Delitto Mollicone, testimonia Carmine Belli

Cassino Cronaca Frosinone

CASSINO – Carmine Belli, carrozziere di Arce, processato e poi assolto per l’omicidio di Serena Mollicone, la giovane uccisa nel 2001, è tornato in aula oggi a Cassino ma questa volta come testimone. Belli, visibilmente provato in una testimonianza a tratti sofferta, ha confermato davanti alla Corte d’Assise alla Folcara di aver visto Serena Mollicone la mattina del 1 giugno 2001 davanti al bar Chioppetelle, vicino a una fermata Cotral, in compagnia di un ragazzo.

Belli era in auto con un collega di lavoro che guidava la macchina. ”Da Isola Liri nel tornare verso Arce io notai una ragazza che piangeva davanti al bar Chioppetelle – ha raccontato – Confermo che era Serena Mollicone. Portava una maglietta rossa e un paio di pantaloni neri, era sul ciglio della strada. Accanto c’era un ragazzo con i capelli biondi, corti a spazzola”. Belli ha poi spiegato che il giorno successivo, il 2 giugno, andò in caserma, dopo aver saputo della scomparsa, a dire che avevo visto Serena davanti al bar Chioppetelle. Il mercoledì, 6 giugno, fu sentito dal maresciallo Mottola. Parlando in generale Belli ha poi raccontato che ”quando mi prelevavano per sentirmi gli interrogatori duravano dalle due di pomeriggio fino alle 6 di mattina”.

Per la difesa della famiglia Mottola, rappresentata dall’avvocato Franco Germani, quel giovane avvisato da Belli non erano Marco, il figlio del Maresciallo Franco. L’avvocato Sandro Salera, il legale di parte civile della sorella di Serena, Consuelo, ha rivelato, tra le altre cose, di un abbraccio del Brigadiere Tuzi a Belli dopo 17 mesi di ingiusta detenzione… quasi a discolparsi di un arresto che i Carabinieri sapevano di aver effettato ingiustamente – ha rivelato la rivelato la figlia del brigadiere suicida, Maria.