Formia / E’ morto l’intellettuale e autore teatrale formiano Gennaro Aceto

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FORMIA – E’ venuto a mancare pochi giorni or sono Gennaro Aceto, drammaturgo formiano,  apprezzato autore di testi teatrali per la scena nazionale e internazionale, collaboratore della Rai e destinatario di molteplici riconoscimenti, come il Premio IDI e il Premio Riccione.  Di lui nel tempo sono stati tanti i lavori testuali apprezzati come  “Il ragno e la mosca”, “Pescecani ed altre difficoltà”, “Immagini dalla ventana”, “Il porto dei treni pesanti”, il dramma storico dal titolo “La vela rossa. Erasmo d’Antiochia” – portato in scena dalla compagnia teatrale “Imprevisti e probabilità” con la regia di Raffaele Furno – “Le voci sospese al Cisternone”, “Cronaca di un ordinato safari”, “Vento, portalo via con te”, giusto per citarne alcuni.
Gennaro Aceto, di origini fondane, è stato un alunno del Liceo Classico “Vitruvio Pollione” di Formia ed è anche proprio nel gruppo social dedicato a tutti gli ex-alunni dello storico istituto scolastico che è stato possibile apprendere del triste annuncio.
“Ho appena ricevuto la triste notizia della scomparsa di Gennaro Aceto – ha scritto, infatti, l’amministratore del gruppo social “Liceo classico Vitruvio Pollione Amici”  Annibale Mansillo – alunno del nostro liceo in cui si era diplomato nell’anno scolastico 1945/46 e Presidente attivo ed entusiasta dell’Associazione degli ex alunni. Figlio della terra fondana, dov’era nato il 15 gennaio 1928, è stato un apprezzato autore di testi teatrali, per la scena italiana ed internazionale ed ha ottenuto importanti riconoscimenti e prestigiosi allestimenti. Ha collaborato a lungo con la Rai come autore di radiodrammi e programmi per la televisione. Ha pubblicato Il ragno e la mosca, Pescecani ed altre difficoltà, Immagini dalla ventana, Il porto dei treni pesanti, La vela rossa, Le voci sospese del Cisternone, Cronaca di un ordinato safari e altri testi sulle riviste Hystrio e Ridotto. Scompare con lui un faro di cultura che dava luce alla città di Formia. Siamo vicini alla moglie, a Marta e Gianluca, ai quali ci stringiamo con un abbraccio affettuoso”.
Proprio a seguito di questo scritto si sono moltiplicati e continuano a farli tanti saluti affettuosi, ricordi e racconti di aneddoti che lo riguardano: sono addii che riguardano la sua artisticità tanto quanto la sua umanità.