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Sezze / Operazione “Omnia”: cimitero, festini e prostituzione, emergono nuovi dettagli dell’inchiesta

SEZZE –  Emergono altri inquietanti e raccapriccianti elementi dalle carte dell’inchiesta “Omnia 2”, l’operazione che, condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Latina, il 3 marzo scorso ha smascherato una illeggittima gestione del cimitero di Sezze che, culminata con gli arresti del custode della struttura Fausto Castaldi e del funzionario comunale, Maurizio Panfilio e la notifica di 15 avvisi di garanzia tra cui al figlio di Castaldi Antonio, ha provocato il commissariamento del comune lepino.

Si è appreso ora che Castaldi senior aveva posizionato una telecamera a circuito chiuso in ogni stanza per riprendere i rapporti sessuali di molte ragazzine che si prostituivano in casa sua di volta in volta con personale delle forze dell’ordine, meccanici, medici e tecnici. Questa è l’ipotesi degli inquirenti dopo il ritrovamento di strumenti video da parte dei carabinieri del comando provinciale di Latina nel corso di una perquisizione nella villa con piscina del custode del cimitero di Sezze.  Queste telecamere – secondo i Carabinieri – riprendevano e registravano ogni prestazione delle donne proposte ai suoi “contatti” dal custode, il quale non avrebbe mai chiesto soldi quanto piuttosto favori, concessioni, sconti che potevano riguardare interventi sulle proprie auto o, perfino, la manutenzione della propria caldaia. E’ una di queste telecamere, montate perfino in camera dello stesso Castaldi, immortala il custode sdraiato sul letto a contare banconote.

“E’ altrettanto ipotizzabile – scrivono gli inquirenti – che l’approccio sessuale si basi anche su una serie di promesse che lo stesso Castaldi offre alle donne che in qualche modo fa prostituire a terze persone”. Alla ragazza che gli racconta di averlo sognato con le donne mezze nude al cancello del cimitero, figlia tra l’altro della donna con la quale aveva una relazione, Castaldi regala oggetti anche per San Valentino, ‘non voglio i soldi, voglio le rose’ gli dice l’allora 19enne, sponsorizza il suo esame di maturità, intermedia per l’intervento dentale a basso costo (proponendo a un dentista di Boccea di fare sesso con lei per beneficiare di uno sconto per l’intervento odontoiatrico). Alla donna che avrebbe fatto prostituire con terze persone in casa sua offre invece il lavoro di pulizia nell’area cimiteriale.

Fausto Castaldi avrebbe ricompensato il tecnico intervenuto per la caldaia regalando delle pasticche da propinare alla donna due ore prima di fare sesso. E’ quanto si legge in una conversazione audio-video del 20 maggio 2019 in mano ai carabinieri del Comando Provinciale di Latina titolari delle indagini. “Queste qua sono per le femmine!” dice Castaldi “Per le femmine?” gli chiede il tecnico, “Eh! Io questa poi a una ce l’ho sco… come ca…o si chiama… all’arancia con l’arancio (…).”. Nel prosieguo del dialogo riferiva di avere acquistato “per tutti” su internet un grosso quantitativo di viagra lasciando intendere una vasta distribuzione a terzi da utilizzare nell’ambito dell’attività di prostituzione che favorisce nella sua abitazione.

“E’ quantomeno evidente come Castaldi – si legge ancora nell’informativa – associasse una relazione tra sesso e sostanze eccitanti da fare assumere alla donna a loro insaputa. Dimostrava, pertanto, di avere una conoscenza di materiali eccitanti che inducevano ed accompagnavano l’attività di prostituzione con uno sfruttamento della donna sottoposta, anche involontariamente, ad una perdita di controllo e alterazione psicologica che per l‘effetto dello stimolante somministrato la rendeva incapace di limitare i propri sentimenti e disponibile ad ogni spasmodica iniziativa sessuale anche per festini orgiastici”.

Le pasticche eccitanti, che venivano miscelate a insaputa delle stesse donne da far prostituire all’interno di succhi di frutta, sono state trovate nel corso di una perquisizione all’interno di un bicchierino rosso nella credenza della cucina, “a dimostrazione del fatto che effettivamente le stesse potevano essere facilmente reperite in concomitanza dell’ingerimento di qualche bevanda poco prima prelevata dallo stesso ambiente”.

Nelle carte dell’inchiesta sui presunti festini al cimitero di Sezze i magistrati ipotizzano che Castaldi si sia appropriato, in concorso con il figlio Antonio, entrambi accusati di peculato, anche di ingenti quantitativi di legname (circa 52 quintali) derivanti dal taglio di alberi, cipresso e quercia, presenti nel campo santo e che rivendevano a privati. E non finisce qui.

Castaldi il 23 maggio 2019 aveva prospettato al figlio dell’amante fioraia di guadagnare 60 euro (“s’è buttato uno dal balcone a Santa Maria….”ti guadagni cinquanta, sessanta euro”) riciclando per la famiglia di un uomo che si era suicidato i fiori recuperati nel cimitero ed utilizzati in precedenza per altri due funerali: “Già l’ho detto a tua madre … qua hanno portato un po’ di fasci di robba de fiori .. già tre – quattro l’ho fatti, l’ho ammucchiati tutti là … quindi se tu la fai scendere e già riempiamo quel secchione grosso con tutti i fiori… che già ti guadagni cinquanta sessanta euro”). Per gli inquirenti il riferimento è evidentemente ai fiori presenti nel cimitero sollecitando il ritiro degli stessi perché sta per chiudere il cancello.

E ancora. Il 21 febbraio 2019 – si legge sempre nell’ordinanza – la titolare del negozio di fiori riferisce a Castaldi la necessità di 10 rose bianche per una cliente. Per soddisfare la richiesta Castaldi li preleverà dai vasi delle tombe. Al riguardo, la donna suggerisce di sottrarre le rose bianche dall’addobbo floreale al defunto appena tumulato “quello che è morto, quello la che la mamma non ha una lira, che mi hai detto tu”.

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