Formia / Centri diurni e finanziamenti, Left Formia vs ex-sindaco Villa: “nessun illecito, ma una scelta che sarà scontata alle urne”

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FORMIA – Centri diurni e finanziamenti: prosegue il botta e risposta innescato da “Left Formia” nei confronti dell’ex-sindaco di Formia Paola Villa e le scelte amministrative compiute in merito. L’associazione locale, infatti, non molla e diffonde una nuova precisazione con la quale chiarisce: “non abbiamo inteso assolutamente accusare nessuno di fatti illeciti, ma abbiamo, piuttosto, voluto portare alla lue e chiedere conto, all’ex Sindaca Villa e  a tutti quelli che hanno amministrato con lei, di una scelta che sarà scontata alle urne, ma che è costata molto più cara a chi l’ha subita“.

Left Formia rimette nel mirino delle sue critiche la frase “in proporzione al periodo di reale apertura del servizio” presenti nel testo della delibera di giunta numero 154 del 12/06/2020 che disponeva in merito alla questione.Nove parole – spiega Francesco D’Angelis, referente dell’associazione –  per sancire una scelta politica che la precedente amministrazione, guidata da Paola Villa, nella sua (non) risposta fornita dal gruppo “Un’Altra Città”, ha sconfessato derubricandola come mancanza di necessità di fondi da parte dei centri stessi”. 

“Noi abbiamo ascoltato i centri diurni in questione i quali ci hanno fatto presente come le spese non fossero affatto diminuite. A fronte di rendicontazioni trimestrali o mensili, in base al centro, sì è potuto evidenziare un aumento di spesa riguardante alcuni settori: il trasporto che, essendo contingentato aveva fatto sì che aumentassero l’uso dei mezzi; l’acquisto di DPI e gel igienizzanti. Per non parlare delle spese fisse quali l’affitto e le bollette che non sono state certo sospese. Di tutto ciò doveva essere a conoscenza anche l’amministrazione di Paola Villa proprio in virtù di quelle dettagliatissime rendicontazioni di cui sopra. Eppure, senza neanche essere coinvolti nella decisione da assumere, i centri diurni per disabili hanno dovuto fronteggiare, oltre alla pandemia, una scelta politica miope e fuori dalla realtà”.