruttrice, appena ultimata l’opera.

Una società gemella della “Multipiano del Golfo”, la “Gino Di Cesare Costruzioni e manutenzioni” ha invece chiesto ed ottenuto, dopo il via libera dell’Anac, lo svolgimento un arbitrato nei confronti del Comune. La richiesta è stata formalizzata il 6 febbraio 2021 in cui è stato espressamente sollecitato il riconoscimento di 800mila per i ritardi che il Comune avrebbe provocato per i lavori – mai terminati – di adeguamento e sicurezza delle strutture portuali di Molo Vespucci per l’ormeggio delle navi da crociera. La soluzione dell’arbitrato è stata contemplata nel contratto sottoscritto tra le parti il 6 febbraio 2014.

La  “Gino Di Cesare Costruzioni e manutenzioni” sostiene di aver subito dei danni per le continue ordinanze di fermo lavori disposte dalla ripartizione Lavori pubblica di Formia che gli avrebbero provocato un aggravio dei costi  per il noleggio delle attrezzature utilizzate nel cantiere. Il comune di Formia, attraverso l’avvocatura, si difende che il blocco dell’opera era stato imposto dalla Capitaneria allorquando individua una serie di accorgimenti da apportare per quanto riguarda il rispetto della sicurezza in una zona promiscua in cui sono ubicati la Guardia Costiera, un vasto parcheggio e la realizzanda stazione marittima.

E così che il Comune ha nominato nel collegio arbitrale l’avvocato Luigi Stefano Sorvino, la società ricorrente il professor Pietro Perlingueri mentre a svolgere il ruolo di presidente sarà il professor Domenico Dalfino, indicato – come prevede il Codice degli Appalti – dall’Anac, l’autorità nazionale anti corruzione. Il comune di Formia ha deciso con una determina  del dirigente dell’avvocatura comunale Domenico Di Russo di farvi parte anche se – a suo dire – la materia del contenzioso è di competenza di un Tribunale civile.