Sud Pontino / Arresto Moscardelli: le reazioni politiche da Minturno a Gaeta, passando per Formia

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SUD PONTINO  – L’arresto del Senatore ed ex segretario provinciale del Pd Claudio Moscardelli e dell’ex responsabile dell’ufficio reclutamento dell’Asl di Latina cambierà non pochi equilibri nello scenario politico del sud pontino ed in quello che scaturirà dal prossimo voto amministrativo di autunno 2021 e della primavera 2022. Andiamo per gradi. L’unica iniziativa pubblica il Senatore Dem l’ha tenuta mercoledì sera a Minturno.

Era stato invitato dal segretario comunale Franco Esposito per incontrare il direttivo ed il gruppo consiliare per trovare una sintesi dopo la decisione, rigettata, del capogruppo consiliare Matteo Marcaccio di dimettersi in seguito alla scelta degli altri colleghi di partito di bocciare la sua candidatura alla presidenza del consiglio e di favorire quella di Paola Graziano per rimpiazzare Giuseppe Tomao.

Poche ore prima erano volate scintille nel consiglio comunale dove Emiliano Scinicariello, con un passato nel Pd ed ora capogruppo consiliare della lista “Una nuova stagione” aveva chiesto di nuovo e platealmente le dimissioni della presidente d’aula Pina Rosato, la madre del candidato Asl eccellente Matteo Di Domenico . Scinicariello aveva chiesto alla Rosato una risposta politica ed istituzionale sul coinvolgimento del figlio nel concorso per diventare collaboratore amministrativo ma la diretta interessata, sinora difesa – per alcuni anche troppo – dal sindaco Cosmo Mitrano, gli ha risposto a muso duro: “Forse ci vedremo in altre aule”.

All’indomani gli arresti di Moscardelli e di Rainone hanno motivato moltissime frange dell’opposizione extraconsiliare – Orizzonti per Gaeta, Demos, Gaeta 5 stelle, il Movimento Progressista, Insieme per Gaeta e Gaeta Futura – di chiedere di nuovo le dimissioni della presidente Rosato. A formalizzare la richiesta è stato un solo consigliere d’opposizione, Franco De Angelis di Demos. Il consigliere Scinicariello ha voluto temporeggiare perchè attende il via libera del suo avvocato per un quasi certo ricorso alle carte bollate contro la presidente Rosato. La maggioranza Forza Italia-Pd attende che l’esponente Dem capisca di mollare la presudenza d’aula nel momento in cui , forse per la prima volta in nove anni, è altissimo il forcing nei confronti dell’amministrazione Mitrano.

I fatti, la cui rilevanza giudiziaria non spetta a noi valutare, sono politicamente molto gravi e gettano una grave ombra sul sistema politico di cui il Presidente del Consiglio Comunale di Gaeta Rosato è principale espressione: il punto d’unione tra Partito Democratico e Forza Italia che, nella nostra Provincia, hanno costituito un vero e proprio comitato d’affari. La sinistra deve tornare a essere altro – si legge in una nota congiunta di Orizzonti per Gaeta, Demos, Gaeta 5 stelle, il Movimento Progressista, Insieme per Gaeta e Gaeta Futura – Il Sindaco Mitrano e la sua maggioranza ne prendano atto; la Presidente Rosato smetta di nascondersi, esca allo scoperto e con dignità e senso di responsabilità si dimetta dalla sua carica. Nessuna delle banali argomentazioni usate dalla stessa e dal Sindaco reggono di fronte a quanto sta accadendo. Continuare ad ignorarlo equivale a complicità morale e ad acuire quel senso di sfiducia che serpeggia tra i cittadini nella politica in generale ed in quella locale in particolare già fortemente minata da un discusso modo di operare dell’Amministrazione Comunale. È ora di smetterla di farsi scudo con altisonanti dichiarazioni di ‘investimenti’, di ‘riqualificazioni’ del territorio, di ‘cambiamento’ della città, di inaugurazioni pompose. Tutto fumo negli occhi!”.

Il Pd sul territorio del Golfo è invece sempre più simile ad un pugile ridotto all’angolo e sopratutto è diviso. Se quello di Formia (candida a sindaco alle prossime amministrative il segretario comunale Luca MagliozzI) auspica l’inzio di una stagione di rinnovamento, il Pd di Gaeta in un post su facebook ha espresso ” vicinanza al Senatore di Latina “nella speranza che tutto possa risolverso presto confidando nel ruolo della magistratura”.

L’eco di questi arresti naturalmente ha vivacizzato per qualche ora la sonnacchiosa campagna elettorale in corso per l’elezione del nuovo sindaco al comune di Formia. L’ex primo cittadino Sandro Bartolomeo ha rotto con il Pd cittadino per far parte dell’alleanza trasversale con Lega, Udc e Ripartiamo con Voi che sostiene la candidatura a sindaco dell’infettivologo Amato La Mura. Bartolomeo precisa che le sue posizioni politiche, anche ai tempi in cui guidava Formia, sono state “molte diverse” rispetto a quelle del suo segretario provinciale. Ma in una breve nota si dichiara “molto garantista”: “La magistratura stabilirà le responsabilità, come avviene in uno stato democratico. Mi auguro che Claudio possa dimostrare le sue ragioni e superare questo difficile momento. Voglio però sottolineare , e lo faccio in questo momento così complicato , l’impegno instancabile di Moscardelli nel Pd, da Consigliere Regionale, da Senatore e da Segretario Provinciale. A volte siamo stati su posizioni molto diverse , ma il riconoscimento a tanto lavoro è a mio parere doveroso. Ovviamente, il tutto accompagnato dalla mia solidarietà umana” .

Di tutt’altro avviso è il commento assai giustizialista dell‘ultimo sindaco di Formia Paola Villa che con il Senatore Moscardelli (forse) non ha consumato (volutamente) mai un caffè. I toni della professoressa di scienze naturali sono assai populisti e rancorosi.  “Nessuno è rimasto stupito e soprattutto non sorprende che l’indagine,  aperta, magistralmente elaborata e conclusa dalla Guardia di Finanza di Latina, sia approdata a queste conclusioni. Sorprende molto di più la celerità e la chiarezza del quadro di indagine che ne sta emergendo. Leggendo l’ordinanza di custodia cautelare che portò, lo scorso 21 maggio, agli arresti di Claudio Rainone, direttore della Uoc Reclutamento dell’Asl di Latina, oggi si aggiungono le intercettazioni pubblicate riguardanti l’ex senatore Claudio Moscardelli, ed emerge un metodo collaudato di raccomandazioni nei concorsi, di spostamenti di personale tra le strutture ospedaliere, di assunzioni pilotate a tempo determinato e procedure di stabilizzazione – è il primo attacco dell’ex sindaco di Formia – Tutto evidenzia un modo “di fare politica”, un metodo per procacciarsi  voti e consensi che vede accordi di tutti i tipi e soprattutto che non può farci credere che riguardi solo una parte. Non aver partecipato, essersi voltati dall’altra parte pur sapendo, facendo finta di non sapere non deve farci sentire assolti! Il 17 novembre 2020 partiva dal Comune di Formia l’ultima di quattro lettere inviate al direttore generale della Asl di Latina, in cui si chiedeva per l’ennesima volta di intervenire sulla sanità del sud pontino, sull’ ospedale Dono Svizzero di Formia, su una situazione di totale precarietà dal punto di vista sanitario della struttura ospedaliera, di tutto il personale sanitario, dei pazienti e dei loro parenti”.   

La lettera si concludeva scrivendo: ” ‘conoscere e sapere è consapevolezza e tutela della salute pubblica e della dignità di chi come medico e come amministratore ha ben presente lo spirito di servizio’. Bene quello spirito di servizio è stato spazzato via, completamente annientato -. aggiunge l’ex sindaco Villa – Mentre queste lettere venivano scritte, e si cercava di arginare il Covid e con tutti gli strumenti possibili di combatterlo, uomini e donne delle istituzioni si spartivano posti, si suggerivano domande, si mettevano d’accordo.  Sbagliato attribuire a una sola sigla di partito tutto questo, perché il metodo e i modi già visti in altre inchieste che non sono approdate ad arresti eclatanti, li abbiamo già vissuti e non hanno riguardato solo la sanità. Ora bisogna dare una risposta chiara e senza infingimenti. La Conferenza Socio-Sanitaria Provinciale dei Sindaci  della Provincia di Latina si costituisca parte civile in questo procedimento penale.  Il Presidente della Conferenza, il sindaco di Latina Damiano Coletta (che sarà sostenuto dal partito Democratico alle amministrative di ottobre) faccia sottoscrivere da tutti e 33 i sindaci della Provincia tale costituzione di parte civile. Ricostituzione di partiti, rivisitazione di compagini, non potrebbero ripartire senza un quadro chiaro di assunzione di responsabilità. Che si capisca chiaramente dei 33 sindaci chi aderisce e chi no. Tutti siamo parte lesa, tutti dobbiamo essere parte attiva, nessuno si senta assolto e tutti si sentano coinvolti.”.

Il commento, durissimo, dell’ex sindaco Villa ha da contraltare al silenzio, a livello provinciale e locale, di Forza Italia. Con questa forza politica il Pd Moscardelliano ha definito tante alleanze in comuni importanti come Gaeta e Pontinia e, soprattutto, presso l’amministrazione Provinciale di Latina. Il monito, di Edoardiana memoria, è “Adda passà ‘a nuttata!”.